Un’estate in balia dei disastri climatici, quella italiana. A poche settimane dalle alluvioni che hanno stravolto l’Emilia-Romagna, il territorio è nuovamente preda, stavolta da nord a sud, di eventi calamitosi. Violenti rovesci e frane da una parte e temperature fuori controllo e incendi dall’altra hanno portato ben cinque regioni (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Sicilia e Veneto) a chiedere, nella terza settimana di luglio, lo stato di emergenza. E intanto la cultura patisce.
Sicilia: fiamme nelle chiese e a Segesta
In Sicilia, dove si sono toccate massime di 46 gradi, ci sono diverse città sconvolte dalle fiamme, con ovvi danni per il patrimonio culturale. A Palermo è bruciato il quattrocentesco convento di Santa Maria di Gesù – da cui sono però state salvate le reliquie di San Benedetto il Moro, uno dei patroni della città –, mentre a Messina il fumo ha lambito le mura del Santuario di Tindari, fortunatamente senza intaccarlo. Gravi danni poi per il Parco Archeologico di Segesta (dove aveva appena riaperto il Tempio Dorico), sia nell’area dei punti ristoro sia nell’area dell’antiquarium, come anche lungo la strada che sale al tempio: qui il fuoco ha distrutto le staccionate e la copertura in legno sulla zona archeologica delle case rupestri, e sono bruciate anche le casette in legno utilizzate dai custodi. Per non parlare della macchia mediterranea, che è tutta bruciata e nera alla vista. “Le fiamme non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi”, ha commentato il governatore della Sicilia Renato Schifani. Che avanza un’ipotesi dolosa: “Se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l’incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili”. Almeno teatro e tempio – compresa l’installazione Elyma di Gandolfo Gabriele David – sono rimasti illesi, motivo per cui probabilmente il Parco riaprirà venerdì 28 luglio.
I danni ai musei di Milano per i nubifragi
“Gli eventi meteorologici straordinari […] hanno causato danni significativi in città. Questa mattina alcuni istituti hanno dovuto chiudere temporaneamente le loro sedi per una verifica delle condizioni di sicurezza”: a scriverlo su Instagram e Facebook il 25 luglio è Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura di Milano. La città ha riportato, per il violento nubifragio accompagnato da raffiche di vento a 100 km/h, dei danni ad alcune strutture museali, oltre alla drammatica situazione di parchi e viali, che hanno perso più di 350 alberi. “Tra gli istituti al momento chiusi, il Civico Planetario Hoepli e il Museo di Storia Naturale, a causa della chiusura dei Giardini di Porta Venezia, e il Castello Sforzesco, dove sono in corso verifiche sulle conseguenze del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città. Ad apertura parziale Palazzo Reale (sono aperte al pubblico le mostre di Mario Nigro, Omar Galliani, Xhixha e Leandro Erlich, eccetto l’installazione nel cortile), il Museo Archeologico (sono visitabili le sezioni Cesarea Marittima, Altomedievale ed Etrusca) e la GAM – Galleria d’Arte Moderna (eccetto il terzo piano dove è esposta la Collezione Grassi). Al momento non risultano danni a persone e al patrimonio delle collezioni civiche. Per quanto riguarda le biblioteche cittadine, operano tutte a pieno servizio tranne la biblioteca Parco, a causa della chiusura del Parco Sempione, e le biblioteche a Baggio e Chiesa Rossa, che sono momentaneamente chiuse”. Al 26 luglio si fa già sapere che “sono in corso i lavori di messa in sicurezza degli spazi del Castello” e che giovedì 27 luglio riapriranno al pubblico Palazzo Reale, PAC e i Musei civici, compreso il Castello Sforzesco, mentre resteranno chiusi (perché connessi ai parchi) il Museo di Storia Naturale, il Planetario e l’Acquario civico.
Giulia Giaume
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