“Il Circo Massimo non è uno stadio”. Polemiche dopo il concerto-terremoto di Travis Scott
La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo si scaglia contro il Sindaco di Roma, accusandolo di aver ignorato le sue prescrizioni per il grande evento musicale del rapper americano. Un appuntamento che ha riunito 70 mila persone e che ha fatto letteralmente tremare la città
Dopo il “no” dell’Egitto alla proposta di concerto tra le piramidi, il rapper americano Travis Scott ha deciso di scegliere Roma come ultima tappa del suo tour, e più precisamente l’arena del Circo Massimo. Un’area che negli anni ha già ospitato tantissimi concerti, tra cui spiccano band internazionali quali Rolling Stones (nel 2014) e i Guns N’ Roses lo scorso luglio. Un calendario di eventi musicali a cui il pubblico romano (e non solo) risponde con entusiasmo per vivere un’esperienza unica e suggestiva nella vallata storica che divide il Palatino e l’Aventino. Ma questa volta si è superato qualche limite. La folla di 70 mila fans riunita dal rapper americano ha fatto (letteralmente) tremare il Circo Massimo, saltando e ballando sui notevoli decibel tanto che alcuni cittadini anche distanti chilometri dall’evento hanno pensato ad un terremoto. A questo proposito, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, si è esposta accusando il primo cittadino, Roberto Gualtieri, di aver ignorato le diverse prescrizioni che aveva dato in riferimento all’imminente concerto.
Si accende il botta e risposta tra le istituzioni romane per il concerto di Travis Scott al Circo Massimo
Insomma, non è stato un terremoto, sebbene sia stato registrato dai sismografi dell’INGV, ma l’impatto acustico è stato talmente forte da essere stato avvertito in molte zone limitrofe con diverse chiamate ai numeri di emergenza da parte dei romani.
“Questo è un monumento non è uno stadio” insorge Alfonsina Russo, ripresa dal quotidiano La Repubblica. “Non è un luogo congruo per concerti da 70 mila persone: in genere il Comune chiede il via libera alla Soprintendenza capitolina, e anche noi diamo un parere. Avevo dato una serie di prescrizioni, ne ho parlato anche con il sindaco Gualtieri. Ma evidentemente non l’ho convinto”. A rispondere all’accusa, però, non è il primo cittadino ma l’Assessore ai Grandi eventi, Alessandro Onorato, spiegando che la direttrice del Parco “aveva dato un parere favorevole al concerto, con la prescrizione che il pubblico non avrebbe dovuto saltare”. Ma come è possibile non saltare e ballare nel momento in cui migliaia di persone si trovano tutte riunite a godersi lo spettacolo del proprio idolo? Forse, invece di imporre regole surreali che non si possono seguire in particolari circostanze, sarebbe il caso di interrogarsi sul genere musicale da proporre in aree storiche come quelle del Circo Massimo.
Stop ai concerti rock al Circo Massimo di Roma
“L’auspicio è che Roma Capitale valorizzi adeguatamente il Circo Massimo. Andrebbe finalmente riqualificato affinché venga pienamente compresa la sua storia e la sua funzione nella Roma Antica, così come nei periodi successivi” continua la direttrice Russo. “Gli eventi musicali, a mio avviso, si possono realizzare ma ben selezionati, come l’Opera e i balletti. I concerti rock andrebbero tenuti negli stadi anche per non mettere a repentaglio la pubblica incolumità. Senza contare che questo concerto di Travis Scott è uscito fuori all’ultimo, solo pochi giorni fa”. Nonostante la scossa percepita, ad oggi non sono stati riscontrati danni al patrimonio, “ma non sappiamo cosa potrà succedere”. A rispondere è ancora l’Assessore Onorato sottolineando che “l’unico incidente del concerto di Travis c’è stato dentro il sito archeologico del Colosseo, dove un ragazzo si è introdotto nell’area e si è arrampicato per vedere da lontano il concerto. Russo dovrebbe controllare meglio il sito che gestisce, come dovrebbe evitare il bagarinaggio online dei biglietti del Colosseo”. Al di là delle polemiche suona un po’ strano che Alfonsina Russo urli “non è uno stadio” circa un bene culturale che è proprio uno stadio, nato per ospitare corse di cavalli e grandi manifestazioni pubbliche.
Valentina Muzi
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