I messaggi WhatsApp con Michela Murgia
“Cri de mi corazón, per me è stato un anno perfetto come pochi altri e l’unica cosa che desidero è avere più tempo per bere whiskey a bologna con te in notti come quella, che hanno cambiato tutto”. (Messaggio WhatsApp 2 gennaio 2021 10.34)
“Hanno cambiato tutto? Si qualcosa mi è giunta all’orecchio, pare tu sia diventata una Peaky Blinders, sappi che senza un Chironi non vali nulla. Mi dovrai raccontare. Bang ! 🔫 è ad acqua”. (w.app 2 gennaio 2021 10.34)
“Mi sa che stiamo vivendo due momenti molto intensi io e te. Un giorno ti racconterò. Ho saputo che sei stata poco bene e questo è un semplice messaggio per dirti che la prossima volta che ci vediamo limoniamo. Così… sempre per puntare a grandi cose. Oh,poi un Chironi limona da Dio te lo assicuro”. (w.app 2 gennaio 2022 20.55)
“Sei tutto chiacchiere e distintivo”. (w.app 2 gennaio 2022 21.06)
“Ho sepolto Babbo ieri, sono stato con lui sino a quando non ha più smesso di respirare. Nulla tornerà più come prima, ma quello che verrà dopo potrebbe persino essere meglio. Bello come l’hai messa giù tu la malattia. Tieni duro! Ti mando tutta l’energia che mi è rimasta di questi giorni che è ancora tanta e che penso sia inesauribile. Aspettando di limonarti per ora ti do un bacio”. (w.app 2 febbraio 2022 13.13)
“Mi dispiace che ora tu debba confrontarti con quest’assenza, ma hai già dimostrato di essere uno che sa far splendere anche i vuoti. Ti abbraccio, il resto verrà”. <3 (w.app 3 febbraio 2022 13.24)
“So che sei a NY , se passi da Morton Street Partners ho una mostra personale in corso 😘” (w.app 14 giugno 2022 10.33)
“Cazzo, volevo farti una sorpresa. Fanculo! Mi ha sconciato il gioco”. (w.app 14 giugno 2022 10.33)
“Sei ancora troppo giovane per farmi sorprese. Mezzacalzetta”. (w.app 14 giugno 2022 10.33)
“Ti sorprenderò in altri modi, cialtrone.” (w.app14 giugno 2022 10.33)
Girovagavo in auto tra le campagne di Dualchi, al centro della Sardegna, alla ricerca del “Ponte Romano Rio Murtazzolu”, da studiare e fotografare. Sono al lavoro, insieme a Charles Ray, all’ideazione di un “Ponte per Pecore e Pastori”, da costruire da queste parti. Zoomando a ritroso Google Maps, mi rendo conto di essere circondato da pozzi sacri, menhir, nuraghi, betili, tombe dei giganti. Vado verso il “Nuraghe Ponte”, che trovo evidenziato da un fascio di luce che fotografo con l’iphone. Un WhatsApp di Marcello (Fois) arriva chiedendomi di creare un un’immagine d’autore per le celebrazioni a 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, un manifesto per un Reading musicale dal titolo “Le pagine nascoste – Grazia Deledda tra eros e segreto“.
La malattia di Michela Murgia
Comunicandomi poi, come se non me lo volesse dire, che è al capezzale di Michela. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Ho pensato immediatamente a mio padre, morto di tumore mesi fa per aver respirato amianto nella fabbrica di Ottana, l’industria che nacque vicino a questo territorio per dare un futuro alla Sardegna. Per fortuna scappai via da quel futuro. Mi siedo su una pietra tra i rovi a rileggere la cronologia degli scambi WhatsApp con Michela. Comincio a sorridere, e poi a ridere nel leggere i diversi messaggi. Il feeling che ci univa era particolare. Parlavamo sempre di sesso e cose intime con libertà e spesso prendevamo in giro Marcello, come si scherza sopra le persone più care e vicine.
Michela Murgia, la sorella di (non) sangue
Michela è stata la sorella non di sangue che ho scelto e Marcello il fratello che vive a Bologna. Andati via da questa terra ci siamo ritrovati ad essere una famiglia. Non ho mai letto un libro di Michela e lei di questo ne andava orgogliosa. Anche di Fois, a parte la sagra dei “I Chironi (Stirpe, Luce Perfetta, Nel tempo di mezzo“, non leggo nulla. Quel che ho avuto da loro direttamente, dentro la nostra semplicità domestica, è ciò che mi è sempre servito per cogliere la bellezza immensa di entrambi. Marcello lo rivedrò tra due settimane prima di ripartire a Città del Messico, dove oggi vivo. Michela la porterò con me nell’impegno e nella qualità più alta della bellissima vita che mi sto costruendo. Come avrebbe voluto anche lei, con quel suo sorriso da sorella stronza a cui non potevi nascondere nulla. La lucidità del suo pensiero non potrà che continuare ad evolversi all’interno delle ricerche artistiche e non solo, che ciascuno di noi porta avanti, con la consapevolezza che occorre gioire della vita che abbiamo a disposizione, per essere oggi più belli di ieri.
Cristian Chironi
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