Parigi vuole trasformare la Senna per accogliere le Olimpiadi: via i librai e acqua balneabile
Diverse le iniziative strutturali in vista dei Giochi del 2024. Inclusi la possibilità di balneare il fiume, storicamente inaccessibile, e il rischio di sfratto per i famosi librai dell'usato
Parigi si ripensa in vista delle Olimpiadi del 2024. Dopo il rilascio (non senza ironie) delle mascotte “a berretto frigio” e i mastodontici lavori avviati appositamente – cioè la realizzazione della nuova piazza antistante la Tour Eiffel, dei villaggi olimpici, della stazione di Saint-Denis Pleyel, del bizzarro grattacielo Tour Triangle e la ristrutturazione del Grand Palais (senza considerare la nuova piazza per Notre Dame, che sarà avviata l’anno prossimo) – la Ville Lumière continua le trasformazioni per prepararsi ai Giochi che inizieranno il prossimo 26 luglio. Con una forte attenzione rivolta al fiume Senna. Di cui, a un secolo dall’ultima volta, viene ventilata una rinnovata balneabilità. E che però potrebbe perdere i suoi celebri venditori di libri usati.
I librai storici di Parigi sotto possibile sfratto
Il comune sta infatti valutando di spostare i bouquinistes, i famosi librai dell’usato del lungosenna, perché i loro grandi cassoni color verde metallico potrebbero oscurare la vista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2024, che avverrà sull’acqua. La notizia è stata accolta con molto scontento, anche perché i bouquinistes sono un patrimonio dell’Unesco, nonché uno dei simboli di Parigi. “Siamo tra i simboli principali di Parigi, sono 450 anni che siamo qui”, ha detto alla France Presse Jerome Callais, rappresentante di circa 200 librai dell’Association culturelle des bouquinistes de Paris. Che assicura: lui e i suoi colleghi non hanno nessuna intenzione di spostarsi. La speranza, ora, è che non vi sia un trasferimento, ma solo una riduzione temporanea di orario e magari un restauro (a carico del comune) delle scatole contenitrici.
A Parigi si tornerà a nuotare nella Senna dopo un secolo
La Senna è oggetto di interesse da anni da parte delle diverse amministrazioni. Dal 2017 è stata al centro di un grande progetto di rigenerazione da 1,4 miliardi di euro fortemente voluto dalla storica sindaca della città, Anne Hidalgo, ancora in carica. La sfida è stata quella di migliorare la qualità dell’acqua e dell’ecosistema fluviale abbattendo la carica batterica: è grazie a questo sforzo se ad oggi ci sono già delle Paris Plages aperte ai cittadini, dal Louvre al Pont de Sully, con vere e proprie aree sabbiose e balneabili. Dal prossimo anno le spiagge saranno estese all’isola di Saint Louis, in centro, all’estremità orientale e occidentale della città per arrivare, nel 2025, a permettere ai parigini di nuotare in tutta la città. Tutto, grazie a un grande “bacino di emergenza”. “Finora la Senna è stata la valvola di sicurezza per il sistema fognario parigino. Se non avessimo occasionalmente consentito l’ingresso di acque reflue nel fiume, si sarebbero riversate nelle case delle persone” ha detto alla Bbc l’ingegnere capo per i servizi igienico-sanitari del comune Samuel Colin-Canivez. La soluzione è stata quella di costruire un serbatoio sotterraneo che possa contenere l’acqua di 20 piscine olimpioniche e che servirà a immagazzinare il deflusso in caso di forti piogge, e che entrerà in funzione dalla fine del luglio 2024 proprio in tempo per i Giochi, momento in cui la Senna ospiterà per la cerimonia di apertura una flotta di 160 barche. In futuro il serbatoio potrebbe non essere sempre in grado di contenere tutte le acque reflue: in questi momenti, la Senna verrebbe dichiarata “temporaneamente non balneabile”.
La balneabilità urbana: un modello europeo
Oltre al progetto parigino, già ben avviato, sono diversi gli esempi positivi di progetti di balneazione urbana in Europa. Chiunque abbia vissuto a Milano sa che l’idroscalo è un must della stagione estiva: parliamo di un lago artificiale di 1,6 km quadrati alimentato dal Lambro, aperto negli anni Trenta e poi temporaneamente chiuso, per poi essere riaperto stabilmente nel 2010. Famosa poi è Badenschiff, la spiaggia urbana galleggiante di Berlino: costruito su progetto dell’architetto Fernando Menis nel 2004 (da una vecchia chiatta di carbone) e aperto da maggio a settembre, lo stabilimento berlinese sul fiume Spree è uno dei progetti di maggiore successo a livello europeo. Molto apprezzati sono anche gli stabilimenti di Copenhagen e del Southbank Centre di Londra, oltre al parco acquatico permanente di Göteborg, in Svezia. Parlando di balneabilità diretta dei fiumi, poi, quella del Reno è cosa assodata a Basilea, dove i natanti possono percorrerlo liberamente tra le rive della Kleinbasel e il ponte Dreirosenbrucke; oppure a Vienna, dove i cittadini godono di oltre 40 chilometri di spiagge danubiane, o ancora Amsterdam, la cui apprezzatissima spiaggia è una parte fondamentale della vita urbana delle giovani generazioni. Pochi gli esempi fuori dall’Europa, ma non possiamo dimenticare la grande spiaggia pubblica HtO di Toronto sul lago Ontario e quella di Brooklyn, a New York, in corrispondenza del famoso “Pier 4”.
Giulia Giaume
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