Zuppa sulla Gioconda: gli attivisti per il clima colpiscono ancora

Nessun danno per l'opera, protetta da vetro blindato. Le due donne, che hanno chiesto un intervento urgente per l'agricoltura e la sicurezza alimentare, sono state subito isolate dal personale della sicurezza del Louvre

Nuovo blitz degli attivisti ambientalisti europei: una coppia di militanti francesi per il clima ha lanciato della zuppa sul vetro blindato che protegge la Gioconda al Musée du Louvre, a Parigi. Le due donne hanno superato velocemente i cordoni di protezione intorno all’opera cominciando a declamare una denuncia sullo stato del sistema agricolo, prima di essere oscurate e isolate dal personale della sicurezza. Indossavano una maglia del collettivo “Risposta alimentare” e gridato le frasi: “Cosa c’è di più importante?” e “Il nostro sistema agricolo è malato“. Gli addetti del museo, che hanno subito coperto la scena con dei pannelli scuri per non farla riprendere, hanno chiesto di lì a poco ai visitatori di lasciare la sala.

Non è certo il primo attacco dei gruppi ambientalisti francesi a un’opera d’arte: dalla vernice sulla scultura di Charles Ray nel 2022 fino all’attacco alla piramide del Louvre stesso meno di sei mesi fa. Il governo locale, molto severo contro le proteste ecologiche su suolo francese, dalle cause contro i membri di Greenpeace allo scioglimento del gruppo Rivolta per la terra, non è altrettanto rigido sul lato artistico (a differenza dell’Italia, che ha appena passato il ddl eco vandali).

La crisi del sistema agricolo francese

Le difficoltà del sistema agricolo francese – dovute a politiche interne, aumento dei prezzi del gasolio ed emergenza climatica – ha stimolato negli scorsi mesi e ancora di più in queste ultime settimane una serie di dure proteste. Il giorno precedente all’attacco al museo, 400 km di autostrade e strade sono state bloccate dai trattori dei contadini, incrementando la pressione e le aspettative di intervento sul governo. Preoccupato, il premier francese Gabriel Attal ha stanziato 50 milioni per la filiera bio e raddoppiato il fondo di emergenza per i danni riportati dalla colture bretoni al passaggio dell’uragano Ciaran, oltre a concedere l’esenzione fiscale sul gasolio non stradale per le macchine agricole. Un tentativo di placare la tensione del settore agricolo – in crescita anche in altri Paesi europei, come la Germania -, anche in previsione dell’apertura del Salone dell’agricoltura, un appuntamento di grande portata politica che si tiene regolarmente a fine febbraio.

Visitatori al Louvre di fronte alla Gioconda
Visitatori al Louvre di fronte alla Gioconda

Gli attacchi alla Gioconda

Nessun danno quindi per la celebre Monna Lisa di Leonardo da Vinci, meta di pellegrinaggio culturale mondiale, che si trova sotto teca da sessant’anni per ovviare ai numerosi tentativi di attacco. L’ultimo è quello del 29 maggio 2022, in cui un uomo aveva lanciato una torta alla panna sull’opera sempre con motivazioni correlate con la crisi climatica, ma sono molti ad averlo preceduto. Celebre la sparizione del 1911, probabilmente il furto d’arte più famoso della storia: dell’opera non si seppe nulla per due anni, finché Vincenzo Peruggia (ex lavoratore del museo) non tentò di venderla a Firenze, finendo arrestato. L’opera era tornata al suo posto, per poi venire nascosta nel corso dell’occupazione nazista della Francia durante la Seconda guerra mondiale insieme ad altre celebri tele e sculture.

Annus terribilis il 1956, in cui vi furono ben due attentati a poca distanza uno dall’altro: una spruzzata di acido, che causò lievi danni alla parte inferiore della tavola, e il getto di un sasso, che ruppe la teca di vetro che proteggeva il dipinto e che provocò il distacco dello strato pittorico all’altezza del gomito sinistro della Gioconda. Entrambi i danni sono ancora visibili a occhio nudo, nonostante l’opera sia stata sottoposta a restauro. Dopo questi eventi, i curatori del museo hanno aumentato le misure di sicurezza dell’opera, sostituendo il vetro protettivo generico con uno blindato antiproiettile. La nuova barriera ha permesso al dipinto di non riportare danni dopo l’attacco del 1974, questa volta con della vernice, durante un tour al Museo Nazionale di Tokyo (una protesta contro la politica del museo, che rendeva difficile l’accesso alle persone disabili), e nel 2009, anno in cui una donna aveva scagliato un mug (appena comprato nel negozio di souvenir) contro la teca.

Giulia Giaume

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

Scopri di più