Approvata la legge contro gli “eco-vandali”. Severe sanzioni per gli attivisti che imbrattano monumenti

Approvato alla Camera il ddl già passato in Cdm nell’aprile 2023, per arginare i blitz degli ambientalisti contro i monumenti. Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte risponderà in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Sanzioni da 10mila a 60mila euro

Ad aprile 2023, seguendo di qualche giorno l’eclatante azione degli attivisti di Ultima Generazione ai danni della fontana della Barcaccia di piazza di Spagna a Roma, il Consiglio dei Ministri approvava il ddl recante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”, fortemente caldeggiato dal ministro Gennaro Sangiuliano (negli stessi giorni, FdI presentava in Senato un disegno di legge con obiettivi analoghi). Stigmatizzando il moltiplicarsi in Italia dei blitz degli ambientalisti contro obiettivi culturali che potessero richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle urgenze più stringenti della crisi climatica, il titolare del MiC si pronunciava duramente contro i cosiddetti “eco-vandali”, ribadendo la necessità di introdurre un inasprimento della legge per punire quella considerata “una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente”. Sangiuliano evidenziava dunque la necessità di far pagare ai responsabili delle azioni dimostrative – che “producono danni economici alla collettività” – il costo degli interventi necessari per il ripristino dei luoghi attaccati. 

Il ddl eco-vandali è legge

Istanza confluita nel testo di legge, approvato lo scorso luglio in Senato e nella sessione di lavori del 18 gennaio 2024 alla Camera dei Deputati, con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti (favorevole tutto il centrodestra, contrarie le opposizioni, astenuti i deputati di Azione e Italia Viva). Il già ribattezzato ddl eco-vandali diventa così legge: “D’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”, spiega Sangiuliano, che si fa vanto di “una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione”. 

La pulizia di Palazzo Vecchio dopo il blitz di Ultima Generazione
La pulizia di Palazzo Vecchio dopo il blitz di Ultima Generazione

Le sanzioni previste dal ddl eco-vandali. Multe da 10mila a 60mila euro

La norma approvata prevede sanzioni pecuniarie molto più alte delle multe comminate finora, per una cifra che oscilla tra i 20mila e i 60mila euro, per chi “distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui“. Per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico (il riferimento è proprio agli attivisti di Ultima Generazione) la sanzione amministrativa oscillerà invece tra i 10mila e i 40mila euro. I proventi saranno devoluti al Ministero della Cultura, per il ripristino dei beni danneggiati. Ulteriore novità, “le sanzioni amministrative saranno immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, precisa il ministro. Restano valide le sanzioni di natura penale, che già prevedono la reclusione da sei mesi a cinque anni. 

L' azione di Ultima Generazione sul Dito di Maurizio Cattelan
L’ azione di Ultima Generazione sul Dito di Maurizio Cattelan

Le reazioni della politica al ddl eco-vandali

Non si poteva rimanere impassibili di fronte a degli emeriti eco-cretini che con la scusa di difendere l’ambiente e salvaguardare l’ecologia compiono reati ai danni della cittadinanza” dichiara il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti: “Chi imbratta paga”. Protestano, invece, le opposizioni – “pene sproporzionate” per il Movimento 5 Stelle, a fronte di “sottosegretari accusati di rubare quadri” e ingiustificate anche per il Pd, in quanto i danni degli attivisti per il clima non sono permanenti – mentre al tribunale di Milano, proprio in questi giorni, matura il primo rinvio a giudizio per i responsabili di una delle azioni nell’occhio del ciclone: il prossimo 18 marzo, secondo quanto stabilito del gup di Milano, si terrà il processo contro gli attivisti di Ultima Generazione che a gennaio 2023 lanciarono vernice sul Dito di Maurizio Cattelan, in Piazza Affari. Tra chi rende “in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici” – come dice la norma –  sarebbe bello poter annoverare tutti gli altri abusi continui, ripetuti e ricorrenti che riguardano il suolo pubblico prospicente al nostro patrimonio: ambulanti, auto in sosta abusiva, cartellonistica tanto per fare qualche esempio; sarebbe bello sanzionare tra i 20 e i 60mila euro chi parcheggia illegalmente sui marciapiedi di fronte ai palazzi storici di Milano o nelle piazzette e nei vicoli del centro di Roma. Cosa c’è di più “pregiudizievole o incompatibile”? Certo, sarebbe popolare come prendersela contro dei giovinastri che si ribellano in difesa dell’ambiente.

Livia Montagnoli

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