Fallisce Smemoranda. L’importanza del fumetto nel successo della mitica agenda

Sin dalla prima edizione del 1978, segno e parola sono andati di pari passo nel rivoluzionare l’immagine classica del diario, con l’obiettivo di farne un contenitore di pensieri e una finestra aperta sul mondo. E molti disegnatori e fumettisti hanno contribuito al successo della “Smemo”

Poco meno di un anno fa, il gruppo Giochi Preziosi prendeva in affitto con un contratto di licenza il marchio Smemoranda, dopo l’annuncio del fallimento della storica azienda, produttrice dell’omonima agenda diventata cult negli Anni Ottanta e Novanta. Un tentativo in extremis per risollevarne le sorti – aggravatesi per le complicazioni legate all’interruzione scolastica nel periodo della pandemia – naufragato però nel giro di qualche mese, pur garantendo la distribuzione della Smemoranda 2023/2024. Che, a 45 anni dalla prima edizione della mitica agenda, nel 1978, potrebbe essere l’ultima rilasciata sul mercato. In questo inizio d’anno si è infatti tenuta a Milano la prima asta giudiziaria (potrebbe esserne prevista una seconda) per l’acquisizione del marchio, andata però deserta. Eppure sono già in molti a rimpiangere la sempre più probabile scomparsa di un prodotto diventato simbolo generazionale, non a caso presente, in rappresentanza del ’78, anche nella mostra dedicata agli oggetti più significativi del design italiano allestita nel 2015 da Treccani. 

Smemoranda e l’agenda che diventa rivista

Il merito del suo successo, protrattosi per decenni rinnovando – senza tradirlo – lo spirito degli esordi, si deve all’intuizione di trasformare un comune diario per l’annotazione di appunti, voti e compiti in aggregatore di pensieri, opinioni e disegni d’artista. Per stimolare chi possedeva l’agenda a pensare, a proprio volta, in libertà, trascrivendo sui caratteristici fogli a quadretti della Smemoranda emozioni, sogni, aspirazioni.
A idearla furono Nico Colonna, Luigi Vignali e Michele Mozzati (in coppia sarebbero diventati celebri, pochi anni più tardi, con il nome d’arte di Gino e Michele, dietro alla creazione del programma televisivo Zelig), all’epoca studenti, che si affidarono, per la prima distribuzione, a un piccolo tipografo: la tiratura, piuttosto contenuta, raggiunse solo scuole e fabbriche; e i primi proventi finanziarono le sezioni di Democrazia Proletaria. Il progetto, del resto, non nasceva con finalità commerciali. Da subito, però, piacque l’approccio innovativo dell’agenda che voleva essere “rivista”: sfogliandola si incappava in articoli e saggi relativi a temi d’attualità (dall’ambientalismo al pacifismo), fumetti (il modello furono i diari Vitt pubblicati dalla casa editrice AVE, con le storie a fumetti di Jacovitti), disegni, poesie, canzoni, slogan, inserti colorati. Presto, con Colonna nel ruolo di presidente dell’azienda, la Smemoranda avrebbe venduto centinaia di migliaia di copie l’anno, coinvolgendo artisti, disegnatori, personalità del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e dello sport. 

Maicol & Mirco per Smemoranda
Maicol & Mirco per Smemoranda

L’importanza del disegno per Smemoranda. I fumettisti all’opera

A ciascuno di loro veniva chiesto un contributo legato al “tema dell’anno”, da “Insieme è meglio” a “Made in Italy”, a “Il sogno e l’utopia”, “Con il cuore e con la mente”, “Duemila: quello sporco ultimo mito”, sempre con piglio irriverente, e con l’auspicio di orientare il dibattito culturale, sociale e politico. Negli anni, hanno collaborato alla realizzazione di Smemoranda oltre trecento nomi, da Federico Fellini a Roberto Benigni, Gualtiero Marchesi e Jovanotti, Don Gallo e Luciano Ligabue, Michela Murgia e Guido Catalano. E numerosi sono stati i fumettisti e i vignettisti satirici che hanno prestato la loro penna: Altan, Frago Comics, Giannelli, Ellekappa, Max Greggio, Staino, Vauro, Franca e Toti. Nel 2014, Zerocalcare realizzò per l’edizione “By Night” quattro strisce; un anno più tardi, il fumettista romano sarebbe stato protagonista, insieme ad altri apprezzati colleghi – da Makkox a Maicol & Mirco, a Tuono Pettinato – della nuova agenda giornaliera Smemoranda Strip Days, dedicata ai disegni dei fumettisti italiani più amati. Smemoranda, come ricordato a più riprese dai suoi ideatori, ha sempre alternato segno e parola, e il fumetto è stata una forma d’espressione centrale nella sua genesi.
Nel 2011 una mostra antologica da WOW Spazio fumetto a Milano celebrò questo legame, riunendo oltre 250 lavori dei più grandi disegnatori italiani per l’agenda.
Nonostante fosse tramontata da tempo l’era delle vendite annuali da oltre un milione di copie (l’apice si è raggiunto alla metà degli Anni Novanta), Smemoranda continuava a piazzare in media 300mila copie l’anno, sostenuta da un’identità che si è mantenuta forte nei decenni. Scongiurare la sua scomparsa, però, è ormai una speranza labile. 

Livia Montagnoli 

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