Il Ministro della Cultura vuole prendere provvedimenti perché una direttrice di museo ha espresso un’opinione

Tra numeri record, mostre e nuove acquisizioni, la direttrice tedesca si esprime anche sul turismo, poco consapevole e deleterio per la città. Una critica e che ha suscitato dure reazioni da parte della politica 

Firenze è molto bella e vorrei che tornasse ai cittadini e non fosse solo schiacciata dal turismo. Il turismo andrebbe gestito, stiamo parlando di una città Unesco”,  così si esprime la direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze Cecilie Hollberg in occasione della presentazione alla stampa del bilancio del 2023 e dei progetti per il 2024. “Se io giro in città vedo che rispetto agli ultimi 8 anni si è alienata dalle sue origini. Non troviamo più un negozio, una bottega normale ma solo cose esclusivamente per turisti con gadget e souvenir e questo andrebbe frenato. Ma una volta che una città è diventata meretrice sarà impossibile farla tornare vergine e se non si mette adesso il freno assoluto non ci sarà più speranza”.

Sebbene le parole possano sembrare di primo acchitto dure nei confronti di Firenze, la direttrice tedesca solleva un problema ben noto, soprattutto in Italia: quello di un turismo poco consapevole, gestito all’italiana e fuggevole che non valorizza le città, bensì influenza in modo negativo la qualità della vita percepita degli abitanti, nonché in definitiva la qualità delle esperienze dei visitatori stessi. 
Una dichiarazione che arriva a margine dei numeri record registrati durante la direzione di Hollberg che, dal 2015 ad oggi, ha visto un incremento di ingressi al museo del 42% (grazie anche a scelte strategiche, come: le aperture serali del periodo estivo, le nuove collaborazioni e la qualità del programma espositivo), contando oltre 2milioni di visitatori al 31 dicembre 2023. Numeri, c’è da dirlo, che Hollbert ha potuto festeggiare anche ‘grazie’ all’overtourism che cinge d’assedio Firenze.

Gennaro Sangiuliano (dalla pagina Facebook del Ministro)
Gennaro Sangiuliano (dalla pagina Facebook del Ministro)

Scontro tra la direttrice Cecilie Hollberg, il sindaco Dario Nardella e il ministro Sangiuliano 

Non si sono fatte attendere le reazioni da parte della politica, sempre di più in questi mesi pronta a cavalcare polemiche, posizionarsi in maniera populista e scambiare la forma per la sostanza. “Offesa di gravità inaudita verso tutti i fiorentini”, ribatte il sindaco Dario Nardella, ripreso da Firenze Today. “Firenze dà lavoro a migliaia di persone e anche alla direttrice Hollberg. Serve rispetto per la città e i fiorentini. Il turismo è una risorsa, va gestito ma non c’è un solo tema sul quale questa amministrazione non si sia battuta, dalla tutela del centro storico con regolamento Unesco, alla tutela dei prodotti tipici, allo stop a determinate attività”. Forse Nardella non ha compreso che quelle parole, ancorché piuttosto dirette, erano a favore della città: uno stimolo a migliorare una condizione oggettivamente di emergenza. Come si fa a pensare davvero che Hollberg volesse offendere la città dove lavora? Come si fa ad attaccarsi alle parole invece che badare ai contenuti?
Sprezzante è stata anche la replica del ministro Sangiuliano che, in una nota stampa, dichiara “gravi e offensive la parole della direttrice della Galleria dell’Accademia su Firenze. Valuterò, alla luce della normativa vigente, tutte le iniziative del caso”. Ma quali ‘normative vigenti’ vietano ad una direttrice di museo di esprimere la propria opinione? C’è forse una norma che vieta di fare metafore? 

Le scuse della direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze Cecilie Hollberg 

Davanti al dilagare della polemica e al fraintendimento delle parole pronunciate stamane in conferenza stampa, la direttrice tedesca ha deciso di scusarsi sottolineando di aver “usato le parole sbagliate. Quello che intendevo dire è che Firenze deve essere testimone per tutta Italia di un turismo sempre più consapevole, non mordi e fuggi. Noi con la Galleria dell’Accademia di Firenze abbiamo cercato di concentrare tutte le nostre energie, come raccontato anche stamani in conferenza stampa nel far sì che il museo diventasse di tutti e valorizzasse ogni sua parte straordinaria, non fermandosi alla visita solo per ammirare il David ma tutti i suoi capolavori”. Ennesima tempesta in un bicchier d’acqua, ennesima conferma di un’aria sempre più irrespirabile.

Valentina Muzi 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più