![Arte, clima e salute alla COP 28 di Dubai. Cosa possono fare i musei](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2024/01/Alluvione.-Photo-Jonathan-Ford-via-Unsplash-1024x682.jpg)
La crisi climatica è un’emergenza che va oltre i confini ambientali: riguarda la salute e il futuro di tutta la società. Per rispondervi adeguatamente è necessario instaurare un cambiamento concreto negli stili di vita e organizzativi di ciascun essere umano. E l’arte può essere d’aiuto a questo scopo. È questo il tema discusso durante uno degli incontri in occasione della COP 28, tenutasi a Dubai lo scorso dicembre 2023. L’organizzatore – Jameel Art & Health Lab – basa il suo operare proprio sulla ricerca e la promozione di politiche intersecanti l’arte e la cultura con la salute e le dinamiche ambientali. Fondato a inizio 2023 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si propone di diffondere e coordinare attività che mettano in pratica i benefici sociali delle pratiche artistiche. Una fonte di evidenza dell’efficacia di questo approccio “culturale” alle problematiche della società contemporanea (salute, disuguaglianze e crisi climatica) è certamente il Report del 2019, realizzato con il supporto della stessa OMS. I notevoli riscontri positivi dell’arte per il benessere delle persone motivano nuovi investimenti nella ricerca sul campo: tra le attività annunciate ci sarà proprio la pubblicazione di una nuova raccolta di studi. Raccolta più completa e aggiornata, che dovrebbe essere pronta per fine anno. Nel mentre, i lavori del Laboratorio continuano attraverso la divulgazione; esempio ne è l’incontro alla COP 28 a Dubai.
![Proteste contro il cambiamento climatico. Photo Mika Baumeister via Unsplash](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2024/01/Proteste-contro-il-cambiamento-climatico.-Photo-Mika-Baumeister-via-Unsplash.jpg)
Comunicare la crisi climatica con l’arte
Affrontare i cambiamenti climatici è tema complesso, che richiede azioni multi-settoriali, che uniscano conoscenze ed esperti di campi diversi. Dall’economia, alla tecnologia, alla salute. E anche le arti possono essere d’aiuto. Tra gli argomenti discussi alla COP 28, si è parlato prima di tutto di come attraverso iniziative artistiche e culturali si possano diffondere efficaci messaggi di invito ad agire. In un’ottica di futuro più sostenibile, il cambiamento richiesto coinvolge tutta la società; ma non è facile convincere le persone a modificare i propri stili di vita. Né a realizzare l’urgenza della situazione attuale. Troppo spesso, una comunicazione scorretta – soprattutto se eccessivamente allarmista – genera nel pubblico esiti opposti agli intenti: paura, davanti a problemi prospettati come irrisolvibili, e non migliorabili dalle azioni dei singoli piccoli individui. La conseguenza naturale di questa impotenza è il disinteresse, che può trasformarsi in timore e depressione.
In opposizione a questo scenario, le iniziative artistiche possono contribuire a far arrivare ai destinatari messaggi di urgenza, certo, ma che contengono allo stesso modo speranza. Opere che inducono a riflettere sulla situazione climatica, e che suggeriscono soluzioni vicine alla sfera d’azione del pubblico, sono utili a questo scopo, e potenzialmente molto più efficaci. L’effetto che ne deriva è duplice: maggiore risposta nell’attivarsi a mutare i propri comportamenti per un futuro sostenibile, e più serenità mentale accompagnata da sicurezza nelle proprie capacità.
Alla COP 28 la Transizione Verde si promuove con l’arte
L’obiettivo della COP 28 era di giungere a un accordo per concretizzare la Transizione Verde della nostra società. Un cambiamento comportamentale decisivo, in risposta alla crisi climatica. Ambiente, salute, e maggiore uguaglianza sociale. Il ruolo specifico riconosciuto alle arti in questo frangente è di contribuire a “umanizzare” il problema, attivando la sensibilità delle persone. Se “inserire il tema della salute nella lotta ai cambiamenti climatici è necessario per farci sentire parte dei cambiamenti stessi” – in modo da sentirsene toccati, e quindi più proattivi – gli interventi artistici possono andare oltre. Nel loro essere intrinsecamente umani, rendono l’urgenza climatica ancora più vicina al proprio vivere. Tutto questo per spingere sempre più individui ad agire.
![Cambiamenti climatici. Photo by NOAA via Unsplash](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2024/01/Cambiamenti-climatici.-Photo-by-NOAA-via-Unsplash.jpg)
Il programma di Jameel Art & Health Lab alla COP 28 di Dubai
Cogliendo lo spirito di azione contro la crisi climatica condiviso tra i presenti a Dubai, i rappresentanti di Jameel Art & Health Lab hanno presentato un piano di nuove proposte e orientamenti. Si tratta di linee guida indirizzate a enti governativi e policy-makers, elaborate allo scopo di promuovere future iniziative che intersechino arte, ambiente e salute. Sintesi delle ricerche e delle convinzioni radicate nello spirito dell’organizzazione fondata dall’OMS. Il disegno sintetico – secondo quanto anticipato durante i giorni di conferenza – incentiva a utilizzare pratiche come l’art therapy per mitigare gli effetti negativi indotti dalla crisi del clima.
L’ansia e la pressione psicologica sui giovani si contano tra questi. Un altro punto chiave è invece l’uso dell’arte per convincere sempre più persone ad attivarsi per il cambiamento. È ormai chiaro quanto quest’arma non violenta possa risultare più efficace di tante minacce e coercizioni.
Emma Sedini
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