Arte, clima e salute alla COP 28 di Dubai. Cosa possono fare i musei

Cosa lega insieme questi tre temi? Ne ha parlato Jameel Art & Health Lab in occasione dell’incontro tra i vertici mondiali per affrontare l’emergenza della crisi ambientale

La crisi climatica è un’emergenza che va oltre i confini ambientali: riguarda la salute e il futuro di tutta la società. Per rispondervi adeguatamente è necessario instaurare un cambiamento concreto negli stili di vita e organizzativi di ciascun essere umano. E l’arte può essere d’aiuto a questo scopo. È questo il tema discusso durante uno degli incontri in occasione della COP 28, tenutasi a Dubai lo scorso dicembre 2023. L’organizzatore – Jameel Art & Health Lab – basa il suo operare proprio sulla ricerca e la promozione di politiche intersecanti l’arte e la cultura con la salute e le dinamiche ambientali. Fondato a inizio 2023 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si propone di diffondere e coordinare attività che mettano in pratica i benefici sociali delle pratiche artistiche. Una fonte di evidenza dell’efficacia di questo approccio “culturale” alle problematiche della società contemporanea (salute, disuguaglianze e crisi climatica) è certamente il Report del 2019, realizzato con il supporto della stessa OMS. I notevoli riscontri positivi dell’arte per il benessere delle persone motivano nuovi investimenti nella ricerca sul campo: tra le attività annunciate ci sarà proprio la pubblicazione di una nuova raccolta di studi. Raccolta più completa e aggiornata, che dovrebbe essere pronta per fine anno. Nel mentre, i lavori del Laboratorio continuano attraverso la divulgazione; esempio ne è l’incontro alla COP 28 a Dubai.

Proteste contro il cambiamento climatico. Photo Mika Baumeister via Unsplash
Proteste contro il cambiamento climatico. Photo Mika Baumeister via Unsplash

Comunicare la crisi climatica con l’arte

Affrontare i cambiamenti climatici è tema complesso, che richiede azioni multi-settoriali, che uniscano conoscenze ed esperti di campi diversi. Dall’economia, alla tecnologia, alla salute. E anche le arti possono essere d’aiuto. Tra gli argomenti discussi alla COP 28, si è parlato prima di tutto di come attraverso iniziative artistiche e culturali si possano diffondere efficaci messaggi di invito ad agire. In un’ottica di futuro più sostenibile, il cambiamento richiesto coinvolge tutta la società; ma non è facile convincere le persone a modificare i propri stili di vita. Né a realizzare l’urgenza della situazione attuale. Troppo spesso, una comunicazione scorretta – soprattutto se eccessivamente allarmista – genera nel pubblico esiti opposti agli intenti: paura, davanti a problemi prospettati come irrisolvibili, e non migliorabili dalle azioni dei singoli piccoli individui. La conseguenza naturale di questa impotenza è il disinteresse, che può trasformarsi in timore e depressione. 
In opposizione a questo scenario, le iniziative artistiche possono contribuire a far arrivare ai destinatari messaggi di urgenza, certo, ma che contengono allo stesso modo speranza. Opere che inducono a riflettere sulla situazione climatica, e che suggeriscono soluzioni vicine alla sfera d’azione del pubblico, sono utili a questo scopo, e potenzialmente molto più efficaci. L’effetto che ne deriva è duplice: maggiore risposta nell’attivarsi a mutare i propri comportamenti per un futuro sostenibile, e più serenità mentale accompagnata da sicurezza nelle proprie capacità.

Alla COP 28 la Transizione Verde si promuove con l’arte

L’obiettivo della COP 28 era di giungere a un accordo per concretizzare la Transizione Verde della nostra società. Un cambiamento comportamentale decisivo, in risposta alla crisi climatica. Ambiente, salute, e maggiore uguaglianza sociale. Il ruolo specifico riconosciuto alle arti in questo frangente è di contribuire a “umanizzare” il problema, attivando la sensibilità delle persone. Se “inserire il tema della salute nella lotta ai cambiamenti climatici è necessario per farci sentire parte dei cambiamenti stessi” – in modo da sentirsene toccati, e quindi più proattivi – gli interventi artistici possono andare oltre. Nel loro essere intrinsecamente umani, rendono l’urgenza climatica ancora più vicina al proprio vivere. Tutto questo per spingere sempre più individui ad agire. 

Cambiamenti climatici. Photo by NOAA via Unsplash
Cambiamenti climatici. Photo by NOAA via Unsplash

Il programma di Jameel Art & Health Lab alla COP 28 di Dubai

Cogliendo lo spirito di azione contro la crisi climatica condiviso tra i presenti a Dubai, i rappresentanti di Jameel Art & Health Lab hanno presentato un piano di nuove proposte e orientamenti. Si tratta di linee guida indirizzate a enti governativi e policy-makers, elaborate allo scopo di promuovere future iniziative che intersechino arte, ambiente e salute. Sintesi delle ricerche e delle convinzioni radicate nello spirito dell’organizzazione fondata dall’OMS. Il disegno sintetico – secondo quanto anticipato durante i giorni di conferenza – incentiva a utilizzare pratiche come l’art therapy per mitigare gli effetti negativi indotti dalla crisi del clima.
L’ansia e la pressione psicologica sui giovani si contano tra questi. Un altro punto chiave è invece l’uso dell’arte per convincere sempre più persone ad attivarsi per il cambiamento. È ormai chiaro quanto quest’arma non violenta possa risultare più efficace di tante minacce e coercizioni. 

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Milanese ed etrusca in parti uguali, Emma Sedini è nata a Milano nel febbraio del 2000. Si definisce “artista” per la sua indole creativa e pittorica, ma è laureata in Economia e Management per l’Arte all’Università Bocconi, e tutt’ora frequenta…

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