Julian Assange è libero. La forza del fondatore di WikiLeaks secondo l’artista Miltos Manetas
La storia del primo NFT di Assange creato dall’artista insieme a Massimo Sterpi, un progetto artistico e politico che ha viaggiato nel mondo tra mostre, copertine di quotidiani e periodici internazionali e progetti istituzionali. E 1601 ritratti ancora da realizzare che spiegano come tutti viviamo nella Condizione Assange
Assange, lo abbiamo dimenticato. Perfino Io, che così tanto tempo ho dedicato a lui. La verità è che per non scordare Julian Assange, si deve rimanere “collegati” con lui attraverso la forza che la sua presenza emana. La parola “forza” in inglese si traduce in power, io utilizzo #AssangePower per il mio progetto però per esattezza, qui si tratta più di forza che di potere. Il potere è capace di creare una prigione e mettere Assange dentro o anche liberarlo (Julian Assange è stato imprigionato l”11 aprile del 2019 ed è stato lasciato il 24 giugno, 2024). Solo a questo può arrivare il potere mentre la forza, è capace di miracoli!
Il primo NFT di Julian Assange
Nell’aprile di 2021, due mesi prima del suo cinquantesimo compleanno, Julian Assange mi ha contattato dalla prigione e mi ha chiesto di aiutarlo a creare il suo primo NFT. La nostra conversazione – molto difficile, tramite sua moglie, suo fratello e altri ancora, ha infine portato alla creazione di Censored.art, basato sul concetto “This idea cannot be erased” da me elaborato con Massimo Sterpi, che Julian ha pubblicato insieme all’ NFT Star PAK. L’Orologio del Censored.art, derivato dal progetto dei miei ritratti che contano i giorni di Assange in prigionia, è stato poi venduto come NFT per l’equivalente di 54 milioni di dollari in valuta Ethereum.
L’idea che ho concepito sempre insieme con Sterpi di una piattaforma di Idee rese immortali e incancellabili tramite la registrazione nella Blockchain, ha poi portato altri 5-6 milioni.
Tutti i soldi sono andati alla difesa di Assange. Il fatto che tu non sappia nulla – o molto poco – di ciò, dovrebbe farti riflettere. In definitiva, i segreti, la politica o il denaro non sono il problema. La Vita, la Libertà e Internet lo sono.
Assange fuori da internet
La forza -in greco Dynamis – ha il potere Creatore che né il potere, nè i soldi hanno. Serve la connessione, serve internet! Outside of the internet there is no glory (fuori del Internet non c’è gloria): Assange l’hanno tenuto fuori da internet per 1901 giorni. Così noi, abbiamo creato “un internet” che parte, viene “servita”, proprio da lui. #AssangePower non ha bisogno dei servers californiani, non ha bisogno neanche di computer o cellulari, è intelligenza artificiale/naturale, scorre in certe immagini e certe parole che scappano dal triste destino della banalità. In una società dello spettacolo anche le più belle immagini e parole diventano banali. L’immagine di Marylin Monroe sarebbe rimasta banale se non l’avesse dipinta Andy Warhol, così come quella di Assange se non la dipingevo Io. Ma Io non avrei mai trovato la forza di dipingere Assange se 1901 persone non fossero state disposte a ricevere il suo ritratto in cambio del loro nome pubblicato insieme col ritratto al web. Non le avrei mai dipinte se ci fossero stati di mezzo soldi, tutti i ritratti che ho dipinto di lui li ho regalati – salvo tre che ho venduto per coprire le spese del progetto. Il progetto consiste nel dipingere e regalare un ritratto di Assange per ogni giorno che passa in prigione. Lo faccio perché “Assange è Internet e Internet è Assange” ma anche come contributo al pagamento di tasse speciali.
Il progetto di Manetas su Assange
Assange è la mia giustificazione per ricevere i molti privilegi legati all’arte e restituirne alcuni. Santiago Gamboa ha scritto di me che J.A. è il Prometeo moderno, mi sento anch’io come Prometeo. Quanto tempo rimarrà Assange in prigione? Sono più vecchio di lui, morirò dipingendo i suoi ritratti? Ieri, ho avuto una risposta a questa angoscia: lo hanno tolto da quella prigione, almeno (lo hanno portato – e con lui tutti noi – in un altro tipo di prigione, quindi i ritratti che devo dipingere ora hanno un numero finito: 1901. Ho già dipinto e donato 300 quadri, devo ancora farne 1601 e finirò. Ma finirà mai? Oggi, tutti viviamo in una “Condizione Assange” che – non è una coincidenza – è iniziata quando ci hanno isolato con il Covid. Oltre ai miei motivi personali per dipingere Assange, lo scopo di questo lavoro è produrre Potere Assange (#AssangePower) e Connessione per affrontare questa “Condizione Assange” (#AssangeCondition). Ecco perché faccio anche altro oltre ai quadri.
Il progetto Condizione Assange
Il progetto Condizione Assange è stato esposto in tre mostre museali. A Palazzo delle Esposizioni a Roma, nel 2020, da IKOB, Museum für Zeitgenössische Kunst, Eupen in Belgio nel 2021, alla Metropolitan Organisation of Museums of Visual Arts of Thessaloniki – MOMus, in Grecia nello stesso anno. Inoltre, al 7th Internet Pavilion alla 58. Biennale di Venezia grazie a Officers Club of Venice & Gervasuti Foundation, Venezia. Infine, presso tre gallerie d’arte (IFAC, Atene, 2022, Matteo Boetti’s CollAge & Despoina Damaskou’ Spaghetto Silo, Todi, 2023), alla fiera WopArt nel 2023, tre mostre pop-up ed è diventato una serie di 111 NFT con musica di Howie B. Infine è andato sulla cover del periodico La Lettura di Corriere della Sera, sulla copertina di Le Monde Diplomatique e anche la copertina e curatela di un numero speciale su Assange al Le Monde Diplomatique, Colombia.
Si continua…
Miltos Manetas
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