L’assessore alla Cultura di Firenze non ha esperienza in campo culturale
Il "jolly" Bettarini, uscente da due mandati con Nardella, non ha una formazione di studio né professionale in campo culturale. Una scelta singolare, considerata l'importanza della città in ambito culturale a livello italiano…
“La scelta è stata quella di seguire il criterio della parità di genere, nominando una giunta con metà uomini e metà donne; con persone giovani, alla prima esperienza da assessori e persone con esperienza consolidata dal punto di vista politico e professionale“. Così la nuova sindaca di Firenze Sara Funaro ha presentato la nuova squadra comunale per il governo di una delle città più importanti d’Italia e, culturalmente, del mondo. E fin qui tutto bene, benissimo. Guardando le nomine, però, viene da pensare che sia stata privilegiata l’esperienza politica rispetto a quella professionale: non si spiegherebbe altrimenti l’assegnazione dell’importante assessorato alla Cultura a Giovanni Bettarini, già in carica per due diversi mandati nelle giunte di Dario Nardella e sprovvisto di esperienza in campo specificatamente culturale.
Chi è Giovanni Bettarini
Prima di arrivare in giunta a Firenze, Bettarini (54 anni) è stato presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e, per un decennio, sindaco di Borgo San Lorenzo. Dal 2014, per due volte è stato assessore a Palazzo Vecchio, prima con deleghe allo Sviluppo Economico e al Turismo e poi a Urbanistica e Smart City. Laureato in legge, ha il diploma in Conservatorio in clarinetto, e ha partecipato a produzioni musicali, teatrali e televisive.
L’assessorato alla Cultura di Firenze
La carica di assessore alla Cultura, in una città come Firenze, non richiederebbe però un profilo politico tout court, soprattutto se si vuole realizzare un piano complesso di gestione del grande patrimonio culturale cittadino (a cominciare dai Musei Civici), evitando quel famoso destino di “museo a cielo aperto”. Dopotutto, se guardiamo ai nomi degli assessori alla Cultura delle giunte precedenti, abbiamo dei personaggi con un background piuttosto specifico: nel primo mandato nardelliano, era stato lo stesso sindaco a tenere la delega, aiutato dall’archistar Stefano Boeri, ora tra le altre cose presidente di Triennale Milano, al tempo uscente dal Comune di Milano con la stessa carica e direttore dell’Estate Fiorentina. Poi era stata la volta di Tommaso Sacchi, già capo della Segreteria Cultura del Comune e a sua volta curatore per quattro anni del programma culturale estivo della città (e prima ancora curatore e direttore artistico di prestigiose realtà italiane). Spostatosi Sacchi a Milano, la carica era ricaduta sulla vicesindaca Alessia Bettini, in una doppia delega al Turismo.
Il destino di Firenze
Il ruolo richiederebbe quindi una formazione specifica, e di alto livello, non soltanto per tenere alto il profilo di Firenze in campo culturale – e accrescerlo, soprattutto in ambito contemporaneo, laddove sembra più indietro di altre grandi città (come notato da alcuni galleristi) -, ma soprattutto per contrastare la turistificazione di massa e preservare lo spirito della città. Come detto lo scorso anno in un’intervista ad Artribune dal direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, “in una città come Firenze, la cultura deve essere uno strumento non solo per l’attrattività turistica, già così forte, ma anche per preservare e alimentare la vitalità della città e della sua comunità. È fondamentale ripartire dal tessuto sociale delle città, interagendo e creando un nuovo rapporto tra le persone e i luoghi della città, evitando che siano relegati unicamente al turismo“. Era stato sempre Galansino a sottolineare come fosse “fondamentale una visione politica ampia e non a breve termine, che bilanci la crescita economica con la sostenibilità sociale, preservando allo stesso tempo l’identità culturale di una città e di tutto un territorio“. Non resta ora che aspettare e sperare che il nuovo assessore dimostri una gestione lungimirante e innovativa dell’immenso patrimonio cittadino, magari affidandosi a persone che abbiano maturato una forte esperienza sul campo. Ci auguriamo che Bettarini possa fare un buon lavoro facendosi forza più sulla sua competenza amministrativa che sulla sua esperienza culturale. Saremo attenti a raccontare i suoi provvedimenti nell’arco della consiliatura appena partita.
Giulia Giaume
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