“Avevo dato per scontato il mio rinnovo”. Intervista all’ex direttore di Palazzo Reale a Napoli bizzarramente mandato via

Con l'arrivo di novembre 2024 molti direttori di musei nazionali autonomi non hanno visto rinnovato il loro mandato alla scadenza dei 4 anni contrattuali. Tra questi c'è Mario Epifani, ex direttore del Palazzo Reale di Napoli. Ecco cosa ci ha raccontato 

Dal punto di vista culturale novembre 2024 è iniziato con il più inatteso degli scenari, ovvero con il mancato rinnovo – dopo i primi 4 anni contrattuali – di molti direttori di grandi musei nazionali autonomi italiani. Un incarico che poteva essere prorogato così da permettere a tutti di svolgere un idoneo percorso di 8 anni, proprio come aveva fatto in precedenza il Ministro Dario Franceschini. 
La prima comunicazione è stata diffusa il primo novembre da Stéphane Verger (Parigi, 1965), fino ad allora direttore del Museo Nazionale Romano. Assieme a lui, non sono stati riconfermati: Maria Luisa Pacelli della Pinacoteca Nazionale di Bologna, Annamaria Mauro dei Musei Nazionali di MateraMario Epifani di Palazzo Reale di Napoli, a cui abbiamo deciso di fare qualche domanda. 

Napoli, Palazzo Reale
Napoli, Palazzo Reale

L’intervista a Mario Epifani 

Dal suo insediamento, quanto è cresciuto e come si è radicato nel territorio Palazzo Reale di Napoli?
Possiamo dire che è essenzialmente rinato, diventando un ente autonomo. Nel 2020, anno particolamente complesso per via della pandemia, al Palazzo Reale di Napoli abbiamo dato una struttura e uno staff capace di rilanciarlo. 
Successivamente, nel 2022, abbiamo avviato una serie di interventi che rientravano nel Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, per cui sono stati stanziati 23milioni di euro, che hanno dato un slancio al polo (tra mostre, aperture di nuovi spazi e attività) sia dal punto di vista strutturale che museale, facendolo tornare al centro della comunità. 

In termini numerici di che cifre stiamo parlando?
Quando sono arrivato il Palazzo Reale di Napoli aveva registrato nel 2019 un picco di 270mila visitatori. Dopo tre anni, nel 2023 il numero è aumentato esponenzialmente del 60%, arrivando a 435mila visitatori, tra turisti e italiani. 

Mario Epifani e il mancato rinnovo al Palazzo Reale di Napoli 

Come ha preso questo mancato rinnovo alla dirigenza del Palazzo Reale di Napoli?
Dopo i risultati raggiunti (e i successivi progetti in cantiere già annunciati), ammetto che avevo dato per scontato il mio rinnovo, altresì lo avrei preso in considerazione per problemi conclamati, ma così non è stato. Quindi, visto che non è arrivata alcuna comunicazione dal Ministero, sono tornato a vestire i panni da funzionario al Museo di Capodimonte.

Quali sono i progetti rimasti in standby a Palazzo Reale di Napoli?
Tra i progetti in cantiere era programma il restauro dei giardini, con l’obiettivo di riportarli all’antico splendore ottocentesco nella primavera del 2025. Non solo, a questo si aggiunge il ripristino della facciata su Via Acton e delle sale dell’Appartamento di Etichetta, rispettandone le testimonianze storiche. 
Oltre alla parte strutturale, il polo era pronto a cambiare anche la sua identità visiva, e ad avviare una serie di servizi come la caffetteria e il bookshop, rendendolo più attrattivo e coinvolgente per il pubblico, locale e non. Progetti che, a partire dal 6 novembre 2024, sono seguiti dalla dirigente ad interim designata dal Ministero, ovvero l’architetta Paola Ricciardi, che gestirà il museo sino all’uscita del prossimo bando. 

La Reggia di Capodimonte
La Reggia di Capodimonte

Da direttore a funzionario: Mario Epifani al Museo di Capodimonte

Dato il mancato rinnovo alla dirigenza del Palazzo Reale di Napoli, come da accordi, è tornato a vestire i panni di funzionario al Museo di Capodimonte. Come vede oggi il museo e come si trova con il nuovo staff?
Lo trovo un museo cresciuto e pronto a nuove sfide e con un’ottima squadra. L’ambiente che ho trovato è molto accogliente e stimolante, e il rapporto con il direttore Eike Schmidt si basa sul rispetto e la stima reciproca, tanto da affidarmi il settore delle arti decorative e dell’armeria. Qui cercherò di mettere a frutto tutte le esperienze fatte negli anni e di maturarne di nuove. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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