Il Decreto Cultura è legge. Tutti i punti del nuovo provvedimento ministeriale

Punto focale del Dl è il 'Piano Olivetti' volto a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie. In primo piano anche il sostegno alle biblioteche, l'editoria, gli archivi e gli istituti storici e culturali

È stato approvato dal Senato il 19 febbraio 2025 il tanto discusso Decreto Cultura che, con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto, è diventato legge. Al centro del nuovo provvedimento ministeriale c’è il “Piano Olivetti” per la rigenerazione culturale delle periferie, che intende porre particolare attenzione alle zone più svantaggiate e segnate dal degrado urbano. Ad aggiungersi alla lunga lista di punti in programma c’è anche il sostegno all’editoria, alle biblioteche, gli archivi e gli istituti storici e culturali; operazioni che verranno coordinate e supportate da un team dirigenziale apposito all’interno dell’ufficio di gabinetto del Ministero della Cultura.

Librerie e biblioteche al centro del nuovo Decreto Cultura

Molto infatti nel Dl concerne l’editoria e le librerie: è stato istituto un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro per il 2024 per sostenere l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino ai 35 anni, dando priorità alle zone svantaggiate e prive di realtà simili -, a cui si aggiunge un fondo di 24,8 milioni per il 2025 e di 5,2 milioni per il 2026 per l’acquisto di libri (anche in formato digitale) da parte delle biblioteche statali, enti territoriali e pubblici.

A questo si aggiunge (in via sperimentale) un fondo da ripartire con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno corrente finalizzato ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani cartacei, potenziando le pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e all’audiovisivo. Ma non rischia di essere una concorrenza indebita contro chi l’offerta di giornalismo culturale la fa su web? Vedremo.

Una boccata di ossigeno per il settore editoriale

L’approvazione del Dl Cultura è un risultato molto bello e promettente. Ci sarà una grandissima boccata di ossigeno per tutta la filiera dell’editoria. E poi sono molto contento dell’iniziativa per favorire l’ampliamento dell’offerta culturale delle pagine dei giornali, perché quello è un segnale di grande fiducia nei confronti della carta stampata”, ha commentato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ripreso dal Sole24Ore. “Le opposizioni che hanno criticato sono state anche abbastanza incoraggianti. C’è stata una grande apertura a un dialogo che è iniziato in commissione e questo è un incoraggiamento per tutti a fare meglio”.

Il Decreto Cultura: la cooperazione in Africa, gli istituti di cultura e il Memoriale della Shoah

Molti gli altri punti in programma, tra cui un’unità di missione per la cooperazione culturale con l’Africa, con ulteriori iniziative in cantiere che verranno supportate da un dipartimento apposito all’interno del MEF.

Il provvedimento sostiene anche gli istituti storici e di cultura autorizzando una spesa pari a 800mila euro per il 2025 per celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio e destinando 2 milioni alla Giunta storica nazionale, all’Istituto italiano per la storica antica, all’Istituto italiano di numismatica e alla Domus mazziniana.

Infine, è stata autorizzata la spesa di 300mila euro annui (a decorrere dal 2025) a favore della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, al fine di favorire la fruizione e la valorizzazione del Memoriale della Shoah di Milano.

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Redazione

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