Cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco: saltano inaugurazioni, vernissage, festival e incontri culturali
Fino a sabato 26 aprile 2025 (giorno del funerale del Pontefice) è stato indetto il lutto nazionale. La decisione arriva dal Consiglio dei ministri e comporta la riduzione e la sospensione di molti eventi culturali

Per la morte di Papa Francesco – scomparso il 21 aprile, Lunedì dell’Angelo 2025 nonché Natale di Roma lui che di Roma era vescovo -, il Consiglio dei Ministri ha indetto cinque giorni di lutto pubblico nazionale, che si protrarrà sino a sabato 26 aprile, giorno del funerale del Pontefice.
Furono proclamate giornate di lutto nazionale anche per la morte di altri papi ma a dire la verità mai di una durata così estesa: nel 1978 fu proclamato un giorno sia per Paolo VI, sia per Giovanni Paolo I, nel 2005 tre giornate per Giovanni Paolo II. Nulla per Papa Benedetto XVI che si dimise e morì da papa emerito nel 2022.
Cosa prevede il lutto nazionale e quali disposizioni vengono attuate nei confronti di eventi culturali?
Bandiere degli edifici pubblici a mezz’asta (quelle esposte all’interno abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta), cerimonie sobrie e un minuto di silenzio nelle scuole e negli uffici. Queste sono solo alcune delle disposizioni che rientrano nel provvedimento di lutto pubblico nazionale per la morte di Papa Francesco, indetto dal Consiglio dei ministri il 22 aprile 2025.
Per ciò che concerne gli eventi culturali – o manifestazioni che comportano aggregazioni di persone – saranno annullati, sospesi o ridimensionati.
A tal proposito sono numerose le comunicazioni di rinvii alle prossime settimane, creando non pochi problemi agli organizzatori dato il susseguirsi di ponti per le ricorrenze del 25 aprile e il primo maggio. Performance, opening, vernissage e inaugurazioni di mostre e rassegne culturali non si potranno tenere. E a quanto abbiamo modo di vedere dal nostro osservatorio, a saltare e ad essere rocambolescamente riprogrammate sono anche conferenze stampa pianificate da tempo e che avevano visto l’organizzazione di viaggi, alloggi, impegni e agende.

Il lutto pubblico nazionale e i festeggiamenti del 25 aprile
Tra i giorni di lutto rientra anche venerdì 25 aprile, 80esimo anniversariodella Festa della Liberazione. “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno“, ha sottolineato alla stampa il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, con una dichiarazione seguita da ovvie polemiche. Tra gli appuntamenti in programma non mancherà quindi la commemorazione al Milite ignoto con la presenza delle autorità del governo italiano, e ulteriori manifestazioni, cortei e iniziative istituzionali confermate in una nota stampa dall’Anpi, Associazione nazionale partigiani, che animeranno da nord al sud l’Italia. Forse, anche senza sobrietà, sarà bene che la Liberazione venga celebrata con fragore specie in questo momento storico. Proprio per rendere omaggio a Papa Francesco, che approverebbe.
Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati