Amalia Del Ponte
Amalia Del Ponte (Milano, 1936), vive tra Milano e Venezia. Allieva di Marino Marini
all’Accademia di Belle Arti di Brera tra il 1956 e il 1961, sin dall’inizio della sua
attivita , nei primi anni Sessanta, ha indirizzato la propria ricerca sul vuoto, sulla luce
e sulla struttura della materia. Nel 1965 inizia una ricerca pionieristica sul plexiglass
e sugli effetti di riflessione e rifrazione della luce sul materiale trasparente. Nel 1973
e invitata da Bruno Munari e Umbro Apollonio a partecipare alla Biennale di San
Paolo del Brasile, dove vince il Primo Premio Internazionale per la Scultura. Nel
1986 viene invitata da Arturo Schwarz in occasione della XLII Biennale d’Arte di
Venezia ad esporre le sue opere alla mostra intitolata Arte e Alchimia.
Dal 1985, per circa un decennio, Amalia Del Ponte porta avanti una innovativa
ricerca sul suono con i Litofoni, sculture sonore realizzate in lastre di pietra intonate
al fine di essere suonate a percussione, che vengono accompagnate da
performance eseguite da importanti musicisti e compositori, nel 1995 viene invitata
da Gillo Dorfles con una sala personale nel Padiglione Italia della XLVI Biennale
d’Arte di Venezia, dove si concentra sulle qualita scultoree del suono e dell’acqua,
esponendo una selezione dei suoi litofoni.
Nel 2017 la città di Milano le dedica una doppia mostra tra il Museo del Novecento e
il Museo Studio Francesco Messina dove viene ripercorsa la sua intera produzione,
dai primi Tropi in plexiglas fino ad arrivare alle più recenti Pietre sonore.
Amalia del Ponte ricorda in questo testo la saggista, critica d’arte e docente Eleonora Fiorani, scomparsa il 10 marzo 2021.