Se il mondo dell’arte americano a non solo si è quasi all’unanimità schierato fin dagli albori della candidatura – ne abbiamo parlato molto anche noi – contro Donald Trump, a volte forse in maniera pregiudiziale e acritica, quel che è certo è che il neo presidente Usa poco o nulla ha fatto per guadagnarne i favori. Ora ci si mette anche una – non certo inusuale per il magnate – gaffe, non si sa quanto consapevole o magari indotta dall’incauto entourage. Il fatto: dovendo scegliere un’opera d’arte da piazzare dietro al tavolo presidenziale nel pranzo post-giuramento del 20 gennaio, tenutosi alla National Statuary Hall dentro l’US Capitol, il Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies ha optato per The Verdict of the People, opera del 1855 di George Caleb Bingham.
VERDETTO DEL POPOLO
Qual è il problema con il dipinto ottenuto appositamente in prestito dal Saint Louis Art Museum? Intanto – sostengono i contestatori, che hanno già raccolto quasi 5mila firme per una petizione contro il museo – parlando di “verdetto del popolo” si fornirebbe un’indicazione falsa, visto che nel voto popolare alle presidenziali ha prevalso Hillary Clinton. E poi, sempre nella lettura dei critici, l’opera si ammanterebbe di palesi riferimenti razzisti, presentando un’America governata da bianchi, dove ancora sussiste la schiavitù, maschilista e politicamente instabile. “Il museo non prende posizione sui candidati a cariche pubbliche“, si è timidamente difeso Brent Benjamin, direttore del Saint Louis Art Museum.
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