Il mondo della cultura francese si mobilita compatto contro Marine Le Pen, alla guida del Front National, candidata alle elezioni presidenziali in Francia che si svolgeranno il prossimo 7 maggio con il ballottaggio. Il primo passo è stato compiuto dal quotidiano Libération che ha lanciato una raccolta firme sottoscritta da oltre cento artisti tra cui personalità del mondo dell’arte come Annette Messager, Christian Boltanski, Orlan; del cinema come Léa Seydoux, Jeanne Moreau e Valeria Bruni Tedeschi (cognata dell’ex presidente Nicolas Sarkozy); della musica come il sassofonista Archie Shepp. Attori, cantanti, artisti visivi tutti compatti nel denunciare la politica ultraconservatrice messa in atto dalla candidata del Front National e i rischi di una sua eventuale vittoria. Una mobilitazione che segue in maniera del tutto fisiologica le azioni e gli interventi che artisti di tutto il mondo hanno realizzato contro il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
NESSUN APPOGGIO ESPLICITO A MACRON
Persino un personaggio solitamente schivo come Luc Besson, il più internazionale tra i registi francesi, ha rilasciato una dichiarazione sui suoi social in cui invita la Francia a votare coesa in difesa dei quei valori di libertà, fratellanza e uguaglianza che caratterizzano da sempre la storia della nazione. Eppure la candidata di estrema destra ha rivolto più di un appello alla collaborazione al mondo della cultura in nome dell’antica grandeur. Senza presentare in verità, come abbiamo già raccontato, un vero programma culturale degno di questo nome. Gli intellettuali decisi contro Le Pen, tuttavia, non hanno appoggiato apertamente il candidato moderato Emmanuel Macron, scelta consequenziale, ma probabilmente non del tutto entusiasmante. Diversamente, nell’America delle Presidenziali gli artisti contro Trump erano anche dichiaratamente e spassionatamente per Hillary Clinton.
LA FRANCIA IN MARCIA
A poche ore dal voto, si sprecano gli appelli che invitano la popolazione ad andare a votare per evitare la grande incognita rappresentata da un’alta percentuale di astensionismo. Per questo motivo, numerose sono le iniziative nate per sostenere il candidato moderato Macron contro la candidata di estrema destra Le Pen. Oltre sessanta associazioni culturali si sono riunite martedì 2 maggio alla Cité de la musique di Parigi per denunciare la mancanza di una visione culturale all’interno del programma di Marin Le Pen. Risale a qualche giorno fa la performance dell’artista Olivier de Sagazan che alla Defense ha abbaiato per tre ore ininterrottamente per richiamare l’attenzione sulle parole aggressive pronunciate durante la marcia all’Eliseo dalla candidata del Front National. Sul fronte musicale, invece, una serie di gruppi della scena indipendente si riuniranno, giovedì 4 maggio, in Place de la Rèpublique, piazza simbolo della storia politica francese per dar vita ad un grande “concerto repubblicano” organizzato dall’associazione SOS Racisme e dall’Unione degli studenti di cultura ebraica.
–Mariacristina Ferraioli
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