Approda finalmente a Madrid, dopo anni di trattative e di difficoltà burocratiche, la Fondazione Norman Foster. Il celebre architetto inglese ha una legame speciale con la Spagna: sposato con la spagnola Elena Ochoa – psicopatologa prima ancora che gallerista, editrice (fondatrice dell’impresa Ivorypress) e curatrice di mostre d’arte contemporanea – , nei prossimi anni Foster sarà impegnato a Madrid nel prestigioso progetto di ristrutturazione del Salón de Reinos, ultima tappa dell’ampliamento del Museo del Prado.
Da tempo Sir e Lady Foster avevano acquistato una palazzina nell’elegante quartiere di Almagro, con il proposito di trasferirvi la sede della fondazione nata nel 1999 a Londra.
L’EDIFICIO DI NORMAN
Si tratta di un edificio signorile, stile hotel particulier, costruito nei primi anni del Novecento da Joaquín Saldaña come residenza del Duque de Plasencia, adibito poi ad ambasciata di Turchia e a sede di una banca. Inizialmente, l’idea era dare un “tocco Foster” all’esterno, ma la commissione di patrimonio storico locale non ha permesso nessuna alterazione della facciata. Così, l’architetto inglese si è limitato ad adattare i 2500 metri quadrati dell’edificio per ospitare la biblioteca e il vastissimo archivio, che documenta la sua attività dagli anni Cinquanta ad oggi. Nel cortile interno è intervenuto costruendo, con grandi pannelli autoportanti in vetro laminato, un padiglione per eventi ed atti ufficiali: in questo spazio è stata anche collocata un’installazione della scultrice Cristina Iglesias.
UNA FONDAZIONE CHE SOSTIENE I GIOVANI ARCHITETTI
La Fondazione Foster nasce senza finalità di lucro, con scopi puramente investigativi, divulgativi e filantropici, dispensando borse di studi per giovani architetti. Alla direzione è stata chiamata María Nicaor, storica dell’arte con esperienza al Victoria & Albert di Londra e al Guggenheim di New York. “La fondazione nasce dall’ispirazione di aiutare le nuove generazioni a stare più preparate per anticipare il futuro”, spiega l’architetto, vincitore del Pritzker Prize 1999 e, dieci anni dopo, del Premio Principe de Asturias delle arti, il Nobel spagnolo. “La qualità del design” aggiunge Foster “determina la qualità della nostra vita”. E per celebrare l’apertura della nuova sede in Spagna, è in programma il primo giugno al Teatro Real di Madrid Future is now, foro internazionale dedicato a città, tecnologia, design e infrastrutture. Tra i partecipanti, l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, Jonathan Ive, a capo del comparto design di Apple, l’architetto e designer spagnola Patricia Urquiola e gli artisti Olafur Eliasson e Cornelia Parker.
–Federica Lonati
www.normanfosterfoundation.org
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati