La poesia contemporanea non è morta. Pompidou e Fondazione Bonotto inventano un nuovo premio

Dall’interesse comune per le avanguardie storiche come Fluxus e Poesia visiva, nasce la collaborazione tra le due istituzioni per la creazione di un premio per la “letteratura senza libro” di oggi: dal teatro al video.

Nel corso del XX secolo, dal movimento Dada al poeta francese Bernard Heidsieck (a lui si deve la definizione storica di “hors-livre”), le avanguardie letterarie hanno cercato di liberarsi dalle costrizioni del libro dedicandosi a nuove forme di poesia: sonora, visiva, rumorista. A partire dalla sua apertura nel 1977, il Centre Pompidou di Parigi è diventato il luogo deputato ad accoglierle. Così, non poteva che nascere qui il premio che pone per la prima volta l’accento su tutta la sperimentazione letteraria “fuori dal libro”.

UN PREMIO DEDICATO ALLE NUOVE FORME DELLA POESIA

Si chiama Prix Littéraire Bernard Heidsieck – Centre Pompidou e si avvale del sostegno della Fondazione Bonotto, da sempre impegnata nella diffusione delle poetiche di Fluxus e della Poesia Concreta, Visiva e Sonora, attraverso iniziative espositive ed editoriali, l’istituzione di borse di studio e centri di ricerca universitari. “La collaborazione è nata in modo naturale tra due istituzioni che da tempo nutrono un interesse comune per la letteratura “hors-livre”, e in particolare per la poesia sperimentale (Concreta, Visiva, Sonora)”, spiega ad Artribune Patrizio Peterlini, Direttore della Fondazione Bonotto. “Il Centre Pompidou, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, fu promotore di un festival dedicato alle nuove forme della poesia. Si chiamava ‘Polyphinix’. Negli stessi anni Luigi Bonotto, introdotto da Dick Higgins e Emmett Williams, iniziava a frequentare gli autori della poesia sperimentale. La collezione nata da queste frequentazioni è ora una delle più importanti in Europa e, grazie alla grande opera di divulgazione messa in atto tramite il sito della Fondazione, un punto di riferimento per ricercatori e curatori”.

Julien Blaine, Chut _ Chute. Version typographique, 1985 86, credits Fondazione Bonotto

Julien Blaine, Chut _ Chute. Version typographique, 1985 86, credits Fondazione Bonotto

UN FESTIVAL E UNA RESIDENZA SULLA “LETTERATURA FUORI DAL LIBRO”

Ora il Centre Pompidou, in occasione delle manifestazioni per i suoi quarant’anni, ha deciso di proporre – dal 6 al 10 settembre – una versione contemporanea di quello storico festival itinerante, diretto dal 1979 dall’artista Jean-Jacques Lebel, cambiandogli il nome in Extra!. Nell’ambito di questo festival, proprio per dare un segno di riconoscimento ad una pratica che ha più di un secolo di vita, è nata l’idea di questo Premio letterario che si articola in tre categorie e sarà consegnato il 6 settembre presso il museo francese: Prix d’honneur, conferito ad un autore per l’insieme della sua produzione letteraria fuori dal libro; Prix de l’année, conferito ad un’opera specifica particolarmente importante nel campo aperto della letteratura fuori dal libro; la Méntion Spéciale Fondazione Bonotto che prevede una residenza di una settimana presso la Fondazione Bonotto a Molvena, al fine di realizzare un arazzo in collaborazione con Bonotto Spa. “L’artista premiato sarà ospite della Fondazione”, continua Peterlini, “avrà accesso a tutto il materiale documentale conservato nella Collezione Luigi Bonotto e dialogherà con i tecnici di Bonotto Spa per acquisire gli elementi necessari alla realizzazione dell’arazzo che verrà esposto al Centro Pompidou, nell’ambito del Festival Extra! durante l’edizione successiva all’assegnazione del premio”.

Luigi Bonotto

Luigi Bonotto

LA “LETTERATURA FUORI DAL LIBRO” NELLA CULTURA CONTEMPORANEA

Con l’esaurirsi delle sperimentazioni delle avanguardie storiche e l’avvento di internet, cosa s’intende oggi per ‘letteratura fuori dal libro’? “Oggi giorno consideriamo letteratura diverse altre forme di espressione: dalla classica espressione teatrale ai video, dalle letture in pubblico oramai divenute una routine anche per gli autori più tradizionali e riservati alle installazioni “letterarie” come “Prenez soin de vous” di Sophie Calle alla Biblioteca Nazionale di Francia di alcuni anni fa”, conclude Peterlini. “In buona sostanza, ‘hors-livre’ non è il semplice abbandono del libro come mezzo obsoleto e il conseguente utilizzo di nuove tecnologie, ma l’apertura di nuovi ambiti di ricerca e di diffusione della letteratura e della poesia, proprio come avvenuto con la nascita della poesia sonora o della poesia visiva”.

– Claudia Giraud

www.centrepompidou.fr
http://www.fondazionebonotto.org/it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più