Padre fondatore del design italiano e pioniere dell’unione tra bellezza e funzionalità negli oggetti, ma anche pittore, scultore e architetto: questi sono i tanti aspetti della personalità di Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917 ‒ Milano, 2007) che emergono dalla sua retrospettiva al MET Breuer di New York.
Nel centenario della sua nascita, l’artista viene celebrato con una mostra che esplora l’evoluzione della sua carriera dai primi oggetti disegnati per Olivetti negli Anni ’50 fino alle ultime opere di design contemporaneo, in cui Sottsass si ispira ad artisti come Piet Mondrian, Jean Michel Frank e Shiro Kuramata.
Un’evoluzione non solo temporale e stilistica, ma un vero e proprio viaggio attraverso luoghi, materiali e dimensioni incredibilmente variegati. Poliedrico fin dall’inizio della sua carriera, quando ai primi design industriali affiancava la pratica pittorica, nel suo percorso artistico Sottsass ha lasciato pochi territori inesplorati.
UNO STILE UNICO
Usando come marchio di fabbrica uno stile unico che tinge di colori pop strutture composte dall’assemblaggio di forme geometriche elementari, Sottsass passa dal progettare macchine da scrivere e computer per bambini al disegnare un ambiente abitativo usando modelli di architettura modulare per la collettiva Italy: The New Domestic Landscape, organizzata al MoMA nel 1972, fino ad arrivare alle iconiche sculture totem in ceramica e culminare nel design di interni e arredamento, in cui il designer mischia non solo forme e colori ma anche marmo, legno, acciaio.
Sottsass ha sempre fatto dell’innovazione e del superamento dei propri limiti il cuore pulsante della sua pratica, il cui risultato forse più internazionalmente riconosciuto è stata la fondazione, nel 1981, del gruppo Memphis, un collettivo di professionisti che come lui aspiravano a rendere il design una forma artistica unica e riconosciuta al pari della pittura e della scultura, giocando con proporzioni, angolazioni dei piani e distorsione spaziale degli oggetti.
SOTTSASS E GLI ARTISTI
Particolarmente interessante nel percorso espositivo è anche l’affiancamento delle opere di Sottsass non solo a quelle dei grandi artisti contemporanei cui il designer si è ispirato, come Donald Judd, Roy Lichtenstein e Frank Lloyd Wright, ma anche a una collezione di manufatti antichi che nell’immaginazione di Sottsass vengono rielaborati in chiave contemporanea. I suoi vasi in ceramica vengono così affiancati a sculture religiose del Sud Est asiatico, le sculture di vetro a manufatti dei nativi americani, in un itinerario che unisce passato, presente e futuro.
‒ Ludovica Capobianco
New York // fino all’8 ottobre 2017
Ettore Sottsass: Design Radical
MET BREUER
945 Madison Avenue
www.metmuseum.org
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