Barcellona: il mondo dell’arte catalano si schiera compatto contro la violenza anti-referendum

Il sistema dell’arte catalano condanna in maniera compatta la violenza generata per impedire il referendum per l’indipendenza della Catalogna. Tra posizioni più o meno nette, tutti i protagonisti del mondo dell’arte e della cultura denunciano il mancato rispetto dei diritti civili e delle garanzie democratiche.

Tutto è ancora molto confuso da più di una settimana dal referendum per l’indipendenza della Catalogna, indetto per il primo ottobre e ormai ribattezzato come 1-O. E mentre nelle strade di Barcellona sfilano centinaia di migliaia di persone in manifestazioni a favore dell’indipendenza o per l’unità della Spagna, anche l’arte nella regione catalana entra nella partita.

LA POSIZIONE DEL MACBA

Netta la posizione del Macba, il museo d’arte contemporanea di Barcellona, che ha rilasciato un comunicato stampa in catalano in cui ha dichiarato la sua adesione allo sciopero indetto contro la violenza esercitata dalla Guardia Civil per impedire lo svolgimento delle votazioni del referendum. Una posizione chiara che ha avuto un precedente già quando lo scorso 21 settembre ha aperto al pubblico l’antologica dedicata a Joan Brossa senza la solita cerimonia d’inaugurazione in segno di protesta per l’aggressione alle istituzioni catalane. La decisione del Macba ha dato il via a una serie di comunicati di altri musei e centri d’arte in difesa delle libertà democratiche e del diritto di poter esercitare il voto. I direttori dei musei della Catalogna hanno emesso un comunicato collettivo per affermare che “pur rispettando la pluralità esistente tra le nostre visioni politiche personali, pensiamo che impedire il diritto di qualsiasi cittadino ad esprimersi liberamente non favorisca le culture democratiche né il dialogo”.

LA FIERA SWAB

Situazione più controversa per la fiera Swab Barcelona che si è svolta proprio nella settimana più calda del referendum indipendentista. I galleristi catalani hanno protestato contro la decisione della direzione della fiera, che quest’anno ha festeggiato il suo decennale, di non chiudere l’accesso il primo ottobre, giorno del previsto referendum e ultimo giorno di Swab, ma continuare a svolgere il programma della manifestazione come da calendario. La direzione ha motivato la scelta della non chiusura come forma di rispetto per i galleristi stranieri giunti a Barcellona che rischiavano un ulteriore danno di immagine ed economico. Risposta che non ha accontentato i galleristi locali che hanno scelto di abbandonare gli stand con le opere all’interno in segno di protesta per la violenza con cui le forze dell’ordine spagnole hanno tentato d’impedire il regolare svolgimento del referendum.

L’ASSOCIAZIONE DEGLI ARTISTI

Dopo gli episodi di violenza e di repressione per bloccare il referendum ordinati dal governo di Madrid guidato da Mariano Rajoy, le associazioni del settore artistico hanno aderito in massa allo sciopero generale indetto per il 3 ottobre e l’incertezza di quello che succederà nei prossimi giorni ha provocato anche la sospensione o l’apertura sotto tono degli eventi previsti. Ha fatto particolarmente rumore la posizione di PAAC, la Plataforma Assemblearia de Artistas de Catalunya che con un comunicato stampa ufficiale ha sottolineato come non sia più solo una questione relativa all’indipendenza ma ci sia in campo un elemento più importante: la difesa della libertà di ogni cittadino. L’associazione ha, inoltre, invitato tutti gli artisti alla protesta contro la “militarizzazione illegittima del processo democratico” messa in atto dal governo centrale spagnolo contro la Catalogna che “sta vivendo una condizione di repressione attraverso un sistema autoritario indegno di una società democratica del XXI secolo”.

– Mariacristina Ferraioli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

Scopri di più