La prima Biennale di Oslo. Apertura a maggio 2019 a cura di González-Sancho e Eeg-Tverbakk
A maggio 2019 un altro appuntamento da aggiungere in agenda: si accendono i riflettori sulla prima Biennale di Oslo curata da Eva González-Sancho e Per Gunnar Eeg-Tverbakk. Nel 2019 dovrebbe tenersi anche la Triennale di Bergen, sempre in Norvegia. Si faranno concorrenza?
Poche sono ancora le informazioni riguardo l’annuncio della nuova Biennale di Oslo che dovrebbe aver luogo nel maggio del 2019. Risale a pochi giorni fa l’ufficializzazione del progetto, che da anni si stava già ipotizzando. Il vicesindaco della capitale norvegese Rina Mariann Hansen con deleghe alla Cultura e allo Sport ha dichiarato che “la futura biennale segna una nuova fase nell’ambizioso impegno di Oslo per l’arte e rappresenta un altro step nella lunga tradizione della città per importanti progetti artistici in spazi pubblici”.
UNA BIENNALE NEGLI SPAZI PUBBLICI
In questi giorni, inoltre, sono stati presentati sia il direttore Ole G. Slyngstadli, che avrà il compito di supervisionare la Biennale, sia i due curatori Eva González-Sancho e Per Gunnar Eeg-Tverbakk, che hanno già collaborato insieme per la realizzazione della mostra OSLO PILOT, nel 2015-2016.
Eeg-Tverbakk è stato project manager per Artistic Interruptions – Art in Nordland, dal 2003 al 2005, successivamente co-curatore della Biennale di Arte Nordica nel 2004 ed infine direttore della Kunsthalle di Oslo dal 2009 al 2012. Gonzalez-Sancho è stata prima alla guida del FRAC Bourgogne di Digione (dal 2003 al 2011) e poi direttrice del Museo di Arte Contemporanea di Castilla y León.
Sembrerebbe che OSLO PILOT sia stato il progetto pilota della prossima biennale, nato per fidelizzare il pubblico e per aiutare i curatori a capire quali fossero i reali limiti e i punti di forza della città, così da organizzare una vera e propria Biennale. Gunnar Eeg-Tverbakk racconta “ci sono molte biennali, ma solo una piccola parte si concentra sugli spazi pubblici, che saranno il cuore della Biennale di Oslo. L’evento ci aiuterà a capire l’arte pubblica in modo più comprensivo e come operiamo nella sfera pubblica e nei luoghi che la rappresentano. Le opere potrebbero avere un formato non tangibile, non includeremo solo sculture”.
ALTRI PROGETTI IN NORVEGIA
Ad Oslo i progetti per il futuro non sono terminati. Ad esempio è in costruzione un nuovo edificio di 12 piani per contenere l’enorme collezione dell’artista norvegese Edvard Munch (Løten, 1863 – Oslo, 1944), che si dice sarà pronto per il 2020. Lo spazio è stato tanto voluto e finanziato dal comune di Oslo quanto temuto e considerato inutile (ne esiste già un altro) e costoso da molti cittadini. La Biennale di Oslo non è la prima esperienza in Norvegia in questo senso. Nel 2007 è stato presentato un piano per realizzare la prima biennale a Bergen nel nord del paese, con organizzazione della Bergen Kunsthall. Il primo step è stato quello di realizzare una grande conferenza nel 2009 dal titolo To biennial or not to biennial? Successivamente il progetto è stato trasformato in una triennale nel 2013, anche grazie alle riflessioni che sono nate nell’ambito della conferenza. L’ultima edizione della Bergen Assembly si è tenuta nel 2016 e in teoria la prossima dovrebbe tenersi nel 2019. Le due mostre si faranno concorrenza?
-Valentina Poli
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