Prima personale in territorio australiano di Kimsooja (Daegu, 1957), questa mostra celebra e segnala una sempre più vasta apertura della capitale dell’Australia occidentale verso influenze internazionali di alto livello.
Il titolo, Zone of Nowhere, è lo stesso dell’installazione scelta per lo spazio principale della galleria e richiama i temi di questa rassegna site specific, come ci spiega il curatore Eugenio Viola durante una visita guidata che introduce alla poetica dell’artista, da lui non per caso chiamata “Neo-Umanesimo”.
Un’investigazione su temi contemporanei che toccano l’umanità da vicino, migrazione, spostamento, misto di identità e generi, le bandiere usate da Kimsooja per questa installazione rappresentano la fusione di varie nazioni: quando un migrante si riconosce come cittadino di più Stati, quando territori si incontrano e scontrano, diventando terra di tutti e nessuno. L’installazione include tutte le bandiere del mondo, non limitandosi a quelle accettate dal sistema, rappresentando anche quelle di nazioni non riconosciute ufficialmente e scegliendo alcune associazioni provocatorie come la combinazione Corea del Sud – Corea del Nord. In questa coesistenza delle differenze l’artista posiziona i suoi famosi bottari, un tema ricorrente nella sua pratica e che si connette direttamente alla sua poetica. Questo fagotto da migrante, che si ritrova così spesso in diverse culture, è fatto di tessuti colorati e sgargianti che sono usati nella tradizione coreana per trasportare i beni più importanti di una famiglia. In associazione con la natura stessa di un cammino arduo, i bottari sono stati posizionati al di sotto delle bandiere, colorando la galleria e allo stesso tempo permettendo una lettura dell’opera al completo. I tessuti usati sono stati selezionati e scelti a Perth, richiamando ancora una volta la natura specifica dell’installazione.
LE OPERE
Mandala – Zone of Zero, altra opera esposta in mostra, la quale ha avuto come prima versione un’altra installazione realizzata in occasione dell’attacco militare organizzato da G. W. Bush in Iraq, è stata qui ripensata per lo spazio del Pica e installata per la prima volta su uno sfondo rosso. Un Juke-box che ricorda un mandala, questa associazione di sacro e profano è accompagnata da una traccia musicale con un misto di canti gregoriani, canti tibetani e indu in un tentativo di pacifica coesistenza tra vari elementi. Altre opere come Cities on The Move, Earth – Water – Fire – Air riflettono la volontà curatoriale di ripercorrere le tematiche e i lavori più salienti della carriera dell’artista, incorporando elementi adattati specificamente a questa mostra.
OLTRE IL PICA
L’esposizione continua all’esterno delle gallerie del Pica, per le strade di Perth, in una sorta di osmosi tra la galleria e il mondo esterno con opere temporanee di arte pubblica che permettono alla mostra di superare i limiti dello spazio espositivo e di incontrare un pubblico differente, che è quello dei passanti. Le opere situate all’esterno sono murales che riprendono alcune delle bandiere dell’opera To Breathe – The Flags, video installato in una delle sale dell’esposizione e commissionato in occasione delle Olimpiadi di Londra (2012). Queste opere di arte pubblica sono installate in sette punti diversi della città, per lo più nei dintorni del centro culturale, e sono un esempio da manuale di creazione di uno spazio creativo e di riflessione in un ambiente pubblico. Le opere sono state posizionate inoltre in modo da poter essere osservate da più prospettive.
Questa co-esistenza delle differenze nello spostamento informa la poetica dell’artista in ogni sua opera presente in mostra, creando un filo concettuale che ci riporta, usando le parole del curatore, a quella fusione tra arte e attivismo politico da lui definita “artivismo”, arte che nel contemporaneo gioca un ruolo molto importante e che si connette non solo con il nostro senso estetico ma soprattutto con le nostre vite di tutti i giorni. Fornendoci alcuni strumenti necessari per interpretare la contemporaneità.
‒ Elli Gemmo
Perth // fino al 29 aprile 2018
Zone of Nowhere
PICA
51 James Street
Northbridge
http://pica.org.au
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