In contemporanea con la mostra alla galleria Art Forum Contemporary di Bologna, Peter Demetz (Bolzano, 1969) inaugura a Madrid la sua prima personale in Spagna, dal titolo Inside view. Demetz è ospite della giovane galleria di Lucia Mendoza, che ne ha già proposto con successo alcune opere all’ultima edizione di Estampa, la piccola fiera che apre la stagione espositiva autunnale a Madrid.
Lo scultore di stanza a Ortisei presenta in Spagna una serie di opere di piccolo e medio formato realizzate in tiglio, legno duttile e chiaro, con poche venature. “Ho scelto questo materiale proveniente dai boschi della Slovenia” ‒ spiega Demetz ‒ “perché non è rustico, ha un trattamento naturale e mi permette di realizzare figure che non risaltano, che restano in secondo piano”.
SPAZI DI RIFLESSIONE
All’interno di un cornice in legno, che è un vero e proprio contenitore a forma di parallelepipedo (talora più quadrato, altre volte rettangolare, ma che raramente supera il metro di lato), Demetz colloca una o due figure umane al massimo, in primo piano ma quasi sempre di spalle, che si stagliano su un orizzonte prospettico geometrico, irreale, creato da un gioco di linee e di ampi piani colorati. La pittura ad acrilico, direttamente applicata sul legno poroso, ha effetti di naturale opacità; la scelta delle tinte è pure casuale, suggerisce un’atmosfera e dà profondità allo spazio. Anche quando sono in coppia, le figure evocano una desolata solitudine.
“Non parlerei di solitudine, ma di intimità” ‒ chiarisce Peter ‒ “sono figure quiete, colte in momenti di riflessione. Osservandole, anch’io ho imparato a riflettere e a identificarmi con i loro pensieri. Le donne talvolta sono seminude, scalze, e sembrano guardarsi in uno specchio immaginario. In realtà, guardano dentro loro stesse. Non sono né si sentono osservate da altri”.
UN’INTIMITÀ DI LUCI E COLORI
L’illusione ottica dei quadri tridimensionali di Demetz sta proprio nella forza evocatrice dello spazio attorno alle figure umane. “Le sculture in primo piano sono in realtà costruite come bassorilievi rinascimentali” – sottolinea l’artista ‒ “con una prospettiva teatrale e con un ampio angolo di funzionalità. Solo da molto vicino, e facendo uno sforzo rotatorio con la vista, è possibile vedere che in realtà dietro sono piatte, sono scolpite cioè solo nella parte anteriore. A mano a mano che ci si avvicina all’opera, la percezione dell’immagine cambia”. Anche l’illuminazione interna a Led cambia la percezione della scultura. “Assemblo io stesso il Led all’interno della cornice, per creare uno spazio il più teatrale possibile” ‒ conclude l’artista. “Senza la luce, l’opera sarebbe altrimenti perturbata da forti ombre che toglierebbero l’effetto di quiete”.
Maestro artigiano, scultore su commissione con un lungo apprendistato nella migliore tradizione altoatesina, Peter Demetz presta l’antica tecnica dell’intaglio del legno al servizio del linguaggio artistico più contemporaneo. Il risultato sono piccole opere di grande maestria compositiva, dalla dimensione figurativa irreale, che riflettono sul tempo sospeso della nostra esistenza.
‒ Federica Lonati
Madrid // fino al 7 aprile 2018
Peter Demetz ‒ Inside View
GALLERIA LUCIA MENDOZA
Calle Barbara de Braganza 10
www.luciamendoza.es
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