Imprese al femminile. Il museo del Foundling Hospital a Londra
Nel cuore della capitale britannica c’è un museo che custodisce la storia del Foundling Hospital, primo centro di accoglienza per bambini abbandonati di Londra e del Regno Unito, creato nel Settecento da ventuno donne coraggiose. Oggi una curatrice determinata vuole rendere giustizia al ricordo di quelle pioniere.
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Nel 1735 ventuno donne firmarono per prime una petizione che portò alla creazione del Foundling Hospital, il primo centro di accoglienza per bambini abbandonati di Londra e del Regno Unito. Trecento anni dopo non vi è alcuna traccia della loro esistenza. Situato a pochi passi da Russell Square, l’edificio originale dell’istituzione è stato riconvertito in un museo che ne esplora la storia, dimenticando però il ruolo cruciale di tutte quelle donne che, a partire da quel gruppo che ne permise la fondazione, contribuirono al suo funzionamento e sviluppo. Nella galleria dei dipinti sono appesi i ritratti dei direttori che si sono succeduti nel corso dei decenni e, nemmeno a dirlo, sono tutti maschi.
PAROLA ALLE DONNE
Un cambio di rotta è stato intrapreso solo recentemente con l’assegnazione della più importante scrivania a Caro Howell, curatrice con un passato alla Whitechapel Gallery e con idee molto chiare su quale percorso intraprendere in un periodo segnato dalla necessità di riscoprire il ruolo delle donne nel passato più o meno recente. “Vogliamo raccontare una storia lunga trecento anni di donne che hanno giocato un ruolo importante nella società, la cultura e la filantropia britanniche”, ha affermato la direttrice presentando la mostra The Ladies of Quality and Distinction, che aprirà nel settembre di quest’anno e il cui fulcro curatoriale è la sostituzione dei ritratti dei direttori passati con quelli delle ventuno donne che diedero vita, con la loro tenacia e peso politico, al Foundling Hospital.
UNA CAMPAGNA PUBBLICA
Le difficoltà incontrate dai ricercatori del museo, intenti a rintracciare immagini attendibili di queste donne, fa da contraltare ai nomi altisonanti degli artisti che hanno ritratto i direttori nel corso degli anni – da William Hogarth ad Allan Ramsay, fino a Sir Joshua Reynolds. Il museo, per quanto sostenuto dall’importante ruolo giocato dall’istituzione che lo ha preceduto, è pur sempre una piccola realtà nel panorama museale di Londra e ha lanciato alla fine di gennaio una campagna pubblica con l’obiettivo di raccogliere 20mila sterline da impiegare nella realizzazione della mostra. Tra i premi destinati ai benefattori troviamo la classica borsa di tela del museo, oltre a edizioni limitate di stampe d’artista, eventi esclusivi legati alla mostra e, per i più generosi, visite guidate con i curatori del museo.
‒ Filippo Lorenzin
https://foundlingmuseum.org.uk/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #42
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