Punctum contra punctum. Vettor Pisani e Marco Fusinato a Melbourne
Istituto Italiano di Cultura, Melbourne ‒ fino al 7 ottobre 2018. Eugenio Viola presenta nella città australiana un confronto visivo tra le opere di Vettor Pisani e quelle di Marco Fusinato. Dando vita a un intenso dialogo fra passato e presente.
La recente mostra curata da Eugenio Viola a Melbourne, negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura – una mostra organizzata in collaborazione con l’IIC di Sydney, e in partnership con la Fondazione Morra di Napoli e la Anna Schwarz Gallery di Melbourne – offre tutta la comodità per riflettere sul confronto costruttivo tra l’Italia e l’Australia, tra due territori così lontani, ma vicini per ciò che concerne il legame affettivo, il clima culturale, la massiccia presenza di italiani e italo-australiani su tutto il territorio della Land Down Under (si parla di 2 milioni di italiani su una popolazione complessiva di 17 milioni).
NEL SEGNO DI BEUYS
Partendo da queste premesse Eugenio Viola, Senior Curator del Perth Institute of Contemporary Arts (anch’esso partner della mostra), disegna un doppio itinerario che nasce sotto il segno dell’appropriazionismo o, se vogliamo dirla con Deleuze, della ripetizione differente, con un dialogo effervescente tra le opere di Vettor Pisani e quelle di Marco Fusinato che adotta (proprio come Pisani) allegorie altrui per costruire controspazi meditativi e pungenti dove anche il plagio estetico ha smesso da tempo di essere un delitto.
“È per me una grande emozione, presentare, dopo la grande retrospettiva al MADRE di Napoli, per la prima volta in Australia il lavoro di Vettor Pisani, artista straordinario e complesso che, anche a distanza di anni, non cessa di essere provocatoriamente attuale”, dichiara Eugenio Viola ai lettori di Artribune.
Questa prima mostra organizzata da Viola (si tratta di un progetto pluriennale che nasce sotto la stella del Contrappunto, del “ponere punctum contra punctum” più esattamente) ruota tutta attorno alla figura socratica di Joseph Beuys, centrale non solo nella parabola linguistica di Vettor Pisani – Il coniglio non ama Joseph Beuys (1975) o la Semi-croce blu (1980) sono esempi radiosi di un metodo paranoico-critico il cui discorso soltanto gli occhi possono sentire –, ma anche in quella di Marco Fusinato che, nelle sue A Dozen Roses (2006), assume nel proprio perimetro creativo le Rose für direkte Demokratie (1973) presentate da Beuys in occasione di Documenta 5.
DIALOGHI E CONTRAPPUNTI
Quasi in corrispondenza tra loro, i lavori scelti per organizzare l’impaginazione di questo primo Contrappunto – il lavoro Untitled (2011) di Pisani “ricorda la serie “Mass Black Implosion” (2007-17) di Fusinato, che riproduce in scala originale una selezione di partiture di compositori d’avanguardia (in questo caso dell’ungherese Béla Bartók), tracciando una linea da ogni nota a un punto arbitrariamente scelto come proposta per una nuova composizione, in cui ogni nota viene suonata contemporaneamente” – creano dialoghi, aperture, musicali letture inedite, nuove scommesse rivolte all’incertezza del suono. Del resto Contrappunti vuole essere proprio questo: “un viaggio metaforico in cui l’arte dimostra, ancora una volta, la capacità di vincere le contingenze, le impasse emozionali, le incertezze del caso, prolungando i tempi del pensiero, creando fertili attese e cortocircuiti inaspettati, saldando le distanze e annullando le differenze, in quanto l’arte è sempre per la co-esistenza di tutte le possibili differenze, di natura storica, politica, sociale, culturale, razziale, sessuale, religiosa e culturale”.
‒ Antonello Tolve
Melbourne // fino al 7 ottobre 2018
Contrappunti # 1, Vettor Pisani | Marco Fusinato
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
Elm Tree House, 233 Domain Road
https://iicmelbourne.esteri.it/iic_melbourne/it/
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