A Londra, nel cuore di Soho, 2.570 metri quadrati distribuiti su cinque piani e un seminterrato diventeranno, nel 2019, lo studio principale di Damien Hirst, che in città possiede già vari spazi e un laboratorio di pari dimensioni nel quartiere Southwark, oltre naturalmente alla Newport Street Gallery, lo spazio espositivo da 25 milioni di sterline nell’area di Vauxhall.
NUOVE PROSPETTIVE
L’ultimo “affair” dell’artista britannico è un edificio in mattoni smaltati all’angolo di Beak Street, progettato dallo studio londinese di architettura Stiff + Trevillion. L’artista lo ha acquistato per 40 milioni di sterline attraverso la sua società Science (UK) Ltd, che ha affermato in una dichiarazione a The Art Newspaper, che “l’artista desidera trascorrere più tempo in studio”. L’investimento coincide però anche con quello che sembrerebbe un progetto di razionalizzazione in atto all’interno dell’impero Hirst, che ha recentemente implicato il licenziamento di 50 membri dello staff e la dipartita di tre dei suoi direttori, senza contare la chiusura di Quay, ristorante di proprietà di Hirst a Ilfracombe, nel Devon.“I cambiamenti non sono guidati dalla necessità di ridurre i costi, ma dalla volontà dell’artista di ridurre gli elementi aziendali del business per tornare a un modo più semplice di lavorare”ha replicato Science.
L’EDIFICIO
Per scoprire quali idee e lavori scaturiranno da Hirst all’opera nel nuovo studio, si dovrà attendere la sua ultimazione, prevista nel 2019, dal momento che in seguito all’acquisto, Hirst sta operando delle modifiche ai già ampi spazi interni dell’edificio. Si può tuttavia prevedere che il nuovo spazio sia lo scenario ideale di opere monumentali, come ha lasciato intuire a dezeen.com Lance Routh, direttore di Stiff + Trevillion:“Un ampio segmento del secondo piano è già stato rimosso per creare un interno “simile a una cattedrale” con un soffitto alto 10 metri”. A catturare l’attenzione di Hirst sono stati gli esterni dell’edificio, rivestito in mattoni smaltati in tonalità iridescenti che variano dal blu mare al verde, e caratterizzato da un possente cornicione che evoca in chiave stilizzata lo stile art deco. “Volevamo progettare un edificio che contribuisse alla vitalità e al fascino creativo di Soho, pur essendo sensibile all’architettura circostante in mattoni “, ha spiegato Routh.
– Umberta Genta
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