Nuova vita per i libri abbandonati: succede ad Ankara da un’idea degli operatori ecologici
Sono quelle storie un po’ straordinarie che sembrano perfette per un adattamento cinematografico; invece siamo ad Ankara in Turchia e un gruppo di operatori ecologici della città ha fondato una biblioteca con i libri trovati per strada. La storia
Ci sono romanzi che fanno emozionare, altri che fanno commuovere, altri ancora che travolgono e cambiano la vita. Per tutti gli amanti della carta stampata, è quasi un sacrilegio mandare al macero i libri, così preziosi. Quando le librerie di casa sono troppo piene per ospitare un nuovo titolo, subentrano le biblioteche, luoghi in cui si celano meravigliosi tesori. Ma non tutti ragionano allo stesso modo: ad Ankara in Turchia nel quartiere di Çankaya moltissimi libri vengono abbandonati per strada o gettati nella spazzatura. È da questo gesto, per alcuni sacrilego, che nasce però un bellissimo progetto di raccolta promosso proprio dagli operatori ecologici della città.
DONARE UNA NUOVA VITA AI LIBRI
L’idea di creare una grande biblioteca nasce molti anni fa, quando un gruppo di operatori ecologici di Ankara ha iniziato a collezionare tutti quei libri abbandonati tra i vicoli e le strade della città oppure destinati al macero. Inizialmente hanno portato i diversi titoli nelle loro abitazioni per poi iniziare a catalogarli. Il numero era sempre in crescita e piano piano il pensiero di creare una piccola biblioteca diventava sempre più concreto. La comunità ha partecipato attivamente al progetto donando numerosi romanzi e anche il sindaco di Çankaya, Alper Tasdelen, in occasione dell’inaugurazione ha commentato alla CNN: “abbiamo iniziato a discutere dell’idea di creare una biblioteca partendo da questi libri. E nel momento in cui tutti l’hanno supportata, il progetto è partito”.
Un’attività che è stata svolta ben oltre le ore di lavoro dei netturbini di Ankara che molte volte li ha portati alla ricerca di libri in ogni dove, riuscendo a raccoglierne più di 6 mila anche in lingua inglese o francese per i diversi turisti che ogni giorno affollano la città. La sede è quella di un’ex fabbrica di mattoni in disuso da anni presso la sede del dipartimento di igiene.
LE ALTRE ATTIVITÀ
Inizialmente questa biblioteca doveva essere destinata agli impiegati comunali e alle loro famiglie, ma poi nell’entusiasmo generale è stato esteso l’ingresso anche a tutta la comunità. Serhat Baytemur, uno dei fondatori, ha commentato: “prima speravo di avere una biblioteca in casa mia, ora ho una biblioteca qui”.
Oggi, a dieci mesi dall’apertura, la rete di contatti è stata allargata e i testi vengono prestati alle scuole e anche nelle carceri; inoltre lo spazio è diventato un luogo di ritrovo per tutti anche per i ciclisti che sono soliti fare delle escursioni in quelle zone. Da poco è stata anche inaugurata una sala di lettura e ne è stata allestita una per giocare a scacchi.
– Valentina Poli
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