La raffinata pittura mondana di John Singer Sargent a Stoccolma

In occasione della riapertura, dopo cinque anni di restauri, del Nationalmuseum di Stoccolma, uno dei più antichi musei pubblici europei, accanto alla collezione permanente anche la possibilità di ammirare, per la prima volta in Scandinavia, le opere dell’artista ottocentesco. Dai ritratti alle scene mondane e i paesaggi naturali, un’ampia panoramica sulla pittura di Sargent. Una mostra in collaborazione con Terra Foundation for American Art, di cui parleremo fra le pagine del prossimo “Grandi Mostre”.

Uomo e artista cosmopolita, John Singer Sargent (Firenze, 1856 – Londra, 1925) nacque in Italia da una famiglia dell’alta borghesia con la passione per i viaggi, e sin dall’infanzia dimostrò interesse e talento per il disegno e la pittura, copiando le illustrazioni dall’Illustrated London News. Al seguito della famiglia che incoraggiò le sue inclinazioni, nel 1874 si trasferì a Parigi, allievo contemporaneamente di Carolus-Duran e dell’École des Beaux-Arts. Parigi era all’epoca la capitale culturale di un’Europa che viveva la nascita della borghesia industriale e della Belle Époque, con la sua frenetica vita di società e il “culto” dell’immagine. Il linguaggio visivo di Sargent è improntato al “cosmopolitismo”, vicino all’Impressionismo di Manet e alla mondanità di Boldini, passando per il Seicento spagnolo e fiammingo. Ne risulta un naturalismo colto e vivace, sensuale e moderno, non molto distante dalla posizione di Anders Zorn, pittore svedese di cui fu molto amico e con la pittura del quale la mostra suggerisce un interessante confronto.

John Singer Sargent, Mrs. J. P. Morgan Jr., 1905 ca. Morgan Library&Museum, New York

John Singer Sargent, Mrs. J. P. Morgan Jr., 1905 ca. Morgan Library&Museum, New York

I VOLTI DI UNA SOCIETÀ NUOVA

Fu definito a furor di critica “mago della tavolozza” e “il Paganini del ritratto” in virtù della tecnica brillante e della sensibilità artistica nel catturare gli aspetti della personalità dei suoi soggetti. Il pubblico era deliziato dal vivido realismo della sua tecnica, e la stampa popolare scriveva che i suoi ritratti, per la loro accuratezza, avrebbero potuto aiutare un medico nell’eseguire una diagnosi. Al di là degli entusiasmi, Sargent è ritrattista notevole, dalla colta formazione che lascia intravedere la sua conoscenza di Diego VelázquezAnthony van Dyck, e il Settecento francese. L’esauriente selezione della curatela permette di apprezzare, in un allestimento dal sapore decadente, fra specchi e sipari di velluto, queste sue qualità. Esemplare il ritratto del Dottor Pozzi, che avrebbe potuto essere uno dei cardinali di van Dyck, e che Sargent invece riveste di mondanità, facendone un impeccabile dandy in toga rossa che non sarebbe dispiaciuto a Oscar Wilde. Insieme a borghesi e aristocratici, anche i ritratti di amici artisti e intellettuali, da Auguste Rodin a Henry James, costituiscono un panorama d’eccezione sulla high society dell’epoca.
Pittore mondano, ebbe modo di osservare e documentare il nuovo ruolo che la donna stava assumendo nella società, riuscendo a conciliare la femminilità con l’autorevolezza della posizione sociale e professionale. Non più soltanto aristocratica o femme fatale, bensì protagonista nei vari settori della vita quotidiana. Uno degli esempi migliori è il ritratto di Lady Astor, la prima donna eletta alla Camera dei Comuni del Parlamento britannico per i conservatori, dal 1919 al 1945. Un ritratto sensuale, di gusto francese, che fa pensare a lei come a una novella Lady Hamilton, in un sontuoso abito di raso bianco in tono con l’incarnato niveo. Al suo fianco, la scrittrice Vernon Lee e la filantropa Octavia Hill che si batté per il diritto alla casa dei ceti più poveri, e istituì numerosi “condomini sociali”.

John Singer Sargent, Luxembourg Gardens at Twilight, 1879. Minneapolis Institute of Arts

John Singer Sargent, Luxembourg Gardens at Twilight, 1879. Minneapolis Institute of Arts

PAESAGGIO URBANO E PAESAGGIO NATURALE

La città è la dimensione della Belle Époque, e Parigi ne era la capitale: in clima letterario naturalista, Sargent ne racconta i fasti dei teatri, dei Grands Boulevards, delle passeggiate mondane dove sfoggiare toilettes all’ultima moda, così come le più modeste atmosfere di stradine isolate, giovani mendicanti, ambienti piccolo borghesi. Sempre la sua pittura è intensa, avvolgente, dall’andamento narrativo. L’indole cosmopolita del pittore, ereditata dalla famiglia, lo condusse in giro per il mondo, dalla Norvegia all’Africa settentrionale, passando per il Canada e il Medioriente, con soggiorni anche a Capri e nella Laguna di Venezia. Sargent è paesaggista di ampio respiro, vicino a Gustave Courbet, le cui Fanciulle sulle rive della Senna gli ispirarono le Ragazze in abito bianco, ritratte lungo un torrente alpino. Molteplici le atmosfere e le ambientazioni: dalle case bianche moresche ai grigi e agli ocra dei paesaggi nordeuropei, dai selvaggi oliveti greci alla natura addomesticata dei Giardini del Luxembourg a Parigi, dalle assolate marine di Maiorca alle nebbiose vedute della Laguna veneta. La pennellata ampia e pastosa, sfuggente eppure avvolgente. Sargent non è pittore di meditazione solitaria, e la sua natura lascia sempre intuire la presenza umana, anche quando assente.

LA GRANDE GUERRA

Nell’aprile del 1918 Sargent fu incaricato dal governo inglese (il pittore risiedeva stabilmente a Londra da decenni), di realizzare una serie di dipinti sulla Grande Guerra, in previsione di un memoriale per i soldati che vi avevano combattuto. Si recò quindi sul fronte occidentale, tra Francia e Germania, e con un naturalismo che qua e là sconfina in leggero espressionismo, documentò gli orrori della guerra, dai morti per gas alle distruzioni di città e impianti industriali, dagli ospedali militari alla vita nelle retrovie. I luminosi colori contrastano con la drammaticità degli eventi, e l’atmosfera da oleografia ottocentesca intende esaltare il coraggio e il valore dell’esercito britannico.

Niccolò Lucarelli

Stoccolma // fino al 13 gennaio 2019
John Singer Sargent
a cura di Per Hedström
NATIONALMUSEUM
Södra Blasieholmshamnen
www.nationalmuseum.se

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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