Carta bianca all’effimero. Tomás Saraceno a Parigi

L’esposizione “Carte Blanche à Tomás Saraceno. On Air” è stata inaugurata lunedì 16 ottobre al Palais de Tokyo di Parigi come primo appuntamento della settimana dell’arte contemporanea parigina.

La mostra si inscrive all’interno di “cartes blanches”, un progetto del Palais de Tokyo in cui artisti selezionati sono invitati a prendere possesso degli interi spazi interi: dopo Philippe Parreno nel 2013, Tino Sehgal nel 2016 e Camille Henrot nel 2017, quest’anno è Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973) a presentare il suo più grande e ambizioso progetto. L’artista argentino propone On Air, una ricca mostra curata Rebecca Lamarche-Vadel in cui sono esposti non oggetti concreti ma energie, architetture effimere e l’invisibile. Un discorso di immaginifica riflessione sul tangibile come mistero, il ragno come metafora e l’umano come potenza.
Secondo Jean de Loisy, presidente del Palais de Tokyo, Tomás Saraceno e la sua opera incarnano la massima di Goethe “il bello è una manifestazione delle leggi segrete della natura che senza questa rivelazione sarebbero restate eternamente segrete”.

Tomás Saraceno. ON AIR. Exhibition view at Palais de Tokyo, Paris 2018. Courtesy the artist & Andersen, Copenhagen & Esther Schipper, Berlino & Pinksummer, Genovaa & Ruth Benzacar, Buenos Aires & Tanya Bonakdar, New York. Photo Andrea Rossetti, 2018

Tomás Saraceno. ON AIR. Exhibition view at Palais de Tokyo, Paris 2018. Courtesy the artist & Andersen, Copenhagen & Esther Schipper, Berlino & Pinksummer, Genova & Ruth Benzacar, Buenos Aires & Tanya Bonakdar, New York. Photo Andrea Rossetti, 2018

LA MOSTRA

Il percorso espositivo si presenta completamente ribaltato per i codici della luce in quanto al primo piano domina un’atmosfera buia e oscura, mentre al piano interrato un’esplosione di bianco e luminosità. Lo spettatore entra in una grande stanza senza luce, tutto è nero e bisogna procedere lentamente fino a incontrare la rara illuminazione dell’installazione Webs of At-Tent(s)ion, opera composta da settantasei tele di ragno esposte in teche senza vetro, prodotte a Berlino e trasportate a Parigi. La luce illumina dal basso le architetture create dai ragni, esseri viventi che, attraverso i fili, inviano e ricevono vibrazioni. Sempre nell’oscurità, si incontra Sounding The Air, strumento musicale composto da cinque filamenti di ragno che, sospesi in aria, si muovono e suonano: il risultato è la traduzione delle vibrazioni in sequenze sonore che danno modo di ascoltare la voce dell’aria.
L’itinerario continua con la riflessione intorno all’aria, alle vibrazioni e ai ragni: nelle installazioni Event Horizon si possono ascoltare le vibrazione emesse da Holocnemus pluchei, una specie di ragno che vive nel Palais de Tokyo. A seguire, Particular Matter(s) Jam Session permette di capire quali particelle abitano l’aria, ovvero cosa respiriamo, e consiste in un fascio luminoso di particelle domestiche, terresti e cosmiche le quali sono registrate da una telecamera in tempo reale: i dati ottenuti sono poi trasformati in note musicali che si diffondono nell’ambiente.
Scendendo al piano inferiore, l’esposizione abbandona i toni cupi e l’oscurità per dare spazio al suo opposto, il bianco e la luce. Al centro di una grande sala c’è Aeroglyphs, installazione composta da penne biro sospese a dei palloni che spargono inchiostro di pigmenti di particelle di carbone 2.5, presi dall’inquinamento di Mumbai. Sulle pareti Spider maps, tele di ragno posate su carta. Un’altra grande installazione nel buio è A Thermodynamic Imaginary, un gioco di video proiezioni di oggetti e persone che costruiscono un paesaggio di luce in continua evoluzione e movimento. Si assiste a una continua successione di eclissi solari in cui la terra e il sole rievocano i principi della termodinamica. Nella hall, chiude la serie delle poderose installazioni la monumentale Algo-R(H)I(Y)Thms presentata nel 2009 alla 53esma Biennale di Venezia (Fare Mundi di Daniel Birnbaum). Questo lavoro è pensato come luogo di incontro di cui l’opera stessa invita a entrare e a suonare le corde dei fili che risuonano a differenti frequenze.

Tomás Saraceno. ON AIR. Exhibition view at Palais de Tokyo, Paris 2018. Courtesy the artist & Andersen, Copenhagen & Esther Schipper, Berlino & Pinksummer, Genovaa & Ruth Benzacar, Buenos Aires & Tanya Bonakdar, New York. Photo Andrea Rossetti, 2018

Tomás Saraceno. ON AIR. Exhibition view at Palais de Tokyo, Paris 2018. Courtesy the artist & Andersen, Copenhagen & Esther Schipper, Berlino & Pinksummer, Genova & Ruth Benzacar, Buenos Aires & Tanya Bonakdar, New York. Photo Andrea Rossetti, 2018

PLURIDISCIPLINARITÀ E MULTILINGUAGGIO

On Air si rivela essere un progetto pluridisciplinare in cui architettura, arte e scienza lavorano insieme; inoltre la varietà di linguaggi artistici utilizzati dimostra la completezza e la maturità di Saraceno.  Accanto alle grandi opere monumentali che l’hanno reso famoso, l’artista si sofferma sulla spiegazione scientifica attraverso altre forme artistiche quali i video ‒ White Sands / Tata Inti e Websdr The politics of solar rhythms ‒ le sculture radiofoniche ‒ Aerocene Explorer e Radio Galena ‒ e, ancora, vetrine di ricerca e storyboard. Multi-Messenger Room è una sala in cui sono esposte diverse forme di saperi evocati in mostra, quindi libri e trattati o scambi di flussi energetici. Il carattere di riflessione collettiva intorno alle tematiche proposte e analizzate trova una concreta realizzazione in progetti come Museo Aero Solar e Aerocene. Il primo è una comunità che sviluppa dal 2007 un museo volante, realizzato da sacchetti di plastica, nel quale lo spettatore può entrare, ospite di Aerocene, un gruppo internazionale e pluridisciplinare che immagina nuove maniere di abitare l’aria senza frontiere e senza energia fossile.  La mostra è animata da diversi appuntamenti intitolati ON AIR live with…: il primo, il 26 ottobre, è un incontro con la comunità open source Aerocene, il secondo, il 23 novembre, è una conversazione / workshop con l’artista e la curatrice, l’ultimo, il 14 dicembre, è un intervento sui ragni e le loro architetture.

Silvia Neri

Parigi // fino al 6 gennaio 2019
Carte Blanche à Tomás Saraceno ‒ On Air
PALAIS DE TOKYO
13, avenue du Président Wilson
www.palaisdetokyo.com

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Silvia Neri

Silvia Neri

Silvia Neri nasce a Vicenza nel 1985. Si laurea nel 2010 in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Padova con una tesi in Storia dell'Arte contemporanea su Cremaster 3 di Matthew Barney. Nel 2008/2009 collabora con il Centro Nazionale…

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