Organizzato ogni due anni, dal 1987, il Designers’ Saturday si è affermato come meta di pellegrinaggio per la scena del design svizzero contemporaneo, attraendo oltre 18mila visitatori e contribuendo a renderlo noto anche oltre i suoi confini. Libero dalle convenzioni delle fiere più tradizionali, il DS mette in mostra quel design concepito e prodotto con spirito di innovazione, grazie alla stretta interazione tra le strutture produttive locali e le aziende con un profilo internazionale. Il carattere unico dell’evento continua a essere il suo punto di forza: il DS si svolge ancora dove viene creato il design, in sette autentici siti di produzione e atelier dell’industria di Langenthal. Non una mostra di prodotto allestita in un anonimo centro espositivo, dunque, ma un palcoscenico diffuso, per dimostrare le autentiche capacità delle aziende nel loro ambiente e per esplorare la profondità del design attraverso interpretazioni non convenzionali. Per la prima volta, quest’anno, il DS presenta una sinergia con il guest country Giappone e con alcune scuole di design di tre differenti regioni linguistiche della Svizzera. Una scelta precisa, lungimirante che si concentra sulla messa a sistema di potenziali partnership tra player esperti nel mondo del design e giovani talenti emergenti.
DS TALK: IMPROVE ‒ SHARE – CONNECT
L’anteprima di venerdì, per addetti ai lavori, ha aperto le danze dell’intensa tre giorni con una conferenza su potenziali sfide e scenari futuri, mettendo in conversazione l’eccentrico curatore Jan D. Geipel con sei importanti designer internazionali provenienti da Svizzera, Europa e Giappone: Koichi Suzuno/Torafu Architects (Giappone), Naoki Terada (Giappone), Sevil Peach (UK) unica donna – nn presente, Jurgen Bey (Olanda), Peter Ippolito (Germania) e Patrick Reymond (Svizzera). Inoltre, i DS Awards continuano a essere una componente importante di ciò che rende quest’evento una piattaforma esclusiva e di alta qualità: una giuria internazionale di altissimo livello supporta gli espositori attraverso discussioni critiche durante la fase di ideazione e nomina le migliori presentazioni nel corso dell’evento. I vincitori sono stati: ClassiCon di studio Sebastian Herkner e Naoki Terada: inter.office con Koichi Suzuno: TORAFU ARCHITECTS, presso il Depot of Design. Le menzioni speciali invece sono andate a: Création Baumann di Benjamin Thut und Team Création Baumann; Feuerring di Beate Hoyer & Andreas Reichlin, Peter Behrens School of Arts, Düsseldorf – Design: edi – Exhibition Design Institute, Hochschule Düsseldorf, Peter Behrens School of Arts; Head Genève di HEAD – Genève. / Department of Interior Architecture / Students from Atelier Youri Kravtchenko. Infine il DS Public Award, premio votato online dal pubblico, è stato assegnato a Dietiker – Design: partout Hotel & Gastro Consulting.
USM
Fondate nel 1885 da Ulrich Schaerer, la fabbrica e la sede direzionale si trovano tuttora a Munsingen, in Svizzera. Dopo un inizio come azienda specializzata in accessori per finestre, cerniere ornamentali e lamiere in acciaio lavorate, è negli Anni Sessanta, con l’arrivo dell’erede Paul Schaerer – laureato in ingegneria presso lo Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo – che si verifica un profondo cambiamento. Il primo passo da fare? Rinnovare la propria immagine, incaricando l’architetto Fritz Haller di progettare un nuovo padiglione per uffici e impianti che utilizzasse un sistema di costruzione in acciaio, flessibile e facilmente adattabile ai vari processi di produzione. Nel 1963 inizia così la creazione di arredi in sintonia con la modularità e versatilità dei nuovi stabilimenti. I mobili, come gli edifici, non sono incentrati sui singoli pezzi, ma su un sistema di moduli in acciaio adattabili e riconfigurabili, per soddisfare le diverse esigenze della fabbrica e degli uffici dell’azienda: l’elemento base è un elegante e ingegnoso giunto sferico, per il quale viene richiesto un brevetto ‒ mai modificato e ancora in uso ‒ nel 1965.
Oggi la USM è un’azienda solida, con business e showroom sparsi in tutto il mondo, in Svizzera, Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone e Inghilterra. Ecco perché da qualche anno a questa parte sceglie di investire sul proprio brand, partecipando attivamente a fiere e appuntamenti legati al design, sia locali che internazionali. Per l’edizione 2018 del Designers ‘ Saturday, la USM conferma infatti la sua collaborazione creativa con Ren Yee, associate partner di UNStudio, con il quale già aveva lavorato in occasione del Salone del Mobile di Milano, lo scorso aprile, avviando un discorso sul cambiamento che sta avvenendo rispetto ai confini attuali e futuri tra spazi di lavoro e vita. Chiamata USMRollPlay, l’nistallazione è un esperimento ludico-architettonico ricostruito all’interno della storica fabbrica Ruckstuhl, produttrice dal 1881 di tappeti e tessuti. L’ispirazione per RollPlay ‒ una struttura reticolare su cui salire, sedersi, arrampicarsi – nasce proprio dai tappeti che sono fabbricati qui da oltre cento anni: una vela speciale, fatta di fibre di cotone naturale, è tesa sopra l’USM Haller Modular Furniture, creando un paesaggio giocoso a contrasto in un impianto di produzione industriale. La vela è presentata in un colore saturo e vibrante, un intenso ultra-violetto nominato Pantone Color of the Year per il 2018.
‒ Giulia Mura
www.designerssaturday.ch/en/
www.usm.com
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