
La prima retrospettiva dedicata a Ilija Šoškić curata da Zoran Erić e Nebojša Milenković vede la collaborazione del Museo di Arte Contemporanea della Vojvodina di Novi Sad e del Museo di Arte Contemporanea di Belgrado. I due curatori hanno adattato l’esposizione in risposta alle diverse architetture dei rispettivi spazi espositivi.
Negli ambienti di Novi Sad sono il corpo e la sua interazione nella sfera pubblica a fare da protagonisti. L’artista ha realizzato, a partire dalla prima metà degli Anni Settanta, soprattutto in Italia, numerose performance e tableau vivant finalizzati ad accentuare il noto principio di avanguardia, in base al quale l’artista stesso diventa la sua opera d’arte.
Questa fase raggiunge l’apice con i famosi spari performativi presso la galleria l’Attico nel 1975, Maximum Energy – Minimum Time. L’antitesi a questo atto è il ritiro pluriennale dell’artista dalle scene e il totale impegno per il motociclismo, che incarna anche uno dei principi filosofici chiave della sua poetica e della sua vita: l’assioma del movimento ininterrotto e del nomadismo.

Ilija Šoškić. Action Forms. Exhibition view at Museo di Arte Contemporanea, Belgrado 2018. Photo Bojana Janjić MoCAB
FORME IN AZIONE
A Belgrado la mostra si concentra su diverse serie di arte concettuale, SATOR, Traphos, Parallels e su opere di carattere scultoreo frutto dell’interesse di Šoškić per gli assiomi e i problemi matematici, complementari allo studio di postulati filosofici, alla cui ricerca si è dedicato durante gli Anni Ottanta.
Muovendosi tra matematica, filosofia e mitologia, Šoškić indaga particolarmente il rapporto dell’uomo con la natura, fil rouge di una serie di opere (Lutto e Siccità, Zigote, Cerchio Quadrato, ecc.).
L’esperienza acquisita dai tableau vivant e dalle prime performance viene tracciata spazialmente nell’ambiente attraverso le installazioni che permangono come artefatti dopo le azioni. Aderente allo statement del processo creativo, l’allestimento di queste opere segue un preciso percorso, che afferma l’identità dell’artista attraverso differenti linguaggi artistici: schizzi, esposizione di testi, documentazione fotografica, oggetti e installazioni.
Con Action Forms, “forme in azione”, formulazione polisemica di Mario Diacono, si delinea il pertinente sintagma che dà nome alla mostra, la cui geografia non è ordinata cronologicamente, ma segue le linee concettuali nell’evoluzione del lavoro dell’artista e attiva un dialogo tra i due segmenti che la costituiscono, quello di Novi Sad e quello di Belgrado.

Ilija Šoškić, Icarus (Sparrow on Shoulder), 1973. Photo documentation Arhiv Šoškić
L’ARTISTA
Ilija Šoškić è una figura creativa unica e caratterizzata da numerose identità: atleta, artista, performer, sessantottino e comunista, teorico e motociclista.
Nato a Dečani nel 1935, è un membro della prima generazione di artisti jugoslavi che ha lavorato nel solco delle nuove pratiche artistiche. È riuscito a rimanere fedele alle idee con cui ha intrapreso la sua carriera: un (neo) avanguardista radicale, un artista guerrigliero, ma anche metafisico. Attivo sia nei Balcani che in Europa, soprattutto in Italia.
Ha conquistato l’attenzione della critica mondiale, Emilio Villa, Achille Bonito Oliva e Mario Diacono hanno scritto di lui. Ha esposto insieme a Jannis Kounellis, Luigi Ontani, Michelangelo Pistoletto e altri.
La pratica artistica di Ilija Šoškić abbraccia oltre cinquant’anni e il suo impegno ha spostato i confini della percezione dell’arte non solo come uno spazio di lotta politica, ma anche di contemplazione filosofica del significato come precondizione per la sopravvivenza sociale e artistica.
‒ Zara Audiello














Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati