La schiena è la parte più estesa del corpo, con la quale l’uomo intrattiene da sempre un rapporto equivoco ed enigmatico. È anche il soggetto favorito di Alexandre Samson, storico della moda e responsabile della creazione contemporanea del Palais Galliera di Parigi, che già cinque anni fa aveva anticipato – nella sua prima conferenza pubblica – la proposta di una riflessione sulla schiena nella moda.
Con il tempo l’idea è divenuta sempre più concreta, trasformandosi in un progetto espositivo, in attesa di un museo disponibile ad accoglierlo. La risposta è giunta dal Musée Mode et Dentelle di Bruxelles, dove i contenuti di Samson hanno preso forma in un percorso non scontato.
L’esposizione Back Side – Fashion from Behind, aperta fino al 31 marzo, affronta undici temi allestiti sui tre livelli del museo, con oltre settanta abiti dalla fine del XVIII secolo a oggi, quale risultato della collaborazione tra due musei della moda: quello della capitale belga e il Palais Galliera di Parigi.
DAL SENSUALE AL SACRO
L’esperienza inizia con una constatazione. Nel corridoio che introduce alle sale, le immagini delle sfilate parigine di prêt-à-porter autunno-inverno 2018 mostrano come, su oltre 3.397 uscite in passerella, nessun magazine abbia pubblicato un outfit nel suo lato B: una scelta dettata dal ritmo frenetico della fashion week, che richiede una condivisione immediata delle immagini online. Tale esigenza penalizza infatti l’utilizzo di foto di profilo o di spalle (spesso più complesse nella loro realizzazione e post-produzione), per favorire una comunicazione esclusivamente frontale, ottenendo come risultato l’annullamento di ogni tridimensionalità del corpo; una modalità parziale di raccontare la moda, oggi capace di condizionare anche il processo creativo degli stilisti, tenuti a giocarsi il successo della collezione in base a un primo, rapido colpo d’occhio.
Muovendosi quindi dalla consapevolezza di questa assenza, il percorso si addentra nel rapporto con la schiena, attraverso la storia del costume degli ultimi secoli: dalla sensualità di un profondo décolleté (come nella robe du soir di Chanel del 1931), al peso – fisico o esistenziale – che ci carichiamo sulle spalle (come la collezione Cyclops di Rick Owens del 2016); dalla contenzione morale (i corsetti del XIX secolo) o sociale (la camicia di forza), alla sacralità del corpo nella celebrazione della sua regalità (come la traine de cour indossata dalla regina Astrid del Belgio nel 1934-35, in mostra su gentile concessione del guardaroba reale).
LA MODA
Vestita o spogliata, la schiena rappresenta un elemento essenziale della nostra silhouette, uno strumento di seduzione così come un motivo di pudore, qualcosa da venerare o profanare, da accarezzare o da fustigare, da liberare o contenere fino ai limiti più estremi.
Queste molteplici relazioni trovano particolare espressione nella moda, un linguaggio da sempre tra i più sensibili ai cambiamenti degli archetipi estetici e alle variazioni dei valori e dei comportamenti, individuali o sociali.
Back Side – Fashion from Behind è una mostra che merita di essere visitata e di trovare in futuro una sede espositiva adeguata all’ampiezza del tema, capace di offrire lo spazio necessario per un ulteriore sviluppo e approfondimento di questa riflessione, che supera lo steccato della curatela di moda per esplorare l’orizzonte della sociologia del corpo.
‒ Oleg Sisi
Bruxelles // fino al 31 marzo 2019
Back Side ‒ Fashion From Behind
MUSÉE MODE ET DENTELLE
Rue de la Violette 12
www.fashionandlacemuseum.brussels
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