CHIARA FUMAI ‒ ISCP
L’International Studio & Curatorial Program rende omaggio all’ex alunna Chiara Fumai ospitando due dei suoi interventi più emblematici, The Book of Evil Spirits e Dogaressa Elisabetta Querini, Zalumma Agra, Annie Jones, Dope Head, Harry Houdini, Eusapia Palladino read Valerie Solanas. Un focus puntuale su una pratica attenta al ruolo della figura femminile e alla necessità di ribellione verso gli stereotipi di genere. Seguendo il solco tracciato da Valerie Solanas nel 1967, con la pubblicazione di S.C.U.M. Manifesto.
New York // fino al 17 maggio 2019
Chiara Fumai – Less Light
ISCP
1040 Metropolitan Avenue
https://iscp-nyc.org
ADELITA HUSNI-BEY ‒ NEW MUSEUM
Un’altra donna dell’arte italiana è protagonista al New Museum, che ospita la sua prima personale nella Grande Mela. Per l’occasione Adelita Husni-Bey ha dato vita a Chiron, una installazione site specific in cui trovano spazio una serie di opere filmiche da lei realizzate negli ultimi anni. L’intervento newyorkese testimonia il solido interesse dell’artista nei confronti delle dinamiche socio-politiche alla base dell’attualità, puntando i riflettori sul tema della migrazione.
New York // fino al 14 aprile 2019
Adelita Husni-Bey: Chiron
NEW MUSEUM
235 Bowery
www.newmuseum.org
FRIDA KAHLO ‒ BROOKLYN MUSEUM
Si resta nell’ambito di icone femminili con la più ampia mostra intitolata dagli Stati Uniti a Frida Kahlo negli ultimi dieci anni. Oltre a dipinti, disegni e fotografie provenienti dalla Natasha Gelman Collection, l’esposizione in corso al Brooklyn Museum offre l’inedita opportunità di ammirare gli abiti e gli effetti personali dell’artista, riportati alla luce nel 2004.
New York // fino al 12 maggio 2019
Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving
BROOKLYN MUSEUM
200 Eastern Parkway
www.brooklynmuseum.org
LUCIO FONTANA ‒ MET + EL MUSEO DEL BARRIO
Si torna nel Belpaese con le due mostre dedicate dal Met e dal Museo del Barrio alla poetica di Lucio Fontana. Gli ambienti del Met Breuer e del Met Fifth Avenue fanno da cornice alla più estesa retrospettiva statunitense su Fontana degli ultimi quarant’anni, includendo sia i lavori scultorei degli esordi sia le ceramiche sia i celeberrimi Tagli. El Museo del Barrio, invece, ospita la ricostruzione dell’Ambiente spaziale datato 1968, presentato per la prima volta alla documenta 4 di Kassel e qui ricreato seguendo alla lettera le indicazioni dell’artista.
New York // fino al 14 aprile 2019
Lucio Fontana: On the Threshold
THE MET FIFTH AVENUE
1000 Fifth Avenue
THE MET BREUER
945 Madison Avenue
www.metmuseum.org
New York // fino al 14 aprile 2019
Lucio Fontana: Spatial Environment (1968)
EL MUSEO DEL BARRIO
1230 Fifth Avenue
www.elmuseo.org
ANDY WARHOL ‒ WHITNEY MUSEUM
Risale al 1989 l’ultima monografica statunitense dedicata a Andy Warhol e oggi il Whitney Museum ripercorre la carriera del padre della Pop Art con una mostra imponente, animata da più di 350 opere. A cominciare dagli esordi negli anni Cinquanta, il racconto espositivo si dipana attraverso i decenni, immergendosi nelle atmosfere pop, illuminando gli esperimenti filmici e raggiungendo la maturità degli anni Ottanta.
New York // fino al 31 marzo 2019
Andy Warhol: From A to B and Back Again
WHITNEY MUSEUM
99 Gansevoort Street
https://whitney.org
JOAN MIRÓ ‒ MOMA
È una mostra di sicuro impatto anche quella allestita fra le sale del Museum of Modern Art. Al centro della scena c’è Birth of the World, l’opera realizzata da Joan Miró nel 1925, e attorno a essa trovano temporanea dimora una sessantina di lavori scelti all’interno della raccolta del MoMA o frutto di prestiti esterni. Datate fra gli anni Venti e Cinquanta, le opere esposte ‒ dipinti, disegni, stampe e libri illustrati ‒ celebrano l’universo poetico di un artista che non smette di fare scuola.
New York // fino al 15 giugno 2019
Joan Miró: Birth of the World
MOMA
11 West, 53 Street
www.moma.org
ROBERT MAPPLETHORPE ‒ SOLOMON R. GUGGENHEIM MUSEUM
Anche il Guggenheim si unisce al novero dei musei che, da una parte all’altra del mondo, stanno riscoprendo l’eccezionale talento di Robert Mapplethorpe a trent’anni dalla sua morte. Il museo newyorkese ha dato il via alla prima parte di Implicit Tensions, un omaggio lungo un anno che si concluderà a gennaio 2020. La mostra inaugurata da poco più di un mese punta sulle opere incluse nella raccolta dell’istituzione americana, dalle leggendarie fotografie di nudo ai ritratti floreali sino agli espliciti riferimenti alla scena sadomaso newyorkese dell’epoca di Mapplethorpe. Il secondo appuntamento lascerà poi spazio a una riflessione in merito all’influenza esercitata dall’artista sul panorama creativo contemporaneo.
New York // fino al 10 luglio 2019
Implicit Tensions: Mapplethorpe Now
SOLOMON R. GUGGENHEIM MUSEUM
1071 Fifth Avenue
www.guggenheim.org
– Arianna Testino
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