Musei in cambiamento. Al MOCA di Los Angeles si entra gratis grazie a una donazione di 10 milioni
La donazione di 10 milioni di dollari da parte della Presidente del Consiglio del museo e filantropa Carolyn Clark Powers permetterà al museo di garantire l’ingresso gratuito ai suoi visitatori per i prossimi 5 anni
Cambiano le regole di accesso al MOCA – Museum of Contemporary Art di Los Angeles, che presto potrà offrire l’ingresso gratuito al proprio pubblico grazie alla donazione pari a 10 milioni di dollari da parte di Carolyn Clark Powers, Presidente del Consiglio del MOCA. È stata la stessa Clark Powers a comunicare il suo dono durante il gala annuale del museo: un “regalo di compleanno” speciale in occasione del 40esimo anniversario dalla nascita dell’istituzione, e che permetterà così di abbattere le tariffe di ingresso del MOCA (15 dollari per gli adulti, 10 per gli anziani e 8 per gli studenti) per i prossimi cinque anni.
AMMISSIONE GRATUITA E POLITICHE CULTURALI DEL MOCA DI LOS ANGELES
“Il dono di Carolyn è un’ispirazione per tutti noi!”, dichiara Maria Seferian, a capo del Consiglio di fondazione del MOCA. “Abbiamo aspirato a essere in grado di fornire l’ammissione gratuita per un po’ di tempo, ed è solo con questo incredibile dono che ora possiamo renderlo realtà. Questo è un momento importante nella vita e nella storia del MOCA. Speriamo di potenziare l’accessibilità e l’impegno con i nostri visitatori. L’ammissione generale gratuita è un passo avanti verso la realizzazione del museo come centro culturale e civico più inclusivo. Che grande 40esimo regalo di compleanno”. Con l’adozione di questa nuova politica tariffaria, il MOCA si adegua così alla linea seguita da altri musei di Los Angeles, ovvero il Broad e l’Hammer: il primo lo scorso anno ha registrato 800mila visitatori “gratuiti” (contro 284mila paganti del MOCA), mentre il secondo – dal 2014 a oggi – ha visto aumentare del 25% il numero dei propri visitatori. “L’arte ha la capacità unica di superare le divisioni culturali e socioeconomiche”, ha dichiarato la filantropa Clark Powers. “L’ammissione a pagamento è controintuitiva alla capacità e allo scopo dell’arte di connettere, ispirare e curare le persone”.
MUSEI GRATUITI E A PAGAMENTO. IL CASO DEL MET DI NEW YORK
Se inclusività e apertura verso nuovi pubblici sembrano essere le parole d’ordine alla base della visione contemporanea dei musei – che poi in termini pratici si traduce, come primo step della “to do list”, proprio nella gratuità dell’ingresso –, ci sono istituzioni che, nonostante la visione e le buone intenzioni, sono costrette nono solo a far pagare il biglietto ai visitatori, ma addirittura a passare dalla condizione di “museo gratuito” a “museo a pagamento”. È il caso del Met di New York che, dopo 50 anni, nel 2018 ha dovuto aggiornare le regole di accesso del pubblico, passando dal “pay-as-you-wish” – ovvero una libera offerta – al pagamento di un biglietto pari a 25 dollari per tutti i visitatori non residenti a New York. Le ragioni della nuova policy? Una sembrerebbe essere proprio la policy precedente: i visitatori per anni si sono limitati a offerte di pochi dollari o addirittura centesimi; l’altra è da imputare alle turbolenze finanziarie che ormai da anni attanagliano il Met, traducendosi nel 2016 in un deficit di 10 milioni di dollari.
– Desirée Maida
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