Ancora gallerie occidentali in Cina. Almine Rech apre nuova sede a Shanghai
La galleria fondata nel 1997 da Almine Rech-Picasso, che ha all’attivo sedi a Parigi, Bruxelles, Londra e New York, apre un nuovo avamposto a Shanghai, città che negli ultimi anni sta accogliendo parecchi galleristar occidentali.
Il mese di giugno si sta rivelando particolarmente vivace per le gallerie d’arte, o almeno per quelle di calibro internazionale. Durante i giorni dell’appena conclusasi Art Basel Week, Gagosian e Hauser & Wirth hanno annunciato l’apertura di due nuovi spazi artistici: il primo ha appena inaugurato la sua 18esima galleria a Basilea, i secondi hanno rivelato la nascita di un grande centro culturale a Minorca. Adesso invece è la volta di Almine Reach, galleria fondata da Almine Rech-Picasso e inaugurata a Parigi nel 1997: oltre a quella francese, Almine Rech vanta sedi anche a Brussels, Londra e New York, e dal prossimo 12 luglio si aggiungerà alla lista anche il nuovo avamposto nel quartiere di Bund a Shanghai, per la precisione presso l’Amber Building, edificio che ospita già le gallerie Lisson e Perrotin.
LA NUOVA SEDE DI ALMINE RECH A SHANGHAI
Almine Rech Shanghai si trova al 27 di Huqiu Road, di fronte al Rockbund Art Museum. La galleria occupa oltre 370 metri quadrati di spazio al secondo piano dello storico edificio in mattoni noto come Amber Building, un ex magazzino originariamente occupato dalla Banca Centrale Cinese. La galleria di Shanghai sarà diretta da Candice Gu e Damien Zhang. Il prossimo 12 luglio la nuova sede cinese di Almine Rech inaugurerà i propri spazi con una collettiva di artisti rappresentati dalla galleria; a questo evento è poi legata la mostra che il 20 luglio sarà inaugurata al Song Art Museum di Pechino, Abstraction(s), collettiva di 13 artisti (che lavorano con la galleria) di diverse generazioni che riflette sull’evoluzione dell’astrattismo. John M Armleder, Jean-Baptiste Bernadet, Ha Chong-Hyun, Sylvie Fleury, Günther Förg, Mark Hagen, Alex Israel, Xu Qu, Anselm Reyle, Turi Simeti, Vivian Springford, Kim Tschang-Yeul e James Turrell sono i protagonisti della mostra, che rappresenta inoltre la prima collaborazione della galleria francese con le istituzioni culturali cinesi: “Siamo entusiasti di stabilire la nostra presenza a Shanghai, che sta rapidamente diventando uno dei prossimi grandi hub del mondo dell’arte”, ha dichiarato Almine Rech-Picasso. “La decisione di espanderci in Asia è stata naturale per noi, dato che siamo interessati da tempo al mercato asiatico e impegnati con i collezionisti della regione attraverso la nostra partecipazione alle fiere d’arte. Con l’apertura del nostro nuovo spazio espositivo, non vediamo l’ora di approfondire il nostro impegno con la regione in modi che solo una presenza fisica, per tutto l’anno, potrebbe consentire”.
LE GALLERIE OCCIDENTALI A SHANGHAI
Quello di Almine Rech, come già accennato, non è che l’ennesimo episodio di gallerie o istituzioni artistiche occidentali che decidono di avventurarsi con progetti o di fondare un loro avamposto a Shanghai. Nella primavera 2018, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha portato la propria collezione al Rockbund Art Museum con la mostra Walking On The Fade Out Lines; per non parlare poi dei francesi Centre Pompidou e Fondation Cartier che hanno deciso di aprire a Shanghai una loro sede distaccata. A questo elenco si aggiunge poi quello delle gallerie d’arte: Almine Rech infatti è stata già preceduta da Lisson, Perrotin, Gagosian, David Zwirner, De Carlo e White Cube.
– Desirée Maida
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