Arte e spazi pubblici. Al Socrates Sculpture Park di New York la mostra Chronos Cosmos
Ex discarica abusiva nel Queens, sul lungofiume di Long Island City, il parco da trent’anni è un punto di riferimento culturale per quartiere, un museo a cielo aperto che promuove progetti artistici e didattici fruibili da tutta la comunità
Il tempo e lo spazio sono i protagonisti di Chronos Cosmos: Deep Time, Open Space, mostra in corso fino al prossimo 3 settembre al Socrates Sculpture Park di New York, parco pubblico e spazio artistico e ricreativo che da trent’anni anima la vita culturale del Queens, sul lungomare di Long Island.
SOCRATES SCULPTURE PARK. DA DISCARICA ABUSIVA A PARCO ARTISTICO
Il Socrates Sculpture Park nasce nel 1986 dall’impegno dell’artista Mark di Suvero che, insieme a un gruppo di creativi e membri della comunità, decide di trasformare una discarica abusiva in uno spazio espositivo open air. Dai lavori di bonifica e riqualificazione nasce quello che oggi è noto in tutto il mondo come studio d’artista e museo a cielo aperto, accessibile a tutti e gratuitamente 365 giorni all’anno, con sculture e installazioni dal carattere visionario. Finora il Socrates Sculpture Park ha presentato il lavoro di oltre mille artisti, fornendo loro materiali, attrezzature, supporto finanziario e gli spazi necessari per creare opere di grandi dimensioni. Oltre a realizzare mostre (solitamente in due grandi appuntamenti all’anno), il parco promuove anche programmi educativi e multidisciplinari, finalizzati alla rivitalizzazione sociale e urbana del Queens, di cui è diventato il punto di riferimento culturale.
LA MOSTRA CHRONOS COSMOS AL SOCRATES SCULPTURE PARK
Radcliffe Bailey, Beatriz Cortez, Alicja Kwade, Eduardo Navarro, Heidi Neilson, Miya Ando, William Lamson e Maria D. Rapicavoli sono gli artisti protagonisti di Chronos Cosmos, mostra che – inaugurata lo scorso maggio – trasforma il Socrates Sculpture Park in “una porta verso l’universo”, presentando opere che considerano lo spazio, il tempo e la materia in relazione alle entità celesti e ai processi legati alla terra. Sul parco le installazioni sembrano quasi degli “stargate”, sculture da attraversare e toccare ispirate a teorie scientifiche e filosofiche e concepite come punti di connessione con lo spazio e il tempo. Tra le opere in mostra, 銀河 Ginga (Silver River) di Miya Ando è un tessuto stampato di oltre 16 metri di lunghezza che fluttua nel cielo, lungo il litorale dell’East River del parco, che rappresenta la Via Lattea; l’installazione in acciaio di Beatriz Cortez, Tzolk’in, è ispirata e prende il nome dal calendario Maya: le due sculture incarnano il concetto di simultaneità, ognuna montata con ingranaggi che segnano il tempo sia ciclico che lineare dell’America precolombiana. E poi c’è l’esperienza da fare col telescopio della Rapicavoli: A Starry Messenger è il titolo dell’opera realizzata dall’artista italiana, “un omaggio al telescopio costruito da Galileo 410 anni fa. È in alabastro, interamente scolpito a mano da me”, ci racconta l’artista, “e ha due lenti che creano due punti focali, uno per vedere l’infinito e uno che mette a fuoco una pellicola posta all’interno del tubo che mostra immagini satellitari collezionate da me dal web. A ogni luna nuova la diapositiva cambia, per un anno dall’inizio della mostra. Il lavoro è quindi in progress fino ad Aprile 2020”. Ecco le immagini delle opere in mostra, ma mai come in questo caso un luogo del genere è da vivere e frequentare senza limitarsi allo sfogliare le immagini su schermo. Unite al tour per venire qui anche una visita al dirimpettaio Noguchi Museum.
– Desirée Maida
New York // fino al 3 settembre 2019
Chronos Cosmos: Deep Time, Open Space
Socrates Sculpture Park
P.O. Box 6259, 32-01 Vernon Boulevard
Long Island City
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