Allo UCCA Center for Contemporary Art di Pechino si è da poco inaugurata la più grande mostra sul genio artistico del Novecento mai realizzata in Cina.
Nonostante i numeri siano da capogiro, non si tratta della prima volta di Pablo Picasso (Malaga, 1881 ‒ Mougins, 1973) in Cina. Nel 1983 il pubblico cinese ha avuto il primo incontro ravvicinato con l’artista che rivoluzionò la pittura contemporanea. In occasione della visita dell’allora presidente francese François Mitterand, arrivarono nella capitale asiatica una trentina di opere di Picasso. Questa volta, invece, le opere sono oltre un centinaio e, se volessimo riassumere questa mostra in qualche cifra, i numeri farebbero strabuzzare gli occhi.
LE OPERE
I primi trent’anni dell’attività artistica del maestro sono rivelati in un percorso che include ben 106 opere, tutte provenienti dal Musée national Picasso-Paris.
La mostra racconta la storia della formazione creativa e dei processi sperimentali messi in atto dal talento più audace, originale e prolifico della storia dell’arte moderna, accompagnando il visitatore attraverso una selezione di opere realizzate fra il 1893 e il 1921. Disegni, dipinti, sculture e composizioni di collage su carta formano la più grande raccolta di lavori picassiani mai presentata in Cina e il loro trasporto oltreoceano ha dell’incredibile. Tornando ai numeri da capogiro, le opere, che sono state assicurate per 800 milioni di euro, sono arrivate a destinazione su sette aerei differenti.
Nei sei capitoli in cui è organizzato il percorso espositivo si materializzano, agli occhi sbalorditi ed emozionati del pubblico, quei segni grafici, quegli studi a matita, quei dipinti che per tanti cinesi sono stati finora solo delle inconfondibili immagini studiate nei libri d’arte.
Tra i capolavori in mostra sono presenti alcuni materiali preparatori per le celeberrime Demoiselles D’Avignon e il famoso Man with a mandolin del periodo cubista, ma non solo. Matisse, Cézanne, Rousseau, Braque, Miró e Vuillard sono alcune tra le firme delle nove opere esposte che provengono dalla collezione privata di Picasso, nomi scesi dall’Olimpo dell’arte contemporanea per celebrare la “nascita di un genio creativo”.
IL PERCORSO
“I wanted to be a painter, and I ended up as Picasso.” Questa è la citazione che, a detta della curatrice Emilia Philippot, responsabile della collezione parigina, meglio rappresenta l’anima della rassegna.
La mostra, che per Pechino si configura come l’evento artistico più importante dell’anno, offre una panoramica completa sui primi tre decenni della straordinaria carriera di Picasso e offre una esclusiva opportunità di comprenderne il grande genio creativo. La straordinaria raccolta di disegni consente un avvicinamento personale, a tratti intimo, all’artista: il percorso e l’allestimento guidano la visita in un’alternanza quasi sacra tra spazi chiusi e aperti; i tagli alle pareti, una citazione quasi “scarpiana” dello spazio museale, concede la vista privilegiata di alcune opere in un gioco di anticipazioni e rimandi che svelano pian piano la grandezza del maestro.
LA CORNICE ISTITUZIONALE
Picasso – Birth of a Genius è stata resa possibile grazie a una congiuntura istituzionale e diplomatica senza precedenti ed è già stata riconosciuta come una pietra miliare nella storia delle relazioni culturali sino-francesi.
I rapporti bilaterali a tema culturale sono stati un tema centrale durante gli incontri dello scorso anno tra il primo ministro francese Édouard Philippe e il premier cinese Li Keqiang. Il 2021, scelto come l’anno dedicato al turismo sino-francese, vedrà l’intensificarsi dello scambio culturale bilaterale tra i due Paesi; d’altronde, la necessità di creare una crescente cooperazione tra i governi di Francia e Cina nei campi dell’arte e della cultura è stato uno dei temi affrontati dal presidente Xi Jinping e dal presidente Emmanuel Macron lo scorso 25 marzo al Palazzo dell’Eliseo. Date le premesse e gli accordi ai vertici, la mostra non poteva che rivelarsi un gran successo di stampa, pubblico e critica.
LA RISPOSTA DEL PUBBLICO CINESE
Nella prima giornata di apertura al pubblico, lo UCCA ha registrato qualche non meglio specificato migliaio di visitatori. Dall’account Facebook dell’istituzione artistica, in calce a una già eloquente foto, si legge: “The first public day of Picasso – Birth of a Genius broke our visitor records! Many thanks to the thousands of visitors who came by on day one to see the most significant Picasso exhibition staged to date in China”.
Nonostante la Cina sia il Paese dei grandi numeri per antonomasia, le cifre che accompagnano questa mostra hanno, in ogni caso, dell’incredibile.
Il pubblico cinese, troppo spesso a digiuno di contatti diretti con i grandi maestri occidentali ‒ perché qui in Cina molto spesso le mostre sono digitali, immersive, in poche parole sono fatte di immagini proiettate ‒, sembra apprezzare il rapporto diretto con la grande storia dell’arte. Anche se la parte social dell’arte e del fruire l’arte sembrano prevalere a suon di post e di scatti, questa rassegna ha tutte le premesse per entrare nella storia delle grandi mostre.
‒ Giorgia Cestaro
Pechino // fino al 1° settembre 2019
Picasso – Birth of a Genius
UCCA
4 Jiuxianqiao Rd, Chaoyang Qu
http://ucca.org.cn/en/
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