Il risveglio dell’Asia. Alla National Gallery Singapore l’arte tra sperimentazione e attivismo
La mostra di Singapore vuole mettere in luce un punto di rottura per l’arte asiatica, quella al tempo degli scontri ideologici degli anni tra ’60 e ’90. Come la performance estrema di Yoko Ono, Cut Piece
In Asia il periodo storico compreso tra gli anni ’60 e ’90 è stato caratterizzato da forti scontri ideologici, da un aumento del nazionalismo, da una rapida modernizzazione e da una successiva ondata di movimenti democratici. Un’epoca di pesanti stravolgimenti politici e sociali che ha dato luogo, allo stesso tempo, a una moltitudine di pratiche artistiche sperimentali. Fino al 15 settembre la National Gallery Singapore vuole mettere in luce questo punto di svolta per l’arte asiatica, attraverso la mostra Awakenings: Art in Society in Asia 1960s-1990s che presenta 142 opere dallo stile provocatorio di oltre 100 artisti provenienti da 12 paesi del continente asiatico. Organizzata congiuntamente dalla National Gallery Singapore con Museum of Modern Art Tokyo (MOMAT), Museum of Modern and Contemporary Art Korea (MMCA) e Japan Foundation Asia Center, l’esposizione è strutturata secondo tre grandi filoni tematici: Questioning Structures sulle relazioni tra oggetti e spazi circostanti; Artists and the City, dove gli artisti sperimentano nuovi confini e mezzi, incluso il proprio corpo (come la controversa performance del 1965 di Yoko Ono, Cut Piece, in cui il pubblico poteva fare ciò che voleva dell’artista); e New Solidarities, che mettono alla prova le norme e le ideologie della società. Ecco le immagini
– Claudia Giraud
Awakenings: Art in Society in Asia 1960s-1990s
Fino al 15 settembre 2019
National Gallery Singapore, 1 St Andrew’s Rd, Singapore 178957
https://www.nationalgallery.sg/
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