È tra le capitali europee, se non mondiali dell’arte contemporanea. E il cartellone delle mostre previste per i prossimi mesi lo dimostra. Dunque, se avete progettato di trascorrere Natale o Capodanno a Berlino, le mostre non vi mancheranno. Ne abbiamo selezionate 7, che parlano di architettura e Bauhaus, nel centenario dalla fondazione del movimento a Weimar, fino alla prima ampia retrospettiva tedesca a Ren Hang. Ecco 7 appuntamenti da non perdere….
–Marilena di Tursi
IL BAUHAUS ORIGINALE A BERLINO
La Berlinische Galerie attraversa l’eredità del Bauhaus proponendo Original Bauhaus, un itinerario espositivo che conta su oltre mille manufatti e ruota intorno a 14 oggetti simbolo. Taglio in grado di aprire narrazioni inconsuete su un patrimonio che conserva un’inalterata allure mettendo in campo pezzi famosi e dimenticati, provenienti sia dall’Archivio Bauhaus sia da collezioni internazionali. Al suo centesimo compleanno il Bauhaus, la scuola di design fondata a Weimar da Walter Gropius nel 1919, si conferma una delle più significative esperienze del Novecento, capace di governare arte e tecnologia e di fronteggiare le sfide della produzione di massa.
Berlino// fino al 27/01/20
Original Bauhaus
Berlinische Galerie Museum für Moderne Kunst
Alte Jakobstraße 124 – 128
10969 Berlin, Germany
https://berlinischegalerie.de
IL CORPO AL CENTRO
Il ruolo del corpo nella performance è al centro della collettiva presentata dall’Helmut Newton Museum für Fotografie che ne indaga, con un parterre stellare (Vanessa Beecroft, Yang Fudong, Inez & Vinoodh, Jürgen Klauke, Robert Longo, Robert Mapplethorpe, Helmut Newton, Barbara Probst, Viviane Sassen, Bernd Uhlig e Erwin Wurm), un vasto repertorio di azioni. Confermando il legame indiscusso tra fotografia e performance, la mostra allinea le diverse articolazioni del corpo in scena con prospettive interpretative che includono esibiti autocompiacimenti, voyerismo, trasgressione, e che assumono il travestimento come strumento privilegiato per la ridefinizione dell’identità.
Berlino// fino al 10/05/20
Body Performance
Helmut Newton Museum für Fotografie
Jebensstraße 2
10623 Berlin
www.smb.museum
L’ARTISTA DELL’ANNO
Caline Aoun, vincitrice del premio Deutsche Bank’s Artist of the Year 2018/2019, presenta la personale Seeing is believing al Palais Populaire, il forum delle arti targato Deutsche Bank. Curata di Britta Färber e passata in anteprima al Maxxi di Roma alla fine del 2018, la mostra si arricchisce di ulteriori lavori dell’artista libanese (Beirut 1983) che sonda i rapporti tra era digitale e relazioni personali. Materializza il flusso di dati, inteso metaforicamente come rumore mediatico, in una sorta di colonna sonora dell’esistenza, oppure produce immagini con stampanti a getto d’inchiostro. Utilizzate fino all’esaurimento dei colori, le macchine finiscono per creare composizioni rarefatte o per generare scialbe soluzioni cromatiche che descrivono un processo di progressivo sfinimento. Come, del resto, i colori delle cartucce, ciano, magenta, giallo e nero che alimentano quattro fontane collegate tra loro, dapprima zampillanti nella purezza esuberante di ciascuna tonalità ma poi fatalmente mescolate in unico magma fangoso.
Berlino //fino al 02/03/20
Caline Auon
Seeing is believing
Palais Populaire
Unter den Linden 5, 10117 Berlin
www.db-palaispopulaire.de
LA GERMANIA DEL DOPOGUERRA ATTRAVERSO I SUOI PROTAGONISTI
Johanna Diehl, classe 1977, fotografa tedesca formatasi tra Lipsia e Parigi, è alla Haus am Waldsee con la personale The truth resides in the folds. Punto di avvio della sua ricerca, la tesi sulla storia di Walter Benjamin, che funge da paradigma per inquadrare immagini, vicende e biografie della recente storia europea. Focalizza l’indagine su personaggi che hanno svolto ruoli rilevanti nella Germania occidentale del dopoguerra. Come, per esempio, Arnolde Bode, fondatore di Documenta, presentato attraverso riviste, diapositive, diari del suo archivio personale ma anche mediante passaggi più privati che si insinuano nelle pieghe traumatiche del Novecento, tra nazismo e rielaborazione dell’ingombrante passato.
Berlino// fino al 23.2.2020
Johanna Diehl
The truth resides in the folds
Haus am Waldsee International Kunst in Berlin
Argentinische Allee 30
I VINCITORI DEL PREIS DER NATIONALGALERIE 2019
Tra le numerose offerte dell’Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, spiccano i quattro artisti finalisti del Preis der Nationalgalerie 2019, destinato ogni due anni agli under 40 che vivono e lavorano in Germania. Quattro diversi approcci alle urgenze del presente in altrettante generose personali con lavori recenti insieme a quelli prodotti per l’occasione. La vincitrice Pauline Curnier Jardin (Marsiglia 1980), crea ambienti immersivi in continuità con i suoi perturbanti video; Simon Fujiwara (Londra 1982) demistifica fenomeni di massa compresa la strumentalizzazione della figura di Anna Frank in un’agghiacciante installazione che la sorprende in una dimensione domestica pre lager; Flaka Haliti (Pristina 1982) con ludica levità dà forma a personaggi immaginari con materiali eterogenei e, infine, Katja Novitskova (Tallin 1984) crea sculture di inquiete derive tra organico e tecnologico.
Berlino// fino al 16/02/2020
Preis der Nationalgalerie 2019
Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart
Invalidenstraße 50-51
www.smb.museum/en/museums-institutions/hamburger-bahnhof
CAMMINANDO ATTRAVERSO I MURI
Walking through Walls, una delle mostre di punta, in corso al Gropius Bau, si configura come una necessaria esplorazione sul senso dei confini e delle divisioni per scongiurare future segregazioni e l’innalzamento di nuovi muri. Nel trentennale della caduta del muro di Berlino, il progetto espositivo curato da Sam Bardaouil e Till Fellrath, riunisce 28 artisti internazionali su tre ambiti di ricerca. Il primo indagando la separazione visivamente materializzata nelle pareti, negli spazi fisici chiusi, il secondo ragionando sul rapporto emotivo che muri reali o simbolici cagionano sugli individui e, infine, il terzo, spostato su un fronte più politico, descrivendo forme di militanza messa in campo per abbattere barriere di ogni sorta.
Berlino// fino al 19/01/20
Walking through Walls
Marina Abramović and Ulay, José Bechara, Sibylle Bergemann, Tagreed Darghouth, Jose Dávila, Willie Doherty, Smadar Dreyfus, Melvin Edwards, Dara Friedman, Dora García, Zahrah Al Ghamdi, Mona Hatoum, Nadia Kaabi-Linke, Michael Kvium, Gustav Metzger, Reem Al Nasser, Christian Odzuck, Emeka Ogboh, Anri Sala, Fred Sandback, Aki Sasamoto, Regina Silveira, Siska, Javier Téllez, Samson Young, Yuan Yuan and Héctor Zamora
Niederkirchnerstraße 7
10963 Berlin
www.gropiusbau.de
E FINALMENTE L’AMORE
Love è la prima ampia retrospettiva dedicata a Ren Hang (Changchun 1987- Pechino 2017) in Germania. Per l’occasione al C/O sono visibili oltre 150 opere di uno dei più intriganti fotografi contemporanei cinesi, osteggiato in patria e scomparso di recente. Atmosfere di ludico surrealismo ambientate tra natura e spazi urbani, sostengono scatti dedicati, perlopiù, al corpo nudo. Eterogenei sono i riferimenti, dalla cultura queer, alla storia dell’arte, al mito che attraversano Occidente e Oriente confluendo in immagini sofisticate e sensuali e forzando i limiti tra piano reale e onirico con uomini e donne sorpresi in acrobatiche pose e in compagnia di improbabili oggetti di scena.
Berlino// fino al 29/02/20
Love, Ren Hang
C/O Berlin Foundation Amerika Haus
Hardenbergstraße 22–24
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati