Il futuro del classico. Daniel Arsham alla galleria Perrotin di Parigi
Galerie Perrotin, Parigi ‒ fino al 31 marzo 2020. La galleria parigina ospita la personale dell’artista americano Daniel Arsham, nella quale il Mosè di Michelangelo e la Venere di Milo si guardano negli occhi in un’archeologia futurista.
“Il ‘classico’ riguarda sempre non solo il passato, ma il presente e una visione del futuro”. Così Salvatore Settis spiegava la reiterazione dell’iconografia classica nelle più svariate forme del contemporaneo. Le sculture di Daniel Arsham (Cleveland, 1980) sembrano imprigionare la potenza delle parole di Settis in una mostra che tiene sospesi tra un passato cristallizzato e un futuro già in rovina. Grazie a un accesso privilegiato alla collezione dei calchi della Réunion des Musées Nationaux ‒ Grand Palais, l’artista ha potuto infatti ricreare, in sfumature pastello, capolavori quali la Venere di Arles del Louvre o il Busto di Caracalla dei Musei Vaticani, facendone delle riproduzioni erose dal tempo, la cui rovina lascia intravedere minerali e cristalli al loro interno. Da sempre interessato alla resistenza degli oggetti e al loro tramandarsi nel tempo, in Paris 3020 Arsham approda a una dimensione più collettiva. Appellandosi all’immaginario comune dell’arte classica occidentale, sembra interrogarsi non solo sul futuro del classico, ma su come esso appartiene e viene inserito nel presente e sul modo in cui far rivivere un repertorio iconografico mai esauritosi.
‒ Benedetta Dosa
Parigi // fino al 31 marzo 2020
Daniel Arsham ‒ Paris, 3020
GALERIE PERROTIN
76 rue de Turenne
https://www.perrotin.com
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