The new local alla Vienna Design Week: ecco come si è riconfigurata l’edizione 2020
La Vienna Design Week di quest’anno è ospitata nel quartiere di estrazione operaia di Meidling, che sta mutando in un grande laboratorio creativo. Come sempre la manifestazione propone progetti innovativi e svela angoli nascosti della città. Ecco il nostro reportage.
La crisi non ha arrestato la Design Week di Vienna, in corso fino al 4 ottobre. La direttrice Lilli Hollein ha sottolineato come il design possa, e debba, farsi catalizzatore di cambiamento:” Oggi più che mai il design è in grado di dimostrare sia il ruolo che può svolgere nella società come disciplina, sia l’influenza positiva che può esercitare attraverso lo sviluppo degli strumenti e dei processi di cui avremo bisogno in futuro. Il lavoro dei designer coinvolge non solo lo sviluppo dei prodotti, ma anche la formazione dei processi sociali.”
SOSTENIBILITÀ E KM. ZERO NEL NUOVO LABORATORIO URBANO DI MEIDLING
“Diventa ricco o prova Meidling”, è un modo ironico per riferirsi al prezzo abbordabile della proprietà nel 12 ° distretto di Vienna. Il quartiere di estrazione operaia sta esplodendo e attirando sempre più creativi, diventando così un grande laboratorio di progettazione. Una delle residenti di Meidling è l’architetto e coach Sigrid Mayer, che con il suo progetto partecipativo Klima-Grätzl vuole creare uno spazio di vita pubblico progettato in modo sostenibile e incentrato sul fruitore. La sostenibilità viene affrontata in questa edizione della design week anche in termini di Urban Food & Design. The New Local è lo slogan che ha ispirato le menti creative dentro e intorno al quartier generale del Festival, nell’Amtshaus Theresienbadgasse, per illustrare come la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo possono anche essere organizzati per essere locali in questo difficile periodo e in futuro. Come nel caso del progetto Off plate del collettivo ebb&flow wine e la designer Tanita Klein, che hanno realizzato una cucina mobile nel cortile della sede, creando così una piattaforma culinaria che rafforza il rapporto tra le persone e il cibo attraverso la condivisione di menù sostenibili preparati da cuochi della regione per i visitatori. Conferenze e spettacoli completano i pomeriggi dell’evento e promuovono lo scambio tra ospiti, fornitori e chef.
TRA INNOVAZIONE MADE IN SVIZZERA, VIE DELLA PASSIONE E SOUVENIR DI SOLITUDINE
La Svizzera è il Paese ospite di quest’anno con la mostra Design Switzerland che presenta nove studi e startup che condividono una visione innovativa del design e propongono soluzioni intelligenti in una gamma di prodotti: tipografia adattabile, repliche interattive, tessuti intelligenti, sistemi di riscaldamento connessi, indumenti da notte funzionali, occhiali ingegnosi, stoviglie multiuso e servizi multidisciplinari. Si festeggia anche un anniversario importante: 15 anni di Passionswege, progetto nato un anno prima del festival e che nel corso degli anni ha reso possibile la collaborazione di designer internazionali tra quali Martino Gamper e Tomas Alonso con le più antiche e prestigiose manifatture viennesi come J. & L. Lobmeyr e la Wiener Silber Manifactur. Quest’anno viene celebrato attraverso una mostra dei progetti realizzati nel corso degli anni, in attesa di riprendere nuove e proficue collaborazioni. Il confronto collettivo con l’isolamento e la distanza porta a una nuova consapevolezza indagata dalle designer Anna Zimmermann e Nadja Zerunian che presentano i loro particolari Souvenirs of loneliness. Si tratta di oggetti preziosi e originali che si possono portare sempre con sé, come traccia di una sensazione che viene rapidamente dimenticata non appena si pensa che sia stata superata. La ricerca di un equilibrio tra naturale e l’artificiale è alla base della collaborazione tra Schloss Hollenegg for Design e lo studio mischer’traxler con il progetto Naturphilia. Le opere in mostra mirano a un equilibrio tra tecnologia ed ecologia, nel tentativo di far coesistere queste diverse dimensioni.
STADTARBEIT, DUE “NON LUOGHI” REINTERPRETATI DA COLLETTIVI DI DESIGN
Un altro dei progetti faro della design week è Stadtarbeit che anche quest’anno propone dei progetti di design sociale orientati a colmare le lacune sociali e fisiche acuite dall’attuale crisi. Due collettivi si sono appropriati, per il periodo del festival, di “non luoghi” che in futuro vedranno il sorgere di nuovi edifici. Sulla base dell’esperienza collettiva di disagio spaziale nel corso del blocco dovuto al Covid-19, il collettivo Raumstation Wien riesamina il valore dello spazio aperto urbano. In una terra desolata nel 17 ° distretto di Vienna, per dieci giorni emerge un’utopia quotidiana che mira a determinare il valore del terreno incolto, e non il suo prezzo, attraverso un programma di incontri, proiezioni e altre attività insieme agli abitanti del quartiere e ai visitatori della manifestazione. Il collettivo Arche ha invece immaginato una stazione di osservazione naturalistica in un lotto edificabile, uno spazio libero per tutti gli abitanti della città, non solo persone ma anche gli animali, i batteri e le piante.
VIENNA DESIGN WEEK: FRUIZIONE REALE E VIRTUALE
La manifestazione si apre sempre di più alla fruizione virtuale. Ma l’idea non è nuova, infatti la decisione di creare un’ambientazione appositamente progettata per la fruizione di contenuti digitali è il risultato di focus dei festival precedenti: “Realtà Virtuale e Aumentata” nel 2018 e “Game Design” nel 2019. Insieme ad un gruppo di esperti e di partner esterni, si è creato lo spazio virtuale Formats & Focuses, non come una risposta all’emergenza ma come una forma autonoma di espressione, un esperimento completo di incontri immersivi, che i visitatori possono vivere attraverso i propri smartphone, computer e la piattaforma Mozilla Hubs, indipendentemente dalla loro posizione.
– Giorgia Losio
Vienna // fino al 4 ottobre 2020
Vienna Design Week – Festival Headquarters
Amtshaus Theresienbadgasse 3, 1120 Vienna
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