Lo Smithsonian acquisisce nella propria collezione le prime fiale di vaccino inoculate negli USA
Tra gli oggetti donati al museo statunitense dall’ospedale Northwell Health di New York è la prima fiala di vaccino Pfizer-BioNTech somministrata nel Paese. Lo Smithsonian non è l’unico museo al mondo che sta costruendo una collezione a tema Covid-19
Tra le sfide e i compiti che i musei, da oltre un anno, devono affrontare per contrastare le difficoltà imposte dalla pandemia, non rientrano soltanto le altalenanti chiusure al pubblico e l’impossibilità di portare avanti una programmazione espositiva, ma anche quella di proseguire le attività di ricerca e studio, provando a intercalare la propria visione e missione nel contesto storico, socioculturale e politico in cui viviamo. Anche nell’attuale temperie i musei possono rivestire un ruolo fondamentale, come luoghi di conservazione, narrazione e riflessione per le generazioni di oggi e di domani: ne è un esempio la recente acquisizione, da parte dello Smithsonian’s National Museum of American History, delle fiale delle prime dosi di vaccino anti-Covid inoculate negli Stati Uniti d’America che, quindi, entrano così a fare parte della collezione del museo.
LA COLLEZIONE “COVID-19” DELLO SMITHSONIAN
Gli oggetti acquisiti dal museo statunitense includono le prime fiale (vuote) di vaccino somministrate lo scorso 14 dicembre presso l’ospedale di New York Northwell Health. Sandra Lindsay, un’infermiera di terapia intensiva del Northwell Health, è stata la prima persona a ricevere il vaccino negli USA: Northwell ha donato allo Smithsonian la scheda di registrazione delle vaccinazioni di Lindsay, lo scrub, il badge di identificazione dell’ospedale e la fiala Pfizer-BioNTech che conteneva le prime dosi di vaccino approvato e distribuito negli Stati Uniti, oltre a una serie di oggetti relativi alla distribuzione del siero e alla campagna realizzata per incoraggiare gli americani a farsi vaccinare. L’acquisizione include ulteriori fiale dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna somministrate al Northwell, e le attrezzature necessarie per preparare, iniettare e monitorare le vaccinazioni come diluente, siringhe e schede di registrazione delle vaccinazioni. “L’urgente necessità di vaccini efficaci negli Stati Uniti è stata soddisfatta con una velocità senza precedenti”, ha dichiarato la direttrice del museo Anthea M. Hartig. “Questi oggetti ormai storici documentano non solo il notevole progresso scientifico, ma rappresentano la speranza offerta a milioni di persone”.
I MUSEI E LE COLLEZIONI A TEMA COVID
Lo Smithsonian non è l’unico museo che ha deciso di dare vita a una raccolta che documenti l’attuale periodo storico. Già lo scorso aprile, lo Science Museum di Londra – storico museo fondato nel 1857 che custodisce oltre 300mila oggetti e che di recente al suo interno ha inaugurato le Medicine: The Wellcome Galleries, nuova sezione del Museo interamente dedicata alla storia della Medicina – aveva preannunciato l’intenzione di costruire una collezione a tema Coronavirus; mentre lo scorso maggio il Victoria & Albert Museum ha lanciato una call finalizzata alla raccolta di disegni, cartelli e segnaletiche realizzati durante la pandemia.
– Desirée Maida
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