È sempre stimolante l’innesto di segni contemporanei all’interno di contesti storici o istituzionali come i grandi musei, templi dell’arte occidentale. Cotton under my feet è il titolo un po’ criptico dell’evento espositivo commissionato da TBA21, istituzione creata da Francesca Thyssen (unica figlia femmina del celebre barone) in collaborazione con il Museo nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid. Per commemorare il centenario della nascita di suo padre Hans Heinrich ‒ mecenate e collezionista tedesco, che nei primi Anni Novanta vendette alla Spagna la sua straordinaria collezione d’arte –, Francesca ha affidato all’artista e performer di origini libano-palestinesi Walid Raad (Chbaniyeh, 1967) un progetto ambizioso e stimolante, pensato esclusivamente per il grande museo di Madrid e curato da Daniela Zyman.
LA MOSTRA DI WALID RAAD
Dopo tre anni di incontri dietro le quinte e di ricerche tra gli archivi della collezione Thyssen, Raad ha ideato con assoluta libertà creativa una serie di spazi interpretativi (quattro in tutto) nelle sale al primo e al secondo piano del museo, che si completano con lo scenografico allestimento nel seminterrato. Comprendono opere d’arte della collezione, fotografie, installazioni stile pubblicitario e montaggi site specific e formano parte di un complesso labirinto narrativo tra storia e finzione, che sembra sfiorare i limiti del delirio visivo ma senza dubbio attrae e/o distrae il visitatore comune dal percorso di visita alla collezione.
GLI INDIZI DI UNA STORIA APPASSIONANTE
Un enorme tappeto persiano antico, che pesa molto meno di quanto dovrebbe (date le dimensioni); preziosi vasi d’argento o di cristallo che attraggono inspiegabilmente insetti dentro la teca che li custodisce; il mistero insoluto dei sette quadri con nubi dipinte sul retro; 285 angeli presenti nelle opere della collezione Thyssen (lo stesso numero di quelli citati nella Bibbia); i dipinti gemelli di Martin Johnson Heade, pittore nordamericano dell’Ottocento, nei quali talora spuntano strani esseri fuori contesto, che l’autore definì gremlins; le convinzioni esoteriche di Lamia Antonova, fantomatica restauratrice russa che parlava con le cornici dei quadri (e che sosteneva che gli angeli nei dipinti si auto-restaurassero). Questi e altri sono gli stravaganti indizi (da osservare con il beneficio del dubbio, ovviamente) che Walid Raad ha ritrovato tra le opere della collezione, scandagliando gli archivi, parlando con gli addetti ai lavori e studiando la genesi del museo. Sono tracce misteriose che ci parlano del barone Thyssen, dei suoi cinque figli e delle sue innumerevoli passioni culturali, tra le quali la lettura; ma anche di una serie di episodi, storici e personali, veri o immaginari, che si intrecciano per pura casualità all’interno di un racconto appassionante. Fotografie e collage, video e installazioni stile pubblicitario, fatti reali e metafore concettuali dialogano con capolavori come l’Annunciazione di Giovanni Bellini e del Greco, la coppia di angeli in terracotta di Andrea della Robbia o lo straordinario ritratto del barone von Thyssen firmato da Lucian Freud. Costituiscono l’ossatura di una più vasta messa in scena meta-fittizia, fatta di dati storici, premonizioni e rivelazioni che tuttavia l’artista consiglia di non svelare del tutto, per non rovinare l’effetto sorpresa al pubblico.
LA VISITA GUIDATA PERFORMATIVA
Cotton under my feet è un’esperienza inedita per i visitatori del Thyssen che, soprattutto se vissuta attraverso la performance dell’artista stesso, può risultare sorprendente e a tratti persino divertente. Walid Raad è infatti presente a Madrid per quasi tutta la durata dell’allestimento e realizza di persona una serie di visite guidate di carattere performativo. L’artista, che soffre di fotofobia e proibisce qualsiasi tipo di registrazione, guida il visitatore alla ricerca delle tracce occulte e misteriose presenti nella collezione, attraverso le trame contorte della sua incredibile storia. Qualora non si potesse assistere in diretta alla performance, un libretto molto chiaro e dettagliato (in spagnolo e in inglese) permette di addentrarsi nel racconto immaginario di Walid Raad, intriso di storia e fantasia, realtà e soprannaturale.
– Federica Lonati
Madrid // fino al 9 gennaio 2022
Walid Raad. Cotton under my feet
MUSEO THYSSEN-BORNEMISZA
Paseo del Prado 8
www.museothyssen.org;
www.tba21.org
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