Expo 2020: impressioni su Dubai e sulle eccellenze in mostra al Padiglione Italia

Il report della prima Esposizione Universale della storia ospitata nella regione del Medio Oriente, Africa e Asia del Sud. Il tema è Connecting Minds and Creating the Future e le soluzioni portate in fiera dai vari padiglioni nazionali aderiscono al tema della sostenibilità e del riuso in chiave innovativa.

Connecting Minds and Creating the Future, questo il tema dell’Expo 2020 di Dubai che vede la partecipazione di 192 Paesi “nella terra della tolleranza“, così come l’ha definita il vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Inaugurata la sera del 29 settembre, la rassegnaproseguirà fino al 31 marzo 2022. All’interno della proposta culturale, da menzionare soprattutto il Padiglione della Sostenibilità con un’installazione di Matt Collishaw a fine percorso, quello dedicato alle donne, la giungla del Padiglione di Singapore con accanto il padiglione olandese che sfrutta il vapore acqueo presente nell’atmosfera per ricavare la preziosa risorsa idrica. Molto particolare è la cupola Al Wasl che, se consideriamo la mappa della fiera, costituisce la corolla del fiore trilobato, il cuore da cui si dipanano i petali corrispondenti alle tre aree tematiche – Opportunità, Sostenibilità e Mobilità -. Al Wasl significa, non a caso, connessione.

Dubai Expo, ingresso della fiera, foto Giorgia Basili

Dubai Expo, ingresso della fiera, foto Giorgia Basili

PRO E CONTRO DEL PERCORSO DI EXPO DUBAI 2020

Si fatica in molti casi ad intuire il concept dei padiglioni – troppo vago, superficiale, persino inesistente -, complice forse proprio l’ampiezza del tema trainante tutta la manifestazione. Resta comunque stupefacente la velocità dei lavori che hanno portato, in soli cinque anni, a realizzare su un’area di quattro chilometri quadrati – due volte il Principato di Monaco – il complesso fieristico. Il Padiglione Italia è stato premiato come Miglior progetto imprenditoriale dell’anno durante i Construction Innovation Awards, grazie alle competenze multidisciplinari che vengono messe in campo. Il padiglione, che cattura per la particolarità della sua architettura – con tre scafi di navi capovolte (rispecchiando i colori della bandiera) come copertura -, si colloca tra le aree tematiche Sostenibilità e Opportunità e il suo claim è La Bellezza unisce le Persone – Beauty Connects People. Il progetto è stato concepito da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria.

https://youtu.be/4VLxYZVPhIQ

IL PADIGLIONE ITALIA ALL’EXPO DUBAI 2020

Le pareti osmotiche e permeabili del Padiglione Italia all’Expo Dubai 2020 sono realizzate con corde ricavate dal riciclo di due milioni di bottiglie di plastica. La prima installazione ad accogliere i visitatori è The perfect time, l’orologio atomico della Leonardo, cuore del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo. Oltre all’orologio, una sala accoglie la trivella robotica che raggiungerà il Pianeta Rosso con la missione ExoMars. Sia la duna esterna, sia il pavimento della passerella sospesa – che crea una spirale discendente intorno al nucleo centrale – sono stati realizzati da Mapei con un materiale ecosostenibile di nuova concezione: sabbia, caffè e polvere dalle bucce d’arancia. Dal suo canto, l’installazione di Eni – una cascata di liane tecnologiche, lunghe fino a 20 metri, al cui interno sono coltivate microalghe – è in grado di registrare il numero di visitatori all’interno del Padiglione e la quantità di ossido di carbonio emessa. Spicca il lampadario Bulgari, gioiello creato artigianalmente per omaggiare gli Emirati: sette file di 50 punti-luce totali corrispondenti ai 50 anni compiuti quest’anno, il Golden Jubilee, dai sette Emirati Arabi Uniti. Bulgari ha inoltre chiamato lo chef stellato dietro al progetto gastronomico di Bvlgari Hotels & Resorts per coronare il progetto da un punto di vista gastronomico: il risultato è la proposta dello Spazio Niko Romito Bar e Cucina. Continuando con il percorso espositivo ecco l’installazione di Mario Merz. I numeri disposti sulle corde compongono la sequenza di Fibonacci. La disposizione delle foglie in una pianta, la quantità di semi all’interno del girasole condividono la stessa logica: non possiamo controllare la natura ma la natura si auto-governerà sorprendendoci con la propria misteriosa coerenza interna. Al pian terreno, si trova il polmone verde del padiglione: all’interno di piccole vasche, monitorate da biologi italiani, vengono coltivate alghe: la principale? La spirulina, in grado di convertire la CO2 in Ossigeno. Sulla parete di un varco viene invece proiettato un cortometraggio di Gabriele Salvatores che racconta in bianco e nero il “Saper Fare italiano”, le “arti artigiane e manifatturiere dell’agroalimentare, della meccanica, del design e dell’esercizio delle tecnologie più sofisticate”, come la manipolazione dei pellami e la cantieristica del lusso, tra automobili, eleganti recipienti in vetro, capolavori sartoriali ed eccellenze d’alta gamma della produzione peninsulare.

Dubai Expo, padiglione Italia, riproduzione con stampante 3D del David, foto Giorgia Basili

Dubai Expo, padiglione Italia, riproduzione con stampante 3D del David, foto Giorgia Basili

LA DISCUSSA CENSURA DELLA COPIA IN 3D DEL DAVID

La riproduzione del David di Michelangelo, eseguita con una particolare tecnica di stampa 3D che ne restituisce ogni particolare risulta “censurata”, ingabbiata in una struttura che incornicia il volto ma impedisce la visibilità a 360 gradi del corpo e delle membra in tutta la loro magnificenza. Stefano Monti ha scritto un intervento sulle pagine di Artribune su questa operazione moralizzante, ai limiti del political correct, che vede la nudità come un problema, una volgarità che ferisce gli occhi e il pudore della cultura araba. L’unica consolazione? Il cosiddetto Teatro della Memoria, il quale accoglie dei mosaici dorati che riproducono la decorazione della Cappella Palatina di Palermo. Andando verso l’uscita, si passa attraverso un tunnel ricoperto da pannelli fonoassorbenti Caimi che, con la loro forma particolare, possono adattarsi ad ambienti dal concept e dalla metratura differenti. Il percorso si conclude con il senso dell’olfatto ben attivato grazie ad alcuni diffusori che emanano la fragranza del bergamotto, offerta dal brand Acqua di Parma.

la promenade al ponte 6 della nave MSC Virtuosa, foto Giorgia Basili

la promenade al ponte 6 della nave MSC Virtuosa, foto Giorgia Basili

LA MASTODOTICA MSC VIRTUOSA, UNA NUOVA NAVE DA CROCIERA A DUBAI

Non è finita qui…Il 27 novembre è stata naugurata a Port Rashid la nuova nave da crociera MSC Virtuosa, del taglio del nastro si è occupata la madrina Sofia Loren. Giochi acquatici con scivoli inclusi, piscine rinfrescanti, discoteche per adulti e teenager, palestra attrezzatissima con personal trainer a disposizione, aree giochi per bambini divise in 5 fasce d’età – addirittura dagli 11 ai 17 si può imparare a pilotare un drone e fare una gara Masterchef -, un campo da basket e calcio, buffet di qualità inclusi nel pacchetto ma anche ristoranti e bar di ogni categoria – giapponese, messicano, gourmet, pub, gelateria e cioccolateria -, un automa barman che prepara cocktail fruttati (forse troppo): tutto questo e molto altro ancora è parte dell’offerta della nuova gigantessa MSC Virtuosa. Navigherà tra le altezze del Burj Khalifa di Dubai (il grattacielo più alto del mondo) e i paesaggi di Sir Bani Yas, la più grande isola naturale degli Emirati Arabi. Poi Dammam in Arabia Saudita e Doha in Qatar. Cosa differenzia questa compagnia rispetto alle altre consimili? MSC sta investendo in un periodo di grave difficoltà sanitaria, invece di fare un passo indietro, contando sulla sicurezza dei suoi servizi. Chiede infatti di effettuare un tampone molecolare prima dell’imbarco e dispiega un sistema di misure per permettere di vivere la crociera in serenità. Oltre alla creazione di nuove navi come la Seashore-Carribean, l’Euribia (gemella della Virtuosa) e la MSC World Europa (di dimensioni più imponenti rispetto alla Virtuosa), punterà a un nuovo segmento di mercato. Con il progetto Explora persegue l’obbiettivo di inserirsi nell’offerta del lusso, costruendo navi con meno cabine ma più confortevoli e sofisticate.

– Giorgia Basili

https://www.expo2020dubai.com/en

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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