Anche il personale museale si ammala: con la valanga di contagi dovuti alla variante Omicron a Washington, lo Smithsonian è stato messo sotto assedio come non è successo a molti altri musei al mondo. Costretto a chiudere temporaneamente cinque dei suoi musei, incluso lo storico Museo Nazionale di Storia Naturale, che riaprirà solo mercoledì 5 gennaio. La grande istituzione della capitale statunitense – dove i numeri dei casi di Covid sono lievitati al loro massimo da inizio pandemia – ha dovuto prendere il provvedimento di chiusura per re-indirizzare i dipendenti rimanenti verso le sedi principali. “Lo Smithsonian“, si legge in una dichiarazione, “ha gestito gli esiti diretti e indiretti dell’ultima ondata di infezioni da Covid causate dalla variante Omicron. Negli ultimi giorni, lo Smithsonian ha visto un aumento dei casi positivi di Covid e dei relativi periodi di quarantena tra il nostro personale essenziale e operativo”. A chiudere sono stati anche quattro musei minori, il National Museum of African Art, il National Postal Museum, l’Anacostia Community Museum e il National Museum of Asian Art (Freer Gallery of Art e Arthur M. Sackler Gallery), che hanno riaperto il 3 gennaio dopo un paio di giorni a porte chiuse. “La chiusura del Museo Nazionale di Storia Naturale”, hanno aggiunto, “consentirà allo Smithsonian di riassegnare il personale e mantenere aperti tutti gli altri musei per il resto della settimana“: la decisione è scaturita soprattutto dalle grandi code accumulatesi all’esterno dei musei la settimana scorsa, proprio per la mancanza di personale addetto ai servizi per i visitatori.
LE SEDI DELLO SMITHSONIAN ASSILLATO DAL COVID
Il complesso dello Smithsonian è il più grande network culturale del mondo, tra museo, sezione educativa e di ricerca. Fondato nel 1846, la Smithsonian Institution – che deve il suo nome il primo donatore James Smithson – conta ben 19 musei, 21 biblioteche, 9 centri di ricerca e uno zoo, per lo più situati nel distretto di Columbia, e attira (gratis) circa 30 milioni di visitatori all’anno. Oltre al Museo Nazionale di Storia Naturale – protagonista di film come Una notte al museo, ospita circa 145 milioni di manufatti – il complesso include il Museo Nazionale Air and Space – dedicato all’aviazione e all’esplorazione spaziale, ha una sede distaccata anche in Virginia –; il Museo Nazionale della Storia e Cultura Afroamericana e l’Anacostia Community Museum, dedicati alla storia e all’arte afroamericana; la National Portrait Gallery; lo Smithsonian American Art Museum; la Arthur M. Sackler Gallery e la Freer Gallery of Art, entrambe dedicate all’arte asiatica; l’Hirshhorn Museum di arte moderna e contemporanea, e il relativo giardino di sculture; i musei nazionali di Arte Africana, Arte Americana e Arte Nativa, a cui è dedicato anche il George Gustav Heye Center a New York; il Museo Nazionale delle Poste; la Renwick Gallery di arti decorative americane; il Parco Zoologico Nazionale; alcuni edifici istituzionali come lo Smithsonian Institution Building e l’Arts and Industries Building e istituzioni diffuse, come il Museum del Design Cooper Hewitt di New York.
– Giulia Giaume
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