Guerra in Ucraina, distrutto museo vicino Kiev. E il mondo della cultura russo scrive a Putin
A confermare la notizia della distruzione del Museo di Storia Locale di Ivankiv è, su Twitter, il Ministero degli Affari Esteri dell'Ucraina. Intanto il mondo della cultura russo scrive una lettera aperta a Putin: “chiediamo la cessazione immediata di tutte le operazioni militari"
Continua la guerra in Ucraina, con l’ennesima notte di esplosioni nei territori di Kiev e Kharkiv, in attesa dell’esito dei negoziati che si svolgeranno in Bielorussia. Come ogni giorno oramai, a partire dalla notte tra il 23 e il 24 febbraio, ovvero quando è principiata l’invasione russa, i media locali e internazionali riportano dati sulle morti e i danni causati dai bombardamenti e, come riporta su Twitter il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, nella notte tra il 27 e il 28 febbraio a essere distrutto durante un attacco russo è stato anche il Museo di Storia Locale a Ivankiv, nel territorio di Kiev. Sul web circolano inoltre immagini e video che farebbero riferimento alla distruzione del museo.
As a result of 🇷🇺 invasion, about 25 works by outstanding 🇺🇦 artist Mariia Pryimachenko were burned. The paintings were stored in Ivankiv Museum, Kyiv region. She created world-famous masterpieces. Her special gift and talent captivated Pablo Picasso.
🖼️“Two-headed chicken, 1977” pic.twitter.com/dfAyfkn1k9— MFA of Ukraine 🇺🇦 (@MFA_Ukraine) February 28, 2022
GUERRA IN UCRAINA. DISTRUTTO UN MUSEO NELLA REGIONE DI KIEV
Il museo – inaugurato nel 1981 – ospitava 25 opere di Mariia Pryimachenko, artista naïf morta nel 1987 a 88 anni che, durante la sua vita, si è dedicata alla pittura su ceramica, al disegno, al ricamo, diventando così tra i maggiori autori di arte popolare del suo Paese. Traendo spunto dal folklore locale, le sue opere raffigurano soprattutto animali fantastici. I suoi lavori sono stati utilizzati per i francobolli ucraini, e nel 1970 le è stato conferito il National Prize, il riconoscimento culturale più importante dell’Ucraina. Nel 2009, l’UNESCO ha inoltre dichiarato l’anno di Mariia Pryimachenko.
The local history museum in #Ivankiv #Kyiv region burned down as the result of the ongoing fighting and invasion #RussiaUkraine. pic.twitter.com/51VB3eh1fS
— Bogdan Voron (@Bogdan_Voron) February 28, 2022
GUERRA IN UCRAINA. LA POSIZIONE DEL MONDO DELL’ARTE
Negli ultimi giorni la comunità artistica internazionale si è mobilitata per esprimere il proprio dissenso attraverso gesti di solidarietà ma anche di natura politica molto netti. Ne sono un esempio la decisione, da parte del team del Padiglione Ucraina di sospendere i lavori di preparazione per la prossima Biennale di Venezia, fino ad arrivare alle dimissioni del curatore e degli artisti del Padiglione Russia e della direttrice del Vsevolod Meyerhold State Theater and Cultural Center di Mosca Elena Kovalskaya.
GUERRA IN UCRAINA. LA LETTERA APERTA DELLA COMUNITÀ ARTISTICA RUSSA
Le prime voci di dissenso verso la guerra arrivano proprio dalla Russia, con lettere aperte firmate da diverse comunità di professionisti che chiedono a Putin di porre fine alle ostilità. Tra queste preghiere, non manca anche quella dei lavoratori dell’arte che – come riporta DinamoPress, che ha tradotto la lettera – così scrive al proprio presidente:
“Noi, artisti, curatori, architetti, critici ed esperti dell’arte, art manager – rappresentanti della cultura e dell’arte della Federazione Russa – abbiamo prodotto e firmato questa lettera aperta, che consideriamo un’azione insufficiente ma necessaria per la pace tra Russia e Ucraina. Il 24 febbraio 2022, la Federazione Russa ha lanciato un’improvvisa, aggressiva e chiara offensiva militare in tutta l’Ucraina, la cui motivazione è stata dichiarata essere ‘la protezione degli abitanti della DNR e LNR’, mentre le operazioni militari vengono condotte in tutta il territorio ucraino e nelle sue principali città: Kiev, Lviv, Kharkiv, Odessa e altre. Tra gli abitanti di queste città vi è un gran numero di nostri parenti, amici, conoscenti e colleghi. Chiediamo che questa guerra con l’Ucraina, Stato sovrano e indipendente, che va avanti dal 2014, venga fermata e che si comincino dei negoziati sulla base del rispetto e dell’equità. La guerra in Ucraina è una tragedia terribile, sia per gli ucraini che per i russi. È causa di enormi perdite di vite umane, mette in pericolo l’economia e la sicurezza, e conduce il nostro paese in un totale isolamento internazionale. Allo stesso tempo, è assolutamente insensata, in quanto è assurda qualsiasi forma di coercizione violenta per il raggiungimento della pace. Il pretesto dietro il dispiegamento dell’”operazione speciale” è stato interamente progettato dai rappresentanti delle autorità russe, e noi rifiutiamo che questa guerra venga condotta in nostro nome. Ora la nostra prima preoccupazione sono gli ucraini, le loro vite e la loro sicurezza!”
GUERRA IN UCRAINA. LE PREOCCUPAZIONI DEI PROFESSIONISTI DEL MONDO DELLA CULTURA
“Tuttavia, a nome della comunità professionale, per noi è importante aggiungere che un’ulteriore escalation della guerra avrà conseguenze irreparabili per gli artisti e i lavoratori della cultura. Ci verranno sottratte le ultime opportunità di lavorare a pieno, di esprimerci, di creare progetti, di promuovere e sviluppare la cultura, ci porterà via il futuro. Tutto ciò che è stato fatto negli ultimi 30 anni in campo culturale ora è in pericolo: tutti i legami internazionali saranno interrotti, le istituzioni culturali private o statali saranno messe fuori uso, i partenariati con altri paesi saranno sospesi. Tutto questo distruggerà la già fragile economia della cultura russa e ridurrà significativamente la sua importanza sia per la società russa sia per l’intera comunità internazionale. Lavorare nella cultura e nelle arti in queste condizioni sarà praticamente impossibile. Noi, artisti, curatori, architetti, critici ed esperti dell’arte, art manager– rappresentanti della cultura e dell’arte della Federazione Russa – esprimiamo la nostra assoluta solidarietà con il popolo dell’Ucraina e diciamo un risoluto “NO ALLA GUERRA! Chiediamo la cessazione immediata di tutte le operazioni militari, il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina e lo svolgimento di colloqui di pace”.
– Desirée Maida
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