Il frutto di un mecenatismo autentico e profondo si raccoglie dopo avere seminato a lungo, incentivato e sostenuto l’arte attraverso progetti specifici sul territorio, ponendo sempre gli artisti (e non se stessi o la propria immagine) al centro di ogni iniziativa di promozione, sperimentazione e sviluppo.
FRANCESCA THYSSEN, UNA MECENATE PER CORDOVA
La mostra Futuros Abundantes /Abundant Futures – in corso al C3A di Cordova fino a marzo 2023 ‒ è lo specchio di vent’anni di mecenatismo intenso e appassionato di Francesca Thyssen-Bornemisza, erede della nota famiglia di industriali e collezionisti d’arte tedeschi. Thyssen ha seguito le orme del padre, il barone Hans Heinrich, scegliendo Madrid come seconda sede (dopo Vienna) della sua fondazione per l’arte contemporanea, che da tempo opera anche a Venezia attraverso TBA21-Academy Ocean Space.
Francesca – come tutti affabilmente la chiamano in Spagna ‒ da quattro anni organizza progetti artistici insieme al museo nazionale che porta il nome della sua famiglia. Il suo desiderio di promuovere l’arte contemporanea in Spagna e per la Spagna l’ha portata anche fuori dalla capitale: di recente è nata infatti una collaborazione triennale fra TBA21, il Comune di Cordova e il C3A, Centro di creazione contemporanea dell’Andalusia, entità culturale della Junta di Andalusia con sede a Cordova e a Siviglia. L’apertura della mostra e la celebrazione dell’anniversario non sono stati un semplice evento a carattere locale. Nella splendida cornice di Cordova, patrimonio dell’Unesco, dominata dalla monumentale moschea-cattedrale, si sono dati appuntamento artisti, collezionisti, galleristi e curatori provenienti da tutto il mondo, per partecipare a un intenso weekend di happening culturali e di incontri d’arte.
“Un anniversario”, ha dichiarato Francesca Thyssen, “è un momento di celebrazione su ciò che si è realizzato, ma anche un’occasione per riflettere sul futuro, immaginando i possibili scenari da affrontare. Sono felice di mostrare a Cordova alcuni dei pezzi più significativi della mia collezione: le mie prime commissioni – come l’opera del brasiliano Ernesto Neto, che anche per lui fu una delle prime vendite – e molte opere che acquistai tempo fa e che oggi sono dei classici di Sarah Lucas, Ai Weiwei o Olafur Eliasson, artisti internazionali che ebbi la fortuna di conoscere agli esordi, seguendo poi il loro percorso di successo. Sognavo da tempo di avere l’opportunità di mostrare gran parte della mia collezione in uno spazio monumentale come questo”.
UNA MOSTRA COMPLESSA E INTERGENERAZIONALE
Futuros Abundantes – a cura dell’austriaca Daniela Zyman, collaboratrice storica di Francesca Thyssen all’interno di TBA21 ‒ è una mostra complessa, intergenerazionale e incentrata sulle finalità etiche, ecologiche e sociali che hanno marcato i primi due decenni di attività della fondazione. “In questo difficile momento”, ha spiegato Daniela Zyman, “è necessario pensare al futuro, alla possibilità di mondi plurimi dove possano convivere le tante diversità esistenziali e le molteplicità degli esseri. Malgrado la scarsità di risorse attuali, l’unico modo per auspicare un futuro pacifico, florido e abbondante, dove continuare a vivere sul nostro pianeta, è attraverso la generosità degli artisti e la creazione della bellezza. Rivitalizzare cioè tutto ciò che è finora stato distrutto”.
Sono solo quaranta le opere esposte a Cordova negli spazi ampi, ma non facili, dell’edificio brutalista inaugurato nel 2016 e progettato dallo studio Nieto y Soberano, dalla caratteristica facciata bianca a motivi esagonali ispirata alla cultura ispano-musulmana. Tante le installazioni di grande formato: l’impressionante Scheletro Globulos (2001) di Ernesto Neto, la Fattoria famigliare (2001) dell’artista britannico Matthew Ritchie, che ricopre una stanza intera di sticker, wallpaper e disegni a pennarello persino sul pavimento; le lampade giganti di Ai Weiwei (Luce che viaggia, 2007) e di Olafur Eliasson (Eye see you, 2008) e i tre abeti senza corteccia che pendono dal soffitto della svizzera Claudia Comte.
IL MEGLIO DELL’ARTE DEL XXI SECOLO A CORDOVA
Il discorso espositivo si muove per traiettorie distinte e linguaggi eterogenei, ma senza dubbio offre un catalogo del meglio dell’arte del Ventunesimo secolo. Eliasson, presente anche all’esterno del C3A con la sua Cataratta invertita (dove i getti d’acqua vanno verso l’alto), con il ciclo di fotografie dedicate allo scioglimento dei ghiacciai ci ricorda che l’uomo deve preservare il pianeta per sopravvivere; i due bonsai su specchio di Rirkrit Tiravanija riflettono invece la contraddizione fra naturale e artificiale. Le proposte più attraenti e toccanti, forse perché entrambe interattive, sono: Desidero il tuo desiderio, una grande parete di nastrini colorati dell’artista brasiliana Rivane Neueschvander (2003) e la vicina proposta della francese Mathilde Terhjene, dal titolo Donna da portare via, con 180 cartoline di figure femminili del passato che hanno combattuto per i diritti delle donne. Intorno alla scultura sonora Black-out (2017) del duo Allora & Calzadilla (reliquia dei trasformatori distrutti da una esplosione a Portorico, che causò un lungo black out nel 2016) con periodicità settimanale si tiene la performance Mains Hum (2017), emozionante serie di azioni vocali composte da David Lang e interpretate con intensità da un coro professionale di Cordova.
ARTISTI LATINOAMERICANI E ARTISTE SPAGNOLE IN MOSTRA
Significativa la presenza di tanti artisti latinoamericani a Cordova. Tra questi, Tomás Saraceno riflette sull’interconnessione tra esseri viventi, animali e vegetali, umano e non umano con le Cartografie semisociali solitarie (fatte di tela di ragno) e il simbolico Pneuma n. 5. Evocano paesaggi artificiali, amorfi e asimmetrici le tende di filo d’alluminio brillante di Daniel Steegman, artista catalano che vive in Brasile. Tra le giovani artiste spagnole emergenti, un collettivo al quale ha attinto anche Cecilia Alemani per la sua Biennale di Venezia, immancabile Teresa Solar, che a Cordoba propone due Osteoclasto, a metà strada fra un osso di dinosauro e una canoa in resina rossa. Interessanti anche i lavori di Asunción Molinos Gordos che combina scultura con oggetti di ceramica tradizionale in un collage fragile e forte come spesso è la natura femminile, e che nel video Barruntaremos interpreta il paesaggio in maniera ancestrale.
I TANTI PROGETTI SITE SPECIFIC PER CORDOVA
Da segnalare, infine, le tante commissioni site specific per l’evento di TBA21 a Cordova: l’artista messicano Abraham Cruzvillegas ha collocato sculture realizzate ad hoc nei tre cortili interni del C3A; la creazione del manifesto-immagine della mostra da parte di Regina de Miguel, che dipinge quadri calligrafici abitati da strani organismi biologici; la partecipazione intensa del collettivo cordovese Plata/Semillas, che non solo ha organizzato il buffet vegetariano della serata inaugurale, ma allestito artisticamente la sala all’ingresso del museo (Boeticus salón), mobili e tende compresi, e montato l’orto al di fuori dell’edificio con un atto poetico per riavvicinare il pubblico alla botanica.
Oltre alla mostra, nella tre giorni di Cordova si sono tenuti un evento notturno di musica e danza nella splendida cornice dei giardini dell’Alcazar Reale ‒ commissionato all’autore cordovese Fernando Vacas che reinterpreta il flamenco in chiave contemporanea attraverso l’elettronica ‒ e una performance dell’artista messicano Mario García Torres, presente in mostra anche con lo straordinario video Il giorno in cui l’umanità scomparve, sul percorso migratorio della farfalla monarca.
‒ Federica Lonati
Cordova //fino al 5 marzo 2023
Futuros Abundantes/Abundant Futures
C3A Centro de Creacíón Contemporánea
Carmen Olmedo Checa s/n.
https://www.c3a.es/
https://www.tba21.org
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