È interessante vedere raccolti in poche sale alcuni dei pezzi più significativi dell’Arte Povera. Tracce è il titolo della mostra con cui l’Istituto Italiano di Cultura a Madrid rende omaggio a Giorgio Persano, il gallerista torinese che ha fatto la storia della fiera ArcoMadrid (che ha più di quarant’anni), contribuendo alla diffusione in Spagna dell’arte italiana contemporanea.
GIORGIO PERSANO A MADRID
Giorgio Persano non è soltanto uno dei galleristi che hanno rappresentato i principali esponenti dell’Arte Povera. In cinquant’anni di attività (tuttora in corso) ha promosso il lavoro di un’intera generazione di artisti, collaborando all’ideazione e alla creazione materiale delle loro opere, diffondendole attraverso la pratica dei multipli e appoggiando idealmente le loro scelte “antisistema”, contro cioè il consumismo e in favore dell’impiego di materiali naturali e di formati nuovi, non convenzionali. Con la maggior parte degli artisti presenti, Persano ha organizzato mostre nella sua galleria e nelle principali istituzioni pubbliche e private, in Italia e in Europa.
ARTE POVERA IN MOSTRA A MADRID
“Tracce sono piccoli momenti di una storia”, spiega il gallerista torinese illustrando i pezzi della sua collezione esposti a Madrid. “La storia degli artisti che ho appoggiato e promosso dal 1971 a oggi, che in quegli anni vivevano a Torino e per i quali ho prodotto i multipli. I multipli non sono però semplici edizioni o copie, come nella Pop Art, ma opere uniche, diverse e con caratteristiche simili fra loro”.
Come il poetico Alfabeto in acciaio del 1972 di Giuseppe Penone, uno degli artisti italiani più internazionali, oppure Odio del ‘72-‘73 di Gilberto Zorio, una serie di pelli di animali mondate, segnate a fuoco e, nel caso del pezzo presente a Madrid, costellate di chiodi, simbolo della Passione di Cristo.
MERZ, PISTOLETTO E TRE ARTISTI PIÙ GIOVANI
La collezione di Giorgio Persano esposta a Madrid è di grande interesse e di notevole impatto visivo, soprattutto per chi non ha familiarità con la feconda stagione dell’arte italiana degli Anni Settanta, non ne conosce l’estetica concettuale, la varietà di linguaggi e di materiali impiegati. Fra i protagonisti indiscussi dell’Arte Povera ci sono Mario Merz, autore della grande tela degli Anni Ottanta che ritrae un animale arcaico, un po’ storico un po’ inventato, e di una Chiocciola, simbolo della serie di Fibonacci; il greco italianizzato Jannis Kounellis, con i suoi vecchi cappotti cuciti insieme, simbolo dell’uomo che non c’è più; di grande poesia le due installazioni di Pier Paolo Calzolari: Senza titolo. Lasciare il posto, con il consueto uso di oggetti in processo di glaciazione (una panchetta collegata a un motore di frigorifero), e Canto sospeso, il letto usato nell’omonima performance. In entrambe il senso dell’assenza, del passaggio fugace di una persona, è un elemento ricorrente.
Per la mostra all’Istituto Italiano di Cultura Michelangelo Pistoletto ha confezionato invece una nuova versione della Venere degli Stracci, che si riflette tra gli specchi dell’omonima sala e dialoga con uno dei Quadri specchianti dello stesso autore, Smartphone, opera del 2018. Le tracce non si limitano all’Arte Povera, ma sconfinano nella Transavanguardia di Nicola de Maria (autore di un piccolo e delicatissimo dipinto astratto tridimensionale e di una tela più grande) e nel concettuale condensato nell’ironia della lapide con l’incisione IDIOTA, firmata Salvo.
La collezione di Persano comprende anche opere di tre artisti più giovani, Paolo Cirio, Lina Fucá e Alessandro Sciaraffa, che rappresentano i nuovi orizzonti della ricerca estetica della galleria e le tracce dell’arte italiana del futuro.
‒ Federica Lonati
Madrid // fino al 4 giugno 2022
Tracce. Opere della Galleria Giorgio Persano 1971-2021
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
Calle Mayor 86
www.iicmadrid.esteri.it
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