L’arte pubblica, permanente o temporanea che sia, a New York è tantissima e l’offerta si arricchisce ogni anno di nuove opere. Per questa estate vi consigliamo quattro installazioni, una per ognuno dei distretti della città (con esclusione di Staten Island, che fa un po’ a sé), da vedere mentre passeggiate nel verde, per respirare arte a pieni polmoni.
– Maurita Cardone
MANHATTAN, MADISON SQUARE PARK – LANDSCAPE AND MEMORY
Si inserisce all’interno del programma di arte pubblica del Madison Square Park Conservancy, che dal 2004 realizza installazioni site specific, questo lavoro dell’artista spagnola Cristina Iglesias, inaugurato a giugno nel giardino antistante il Flatiron Building, dove resterà fino al 4 dicembre. Landscape and Memory è composto da cinque sculture in bronzo a forma di vasche scavate nel prato centrale del parco, al cui interno si diramano forme che ricordano radici e rocce tra cui scorre dell’acqua, come sul letto di un ruscello.
Per realizzare questo lavoro, l’artista ha studiato mappe storiche della città, scoprendo che, proprio dove oggi sorge Madison Square, un tempo scorreva un ruscello, uno dei tanti che attraversavano l’isola prima dell’urbanizzazione. L’acqua che “dà vita” alle sculture di Iglesias scorre solo in apparenza: le vasche non sono collegate fra loro, ma utilizzano un sistema di ricircolo. Tuttavia, avvicinandosi alle opere, l’occhio e l’orecchio si lasciano ingannare dall’impressione di un ruscello che scorre, effimero, in dialogo con i colori e i suoni del parco e in contrasto con il contesto urbano che lo circonda, suscitando una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente.
https://madisonsquarepark.org/
BROOKLYN, BROOKLYN BRIDGE PARK – BLACK ATLANTIC
Per vedere questa installazione bisogna attraversare l’East River (e consigliamo di farlo in traghetto, con una delle linee del New York City Ferry che fanno fermata a Dumbo) su cui si affaccia il Brooklyn Bridge Park, che, tra le sue passeggiate panoramiche e i sentieri ombreggiati, quest’estate ospita Black Atlantic, a cura del Public Art Fund. L’installazione è composta dai lavori di cinque artisti che si sono confrontati con il tema della diaspora africana e della tratta degli schiavi transatlantica. Le opere esplorano le identità culturali ibride nate da questi spostamenti forzati, di cui gli stessi cinque artisti sono in qualche modo espressione.
Con la sua superficie granulosa e spaccata, Ruins of Empire, la monumentale scultura realizzata da Kiyan Williams (1991) sul modello della Statue of Freedom che adorna la cupola del Capitol a Washington, evoca un’America in stato di decomposizione. Gulf Stream di Hugh Hayden (1983) è una barca vuota i cui passeggeri sconosciuti potrebbero essere stati risucchiati dal mare o essersi messi in salvo sulla costa. Le sculture in ghisa di Tau Lewis (1993) si ispirano a creature marine che hanno condiviso il mare con i tanti africani finiti tra le acque dell’Atlantico. Per Agali Awamu (Togetherness), Leilah Babirye (1985) ha ripreso tecniche tradizionali africane per creare delle figure queer che accolgono la comunità LGBTQ+. Infine, Dozie Kanu (1993) ha creato un piccolo ambiente surreale di riflessione e contaminazione di culture.
https://www.publicartfund.org/exhibitions/view/black-atlantic/
QUEENS, SOCRATES SCULPTURE PARK – SUBTERRANEAN TROPICÁLIA PROJECTS
Per la stagione estiva 2022, il Socrates Sculpture Park ha allestito una mostra che esplora le relazioni tra ambienti naturali e ambienti sociopolitici. Per l’occasione, il parco d’arte del Queens ha inaugurato un lavoro dell’artista brasiliano Hélio Oiticica mai realizzato. Subterranean Tropicália Projects: PN15 1971/2022 è la prima esecuzione dell’idea originariamente concepita dall’artista per Central Park nel 1971, quando viveva a New York. Un ambiente immersivo che si ispira alla vivace cultura underground della città: muovendosi all’interno di una struttura circolare composta da corridoi curvilinei, piante, proiezioni, giochi di luci e ombre ed effetti disorientanti, lo spettatore vive un’esperienza multisensoriale resa ancora più profonda dal contesto circostante del parco affacciato sul fiume.
Insieme al lavoro di Oiticica, per questa mostra il Socrates Sculpture Park presenta anche l’installazione Steel Bodies dell’artista Maren Hassinger.
https://socratessculpturepark.org/
THE BRONX, NEW YORK BOTANICAL GARDEN – AROUND THE TABLE
Il mondo delle piante è strettamente legato all’alimentazione e alla gastronomia: da questa idea nasce il programma Around the Table: Stories of the Foods We Love, lanciato per l’estate 2022 dal New York Botanical Garden, che ha creato una serie di percorsi per far conoscere le piante a uso alimentare e i loro usi in diverse culture del mondo. All’interno del programma sono stati coinvolti 25 artisti locali per realizzare una serie di tavoli da picnic che sono stati collocati in vari punti dei giardini.
Gli artisti, tutti provenienti dal Bronx, hanno creato tavoli utilizzando pittura, collage, intaglio, scultura, ricamo e altre tecniche e media, offrendo una panoramica della ricchezza artistica e culturale di un distretto della città ancora troppo trascurato. Ogni tavolo dà vita a una storia diversa legata ad alcune delle piante incluse nel programma e ai cibi con esse realizzati, illustrando anche la varietà di provenienze culturali dei vari artisti. Ogni tavolo diventa così una celebrazione della cultura, della storia e delle tradizioni del Bronx e della sua comunità multietnica.
https://www.nybg.org/event/around-the-table-stories-of-the-foods-we-love/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati